Faccetta nera a scuola, i genitori insorgono, ma la dirigente risponde: “progetto musicale travisato. Si risolve in consiglio non con la stampa”
La notizia sta facendo il giro del web. In una scuola primaria di Cremona un equivoco tra genitori e insegnanti ha scatenato la polemica. Infatti, in un progetto educativo musicale, un percorso di confronto per riflettere sulla liberazione, i docenti hanno parlato sia della canzone Bella Ciao (simbolo della resistenza e dei partigiani) e sia di Faccetta Nera, canzone simbolo del fascismo.
La situazione ha creato disappunto tra i genitori che hanno accusato i docenti di fare politica a scuola. Alcuni hanno commentato: “È una canzone ignobile e non andrebbe insegnata a dei bambini delle elementari”. E ancora: “La storia non può essere spiegata con Faccetta nera”, “Il testo parla chiaro”.
La dirigente scolastica, Daniela Marzani, ha voluto fare chiarezza a Il Fatto Quotidiano: “Essendo la preside di 45 sezioni non partecipo ad ogni interclasse com’è normale che sia ma una volta informata di quanto si vociferava ho chiesto
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