Paolo Crepet ha ragione: la scuola non è un parcheggio né un parco giochi

Ha perfettamente ragione lo psichiatra Paolo Crepet quando afferma che “la scuola è fallita perché il 99% degli alunni viene promosso e che i genitori la considerano un diplomificio dove parcheggiare i figli”. Non ci stancheremo mai di ribadirlo: la scuola non è un parcheggio, bensì il luogo che trasmette sapere, conoscenze e competenze. I ragazzi non devono vedere nella scuola un quid che deve trasformarsi in una valvola di sfogo per giocare e divertirsi. La scuola, lo studio, sono una cosa seria ed è da tempo che lo andiamo ripetendo ma sembra che si faccia “orecchio da mercante”, tanto da trasformarla in un parco giochi.

Ogni cosa che si fa a scuola per i nostri alunni assume i connotati di un puro divertimento. È tutto un divertimento scherzare, giocare, sbeffeggiare, prendere in giro gli insegnanti tanto da essere diventata una prassi, una moda. A

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Docente aggredita, Crepet: “La scuola è fallita, i genitori hanno rinunciato a educare i figli. Gli fanno tutto, dallo zainetto in poi”

Di Andrea Carlino

“La scuola è fallita. Il ministro Valditara può stare tranquillo: il suo compito è quello del magistrato del tribunale di fallimento”.

Così lo psichiatra Paolo Crepet in una lunga intervista a La Stampa dopo l’aggressione ai danni di un’insegnante.
Una frase feroce che affonda nelle ferite aperte dal recente episodio di violenza a scuola ad Abbiategrasso, dove un insegnante è stato aggredito da un suo studente con un coltello.
Lo psichiatra descrive con precisione la situazione attuale del sistema scolastico italiano: “Abbiamo un problema di educazione, non di disagio. Il disagio nasce dalla totale vacuità in cui crescono questi ragazzi. La scuola non deve essere una psicoterapia di massa”.
Queste aggressioni agli insegnanti non sono episodi isolati, ma fanno parte di un fenomeno più ampio e preoccupante, che Crepet attribuisce a un fallimento generale del sistema educativo. Parlando del Ministro Valditara, Crepet afferma: “Il fallimento della scuola non è solo colpa sua, ma sua e dei tanti e delle tante che sono arrivati prima di lui”.
Secondo Crepet, la scuola dovrebbe avere il ruolo di “tirar fuori talento, capacità e aspirazioni” degli studenti, ma sembra aver perso questa missione, divenendo invece un luogo di violenza e frustrazione.
Lo psichiatra respinge l’idea che questi episodi di violenza possano essere considerati casi isolati, sostenendo che rappresentano una tendenza più ampia che rischia di diventare virale sui social media: “È il classico sasso in uno stagno. Non tutti prenderanno il fucile, ma a tutti sarà chiaro che la scuola è un bersaglio mobile, da prendere in giro”.
Crepet avverte che ci sono rischi nel trasformare la scuola in un centro d’ascolto per i problemi degli studenti: “Il problema è che molti gli danno pure retta. Così il rischio è di crescere migliaia di pirla, pronti ad andare a piagnucolare da schiere di psicoterapeuti che sono felici di avere un cliente in più.”
Secondo Crepet, il problema principale è una mancanza di responsabilità e un eccesso di coccole da parte dei genitori e degli insegnanti, che ha creato una generazione di giovani incapaci di affrontare l’esistenza e le sue difficoltà.

Pubblicato in Cronaca

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