La scienza: un gioco da ragazze

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In questi giorni si celebra come ogni anno la GIORNATA MONDIALE DELLE DONNE NELLA SCIENZA; giornata in cui vale certamente la pena ricordare le donne che hanno cambiato le sorti della scienza nel mondo e dare coraggio alle ragazze e alle donne che le cambieranno. Ma le donne che hanno fatto la storia della scienza non vanno ricordate solo nel mese di Febbraio, vanno celebrate tutto l’anno cogliendo come occasioni i loro compleanni o gli anniversari delle loro scoperte.

Per questo motivo ho preparato e metto a disposizione – come sempre gratuitamente – per voi, sei schede, una per ognuna delle scienziate che ho individuato tra le più influenti nei loro ambiti, con lo scopo di aiutarvi a ricordarle con i vostri bambini certamente in questi giorni, ma anche durante il corso dell’anno.

Perchè instillare la giusta dose di GIRL POWER nelle bambine e nei bambini è una vera e propria iniezione di salute per il nostro pianeta!

Continua la lettura su: https://matematicaingioco.online/2023/02/09/la-scienza-un-gioco-da-ragazze/ Autore del post: Matematica in Gioco Fonte: https://matematicaingioco.online

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Il compleanno dei pittori

Non è una mia idea, naturalmente. Lo fanno in tanti e da tanto tempo, in rete e sui social, di ricordare giorno per giorno il compleanno di un artista del passato, più o meno famoso, pubblicando una selezione delle sue opere. 

Ma come fare a conoscere queste date? La cosa più ovvia è cercare l’artista che ci interessa, anche semplicemente su Wikipedia, e annotare la sua data di nascita (e magari anche quella di morte per ricordare eventuali anniversari importanti). Ma non è un’opzione utile per conoscere i nati del giorno, a meno di non aver scandagliato una quantità smisurata di autori tale da coprire ogni data dell’anno.
Io avevo cominciato a fare questa operazione con una tabella aggiungendo via via le date ogni volta che per altri motivi approfondivo la vita di un artista. La tabella è consultabile a questo indirizzo ed è continuamente aggiornata. Ma, come vedete, molti giorni sono ancora scoperti.

Allora occorre procedere in maniera inversa. Io agisco così: scelgo una data, ad esempio il 13 gennaio, e cerco sul motore di ricerca “nati 13 gennaio”. La prima occorrenza è generalmente una pagina di Wikipedia come questa.

Apriamo la pagina. Comparirà un elenco diviso per secoli come quello qui sotto (è solo la prima parte). Se apriamo la pagina sullo smartphone i secoli sono ‘compressi’ e vanno aperti per poter visualizzare tutti i nomi contenuti.

Ovviamente non ci metteremo a leggerli uno per uno per trovare gli artisti che ci interessano. Basta usare la funzione di ricerca di una parola all’interno di una pagina e cioè i tasti ctrl e F (su Mac è command F).
Su dispositivo mobile basta cercare l’apposita funzione del browser. Su Chrome, ad esempio, occorre premere i puntini in basso a destra e selezionare “trova nella pagina”.  Su Safari, invece occorre andare al simbolo di condivisione, in basso al centro, e scorrere le funzioni fino a “trova nella pagina”.
Proveremo dunque a inserire la parola “pittore“. Il sistema evidenzierà tutte le occorrenze di quella parola nella pagina. Per leggerle basta premere il tasto invio più volte o scorrere i nomi usando le freccette che compaiono nella barra di ricerca.

La ricerca va ripetuta per tutte le tipologie di artisti che vogliamo trovare. Dunque riproviamo anche con “pittrice“, per trovare le donne nate quel giorno.

Successivamente possiamo cercare scultore, incisore, architetto, illustratore e così via. Allo stesso modo possiamo cercare su Internet “morti 13 gennaio” o in qualsiasi altra data, e cercare tutti gli artisti deceduti in quel tale giorno.
E dopo aver trovato i nomi degli artisti cosa fare? Io in genere ne scelgo uno che mi interessa proporre su Facebook, spesso non celebre, perché quelli famosi li ricordano già tante altre pagine. Il 13 gennaio, ad esempio, ho scelto la veneziana Emma Ciardi.

Cercando online la sua produzione artistica (soprattutto vedute di Venezia) ho messo assieme un post commemorativo capace di restituire a colpo d’occhio il suo caratteristico linguaggio.
Sul metodo per realizzare queste composizioni di immagini ho scritto l’articolo Scoprire l’arte con il fotocollage.

La cosa che mi meraviglia di questa attività che faccio quasi quotidianamente è che della trentina/quarantina di nomi che escono fuori, la maggior parte non li ho mai sentiti nominare! Eppure andando a vedere la loro produzione si scopre che si tratta di artisti di grande talento che però, per motivi molto complessi, non godono oggi di notorietà.
Ecco tutti quelli nati il 13 gennaio. Di questi conoscevo bene giusto Chaïm Soutine, per la sua fama, Giuseppe Abbati per la sua appartenenza ai Macchiaioli, e Antonietta Brandeis ed Emma Ciardi perché mi sono interessata alle loro vedute veneziane.

Ma andiamo a vederne qualcuno a caso, ad esempio il primo pittore, l’olandese Jan van Goyen. Nato a Leida , è stato un valente e stimato paesaggista, autore di oltre mille dipinti. Questo è un suo quadro del 1642 con un mulino presso un fiume.

Prendiamo poi lo scultore italiano Giovanni De Martino, autore verista specializzato negli scugnizzi napoletani. I suoi piccoli bronzi gli valsero il premio del Salon di Parigi del 1900 col Pescatore di granchi.

Insomma, spulciare uno per uno gli artisti del giorno equivale a immergersi in un mondo parallelo, che non è presente sui normali libri di storia dell’arte e che ci fa capire che quelli che si studiano a scuola, i nomi grossi, ingombranti, oserei dire, sono solo una piccolissima parte, una punta di iceberg.
Henry Meynell Rheam, Il bosco incantato, 1903
Dunque, anche se la storia dell’arte privilegia di secolo in secolo un luogo diverso, da Firenze a Roma, da Milano a Parigi, questo non significa che altrove non ci fossero artisti validi, solo che probabilmente non hanno prodotto una svolta artistica oppure non li conosciamo abbastanza per coglierne la portata.
Vladimir Baranov-Rossine, Samovar, 1919
Un’altra lezione che si può apprendere da questa ricerca quotidiana riguarda le artiste. È evidente che sono in numero nettamente inferiore rispetto ai colleghi maschi ma è altrettanto evidente che sono molte di più di ciò che normalmente si immagina e spesso molto apprezzate nella loro carriera.
Purtroppo però vivono oggi una doppia discriminazione, quella di non essere ritenute importanti e quella di non chiamarsi Frida o Artemisia…
Lilla Cabot Perry, Autoritratto, 1889-1896
Questa attività può risultare molto efficace a scuola anche per altri piccoli esercizi, oltre alla creazione del fotocollage. Ad esempio: prendere un autore nato nel periodo che si sta studiando (per esempio per il Seicento/Settecento potremmo scegliere da questo elenco di nati il 13 gennaio il pittore Ilario Spolverini) e individuare nelle sue opere i tratti caratteristici del periodo artistico a cui appartiene.
Ilario Polverini, Giosuè ferma il Sole, 1721-1727
Oppure, dopo aver osservato la produzione artistica, si può scrivere una chiave di lettura capace di spiegare in poche parole l’essenza dell’autore.  Per esempio per Edmond Louis Dupain, autore dei dipinti che vedete qui sotto, io direi “Pittore francese del secondo Ottocento specializzato nel raffigurare la grazia e l’eleganza delle ragazze del suo tempo (ma anche dei levrieri), soavemente immerse nella natura“.

Bene, un altro dei miei passatempi ve l’ho raccontato. Spero che risulti appassionante anche per voi!

La forza della poesia.

Gli alunni della scuola secondaria di primo grado, all’interno del progetto lettura d’Istituto, hanno celebrato la Poesia attraverso numerose iniziative: reading letterari, incontri in biblioteca, laboratori creativi di lettura e di scrittura. 

Il 21 marzo ricorre la Giornata Mondiale della Poesia, istituita dall’Unesco nel 1999 per promuovere la poesia, sia in quanto espressione artistica sia come strumento di dialogo tra culture.

Quattro giorni dopo, il 25 marzo, in Italia si festeggia il Dantedì, la giornata lanciata da Paolo Di Stefano sul “Corriere della Sera” e istituita nel 2020 per celebrare Dante Alighieri.

Due appuntamenti che esortano a prestare attenzione a una forma di scrittura che attraversa la storia dell’umanità e accompagna anche il nostro tempo distratto e sempre di fretta. 

Consapevoli dell’importanza della poesia quale ponte tra emozioni e parole gli alunni dell’I.C. “Antonio Gramsci” hanno dedicato il mese di marzo a celebrare la scrittura in versi.

La poesia abita in ognuno di noi anche se spesso trascuriamo la sua forza e il suo vigore capace di trasformare in voce le cose. 

Numerose le attività alle quali gli alunni hanno potuto partecipare. Nella Biblioteca Scolastica, ad esempio, hanno potuto trovare un’ampia selezione di libri, di albi illustrati, di saggi e di riviste che hanno offerto loro numerosi spunti per parlare di poesia.

I ragazzi hanno sfogliato i libri a loro disposizione, hanno letto le poesie e scelto alcuni versi più significativi che poi hanno trascritto su strisce ricavate dalle pagine di quotidiano.

Infine hanno donato le strisce poetiche agli altri alunni, al personale scolastico ed anche all’esterno della scuola, a parenti ed amici.  

Tra le attività proposte tra gli alunni ha trovato grande favore anche la ricerca della poesia nascosta con il metodo caviardage. 

Il testo proposto questa volta è stato quello della canzone di Martina Attili “Cherofobia” che ha guidato i ragazzi a riflettere sulle proprie paure, anche quella di essere felici. 

Tra i testi selezionati e proposti dalla professoressa Barbara Pedrazzi, referente del progetto lettura d’Istituto, l’albo illustrato Voglio scrivere una poesia di Bernard Friot con le illustrazioni di Arianna Papini ha spinto, invece, a trovare la poesia nelle piccole cose.

Il testo poetico che non affronta grandi temi né vuole trasmettere messaggi impegnati, sceglie di raccontare la poesia della quotidianità, la meraviglia che sta nelle piccole cose e la bellezza dei riferimenti che ogni giorno arricchiscono la nostra vita.

Tutto ciò che ci circonda è poesia, anche un volto come racconta Julie Morstad nell’albo Ogni viso è una poesia. L’autrice ci conduce ad un’esplorazione poetica e insieme giocosa di occhi, nasi, bocche, ciglia, lentiggini e tutti quei segni che rendono unico ogni individuo.

Guardare meglio, questo è l’invito del libro, guardare con più attenzione alla varietà che ci circonda, alla ricchezza delle differenze e delle sfumature emotive che i volti raccontano. “Forse il viso è come una finestra… Mostra quello che abbiamo dentro”, E dietro ognuno dei visi che popolano l’universo si nasconde un segreto, speciale nella sua unicità.

Le attività di poesie a ricalco, invece, che hanno coinvolto e divertito gli alunni hanno preso avvio dalla lettura del libro Canti dell’inizio canti della fine di Bruno Tognolini e Silvia Vecchini, edita da Topipittori con le illustrazioni discrete e perfette di Giulia Orecchia.

Ad ogni apertura l’inizio a sinistra ci regala la lingua ritmata e pregna di Tognolini con il suo tamburo a combustione metrica, e a destra la lingua sciolta e densa di Silvia Vecchini pronta a sorprendere con tagli di verso significanti e significativi.

Quella di Tognolini e Vecchini è come sempre una poesia delle piccole cose che si porta dentro quelle grandi, quelle esistenziali; ogni piccola fine e ogni piccolo inizio sono segno, simbolo e avvertimento ma anche preparazione agli inizi e alle fini più grandi.

In questa giornata, nata proprio con l’intento di promuovere il dialogo interculturale dei popoli, di andare oltre i confini, le lingue e le differenze, non potevamo non dedicare un ricordo ad Alda Merini nata appunto il 21 marzo. 

E proprio nella poesia “Sono nata il ventuno a primavera”, contenuta nella raccolta “Vuoto d’amore” (Einaudi, 1991), la poetessa, o meglio poeta come preferiva essere chiamata, celebra la propria data di nascita ma non solo; sembra concentrare in un breve componimento di soli nove versi tutto il significato della propria esistenza e la capacità di leggere la realtà attraverso la sua poesia.

Concludendo possiamo affermare che la poesia, così come la lettura, non deve rappresentare un evento all’interno della nostra vita ma una presenza quotidiana che è in mezzo a noi non solo il 21 marzo ma ogni giorno e ci aiuta ad ascoltare il suono delle parole. 

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