In altri anni t’avremmo bruciato: il razzismo che non muore

Il presidente della comunità ebraica torinese, Dario Disegni, sentito in audizione alla commissione Segre del Comune di Torino, ha rivelato che un ragazzino della scuola ebraica di Torino “partecipando a una festa di bambini con la kippah in testa si è sentito dire dai suoi coetanei ‘peccato che non siamo in anni precedenti o ti avremmo potuto bruciare’ e tutti gli altri si sono messi a ridere. Mi chiedo dove sentano certe cose e il ruolo delle famiglie”.

Una domanda legittima di cui però è difficile trovare la risposta, perché l’odio razzista, ma anche quello omofobo, si respira in ogni angolo delle grandi città dove si va perdendo l’identità a favore delle bande che le percorrono e che invadono gli stadi.

Disegni, ha poi continuato: “Le due armi fondamentali per vincere l’antisemitismo e l’odio sono educazione e cultura”, ribadendo l’allarme per la “demonizzazione dello Stato di

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