Una nuove versione della terapia CRISPR, il metodo di editing del genoma che permette di modificare con estrema precisione piccoli segmenti di DNA, ha trasformato la vita di 10 pazienti affetti da una rara, invalidante e potenzialmente letale malattia genetica, l’angioedema ereditario. Un singolo trattamento ha permesso un miglioramento dei sintomi talmente importante, che quasi tutti i pazienti sono tornati a una vita normale e hanno potuto sospendere i medicinali. In pratica una cura, fino ad oggi impensabile, come raccontato in un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica New England Journal of Medicine.
Di che tipo di malattia si tratta? L’angioedema ereditario è una rara malattia genetica che colpisce una persona ogni 50.000, caratterizzata dalla comparsa improvvisa di gonfiori (edemi) sulla cute, sulle mucose e sugli organi interni, simili a quelli provocati da reazioni allergiche ma non curabili con gli antistaminici. Questi episodi, che colpiscono generalmente il volto e gli organi interni, appaiono e scompaiono nel giro di pochi giorni e possono essere potenzialmente letali nel caso in cui, per esempio, riguardino la laringe – perché si rischia il soffocamento.
Le cause genetiche. L’angioedema ereditario è provocato da una mutazione di un gene inibitorio chiamato C1. Quando questo smette di funzionare, l’organismo produce un’eccessiva quantità di una proteina chiamata callicreina. Questa sovrabbondanza a sua volta sollecita un accumulo di un’altra proteina, la bradichinina, che ha proprietà vasodilatatorie ed è responsabile del gonfiore nell’angioedema.
La terapia. In un piccolo trial clinico di fase 1 condotto tra Regno Unito, Nuova Zelanda e Paesi Bassi, un gruppo di scienziati coordinati da Hilary Longhurst del Te Toka Tumai, Auckland City hospital (Nuova Zelanda) ha somministrato a 10 pazienti con angioedema ereditario una singola infusione di macchine molecolari per la CRISPR protette da nanoparticelle lipidiche, che hanno permesso al farmaco di arrivare fino al fegato, dove avviene la sovrapproduzione di proteine. Qui le forbici molecolari hanno individuato i geni responsabili dell’eccesso di callicreina e li hanno messi fuori uso. In questo modo non si è verificato nemmeno l’accumulo di bradichinina e i gonfiori improvvisi sono scomparsi.
Sintomi scomparsi o quasi. Tutti i 10 pazienti hanno avuto un calo del numero di edemi del 95% nei primi sei mesi dalla terapia. Da quel momento gli episodi di gonfiore sono spariti per almeno un anno in tutti i volontari tranne uno – quello che aveva ricevuto la dose minore di trattamento – che ha sperimentato solo un gonfiore lieve una sola volta.
Altri 25 pazienti sono stati trattati in un trial di fase 2, e altri ancora saranno coinvolti il prossimo anno in quello di fase 3.
Bacchetta magica Fuori budget. La CRISPR – una versione della quale è stata di recente approvata come cura contro un’altra malattia ereditaria, la beta-talassemia – ha offerto dunque una concreta possibilità di cura anche per l’angioedema ereditario. Ma a rendere meno concreta la sua adozione su larga scala nei pazienti colpiti sono i costi astronomici della terapia: secondo il Guardian, in base alle più recenti stime il costo di una singola dose del trattamento si aggirerebbe tra le 925.000 euro e i 2,3 milioni di euro, una cifra che solo i Paesi più ricchi possono permettersi, e solo per un numero esiguo di persone.