Norovirus 2023, cos’è il virus che sta colpendo studenti e docenti: sintomi e come prevenirlo

In questi giorni si sta parlando parla di un nuovo virus che sta colpendo studenti, docenti e non solo, il norovirus. Nell’istituto Marconi della scuola elementare in provincia di Bologna170 persone, tra alunni e docenti, sono stati interessati da un focolaio di questo virus intestinaleMa di cosa si tratta?

Al Corriere della Sera è intervenuto Paolo Pandolfi, direttore del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Bologna per cercare di fare chiarezza. Secondo quanto dichiarato dall’esperto, al momento non sono stati individuati altri focolai, ma c’è il rischio che sia presente in qualche famiglia o comunità, ma non venga evidenziato perché passa come una gastroenterite normale. Pandolfi afferma: “Abbiamo avuto una serie di piccole indicazioni che stiamo studiando; potrebbero esserci casi di piccoli focolai, uno di questi per esempio in una scuola della provincia, ma non abbiamo certezze ancora”.

Cos’è il Norovirus?

Ma cos’è il Norovirus? Si tratta di un virus che dà una sintomatologia molto simile alle classiche forme

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Influenza intestinale novembre 2023: sintomi, cause e prevenzione

La gastroenterite virale, spesso chiamata “influenza intestinale” o “virus intestinale,” è un’infezione intestinale caratterizzata da un’infiammazione delle pareti dell’intestino causata da virus o, meno comunemente, da batteri o altri parassiti. Questa infezione è particolarmente diffusa nell’autunno del 2023, con alcuni casi gravi che possono durare fino a una settimana nei soggetti fragili come gli anziani, come spiega Silvestro Scotti su Adnkronos Salute. “La patologia che stiamo vedendo più spesso nei nostri studi – spiega Scotti – è questa forma gastroenterica che, in diversi casi, si prolunga anche oltre 48 ore”. Come si trasmette il virus? Quali sono i sintomi? E’ possibile prevenire?

Gastroenterite virale: come si trasmette e i sintomi

La gastroenterite virale si trasmette principalmente attraverso:

Il contatto con una persona infetta.

Il contatto con oggetti contaminati.

L’ingestione di alimenti o acqua contaminati.

I sintomi caratteristici della gastroenterite includono vomito, dolore addominale, diarrea, malessere generale e mal di testa. In casi più gravi, possono comparire febbre, brividi e dolori diffusi. La durata tipica dell’infezione è di 2-3 giorni, ma può variare in base al virus responsabile. La prognosi è generalmente ottima per pazienti sani, e il recupero avviene di solito senza necessità di trattamento. Tuttavia, il rischio maggiore è la disidratazione, specialmente nei neonati e negli anziani. Le cause principali della gastroenterite virale sono quattro famiglie di virus:

Rotavirus: Comune tra i bambini, provoca vomito, diarrea, febbre e dolore addominale.

Adenovirus: Colpisce soprattutto i bambini piccoli, causando vomito e diarrea.

Calicivirus: I norovirus sono i più comuni, responsabili delle epidemie invernali di gastroenterite con sintomi come vomito, diarrea, affaticamento e mal di testa.

Astrovirus: Colpisce neonati, bambini e anziani con sintomi di vomito e diarrea.

Contagio e cause del ‘virus intestinale’

L’infezione intestinale virale, nota come gastroenterite virale, è altamente contagiosa e non conferisce immunità a lungo termine, sebbene possa offrire una certa protezione contro il ceppo specifico contratto. Questa condizione è più comune in inverno, ma può verificarsi in qualsiasi momento dell’anno. La principale via di trasmissione è oro-fecale, ovvero attraverso il consumo di cibo o bevande contaminati, toccando superfici contaminate e portando le mani alla bocca o il contatto diretto con persone infette, come spiegato sopra.

I norovirus, in particolare, sono noti per la loro diffusione tramite feci, vomito, acqua e cibi contaminati. Il periodo di contagiosità inizia con l’insorgenza dei sintomi e può persistere fino a 48 ore dopo la loro scomparsa. Anche chi sembra guarito può ancora diffondere il virus, poiché questo può rimanere nelle feci per diverse settimane. Sebbene di solito autolimitante, è importante consultare un medico in caso di sintomi gravi, disidratazione, sangue nelle feci, vomito persistente, febbre alta o sintomi che non migliorano dopo alcuni giorni. La diagnosi si basa principalmente sui sintomi, ma in casi gravi, possono essere necessari ulteriori test per escludere infezioni batteriche o parassitarie.

La prevenzione

La prevenzione migliore è il frequente lavaggio delle mani, anche se la malattia può colpire chiunque almeno una volta nella vita, poiché la prevenzione non è sempre possibile. Per ridurre i rischi di contrarla è bene anche:

Disinfettare le superfici potenzialmente contaminate come il tavolo, i tavolini da gioco dei bambini, le superfici di preparazione del cibo, … e in generale gli oggetti utilizzati da famigliari affetti dall’infezione e i sanitari.

Evitare la condivisione di asciugamani, posate, bicchieri, cuscini o altro con pazienti colpiti da sintomi.

Evitare cibi e bevande che potrebbero essere contaminati, soprattutto in Paesi con condizione igieniche precarie.

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