Discontinuità didattica: colpiti oltre la metà degli alunni con disabilità/4. Serve un nuovo modello
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Rileggendo la L. 517 del 1977 è evidente che nel lungo percorso ci siamo persi qualcosa. La personalizzazione, l’andare oltre il gruppo classe per garantire percorsi di successo, il servizio socio-pedagogico, classi con non più di 20 alunni in presenza di una persona con disabilità, un piano di inclusione elaborato e monitorato dal collegio docenti… Tutto già scritto da circa 45 anni, tutto già possibile ma poco ordinario e forse con la necessità di essere attualizzato.
La complessità delle classi di oggi, caratterizzate dalla presenza di alunni di recente immigrazione, con disturbi specifici dell’apprendimento, con disabilità, con storie familiari difficili, con disagi psico-sociali importanti, iperdotati, ci obbligano a ripensare al modello organizzativo-didattico legato anche ad un coinvolgimento diverso dei differenti profili professionali. Tutti gli studenti sono speciali e tutti hanno bisogno di un percorso personalizzato all’interno di una matrice comune che
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