L’Italia non è un paese per ragazze, Terre des Hommes: “I docenti le incoraggino a studiare ciò che desiderano realmente”
L’Italia non è un paese per ragazze, anche dal punto di vista lavorativo: 1 su 2 si sente limitata, nelle scelte sul futuro, da stereotipi e retaggi maschilisti e il lavoro è percepito come il luogo più a rischio discriminazione: è quello che emerge dall’Osservatorio indifesa realizzato da Terre des Hommes e OneDay Group, che quest’anno ha coinvolto oltre 2000 ragazze adolescenti dai 14 ai 26 anni.
Al primo posto per le discriminazioni c’è il lavoro: le giovani sono consapevoli che, in futuro, da adulte, dovranno continuare a lottare. E questo determina anche i progetti e i sogni: secondo l’indagine infatti le ragazze di oggi fanno fatica a sognare, e non progettano in grande il loro futuro. Più della metà delle intervistate, il 53,96%, ritiene che le scelte riguardo agli studi futuri o alla carriera lavorativa, le ambizioni e le passioni vengano limitate dagli stereotipi e retaggi maschilisti.
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