Scegliere la scuola superiore: quando si sceglie “cosa non fare” anziché “cosa fare”
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“Scelgo scienze applicate o l’economico sociale perché non c’è latino”… “Scelgo il liceo classico perché la matematica non la capisco” “Mi potrebbe dire una scuola dove non si fa storia?”
Queste le frasi che più frequentemente mi capita di sentire durante l’orientamento per la scelta della scuola secondaria di secondo grado. Non solo da parte degli studenti ma anche dei genitori.
La riflessione che racchiude tutta la pericolosità di una scelta fatta con questi criteri è che non si sceglie tra le opportunità che più rispondono ai nostri interessi, alle nostre attitudini o passioni … si sceglie cosa evitare.
Cosa c’è di male? Nulla, se non fosse che si è così preoccupati di evitare qualcosa che ci ha reso la vita difficile o si teme che ce la potrebbe rendere difficile, da farci trascurare il piccolo dettaglio di prestare attenzione a cosa troveremo in alternativa ad essa.
Ed ecco ragazzi che non hanno la più pallida idea di cosa siano le scienze sociali oppure che, pur non avendo alcuna vera passione per le materie scientifiche, si imbarcano in un liceo indirizzo scienze applicate. Per scoprire poi che il diritto e l’economia politica non sono così semplici da digerire o magari proprio non li interessano, che oscillare tra fisica chimica scienze e matematica non era propriamente il sogno della loro vita e che l’informatica del liceo non è la stessa cosa che navigare su Internet.
Per non parlare di quelli che devono fare un liceo a tutti i costi (spesso per tradizione o prestigio familiare) e si imbarcano in un liceo classico spinti solo dall’illusione di non avere niente a che fare con i numeri.
Si sceglie per fare non per evitare… il rischio infatti è dribblare la padella e finire nella brace.
E allora mettiamoci davanti allo specchio e facciamoci alcune domande.
Latino, lo vogliamo evitare perché per sentito dire è troppo difficile o perché effettivamente non è di nostro interesse? Matematica è davvero evitabile? E visto che non è così non sarebbe più opportuno capire da dove arrivano le nostre lacune e le nostre difficoltà e cercare di porvi rimedio? Cos’è l’economia? Cosa si studia? Ci interessa? Cosa sono le scienze umane? Ci incuriosiscono?
Scappare o affrontare? Informarsi o fare supposizioni? Capire o sperare?
Come ha detto qualcuno la “prigione più difficile da cui fuggire è la propria mente”.
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