Intercettazioni, Lodolo D’Oria: metodi inadatti e manipolabili, da quando si usano i casi di docenti violenti si sono moltiplicati
L’uso delle intercettazioni a scuola per indagare su eventuali misfatti avvenuti tra le mura scolastiche è ormai sdoganato. Ma si tratta davvero del modo giusto per analizzare una realtà complessa come quella scolastica? O c’è il rischio di manipolazione o di errata interpretazione delle immagini?
Lo studioso Vittorio Lodolo D’Oria, medico ed esperto di burnout nella scuola, ha riflettuto sul tema in un articolo pubblicato su Lab Parlamento. Per farlo ha preso in esame il caso di una maestra di Corleone accusata di maltrattamenti agli alunni che è stata assolta in appello, dopo cinque anni di processo e dopo essere stata intercettata per due mesi, “perché il fatto non sussiste”.
Secondo l’esperto si sarebbe dovuto agire in modo diverso: “Quanto accaduto a scuola, inoltre, poteva tranquillamente essere risolto dal dirigente scolastico attraverso i molteplici strumenti a sua disposizione (controllo della maestra, vigilanza, affiancamento, accertamento medico, ispezione, provvedimento disciplinare, sospensione cautelare)”, ha