“Ero un bullo” in social reading e lettura aumentata
Avvicinare i ragazzi al piacere della lettura e trovare la porta magica per entrare nel mondo degli studenti è la sfida e l’obiettivo del progetto della classe IIA nella lettura di “Ero un bullo”
Lettura ad alta voce e condivisa in un ampio progetto di social reading e lettura aumentata sul libro “Ero un bullo” ha visto protagonisti gli alunni della classe IIA, guidati dalla prof.ssa Marilena Ferraro.
Come attività di educazione civica e di approfondimento del progetto di lettura e scrittura la prof.ssa Marilena Ferraro ha pensato di mettere in campo un ampio progetto che vede protagonisti gli alunni per avvcinarli al piacere della lettura e creare un filo rosso di emozioni ed empatia che li possa legare ai personaggi e alle storie a loro affini.
Daniel Zaccaro, il protagonista del libro Ero un bullo scritto da Andrea Franzoso, è diventato il compagno di viaggio dei ragazzi della II A nel mondo del bullismo e del vivere ai margini per poter poi uscir a riveder le stelle come un moderno Dante dai contorni evanescenti e realistici allo stesso tempo.
Il progetto è iniziato con la lettura ad alta voce da parte dell’insegnante e condivisa in classe per poi continuare sulla bacheca social dove periodicamente la docente ha pubblicato dei post per il commento condiviso di alcune scene e su alcuni personaggi. I prompt indicati dalla prof.ssa Marilena Ferraro erano volti e commentare insieme passi del romanzo che man mano coinvolgevano i ragazzi.
Vedi qui la bacheca
In questo modo la lettura diventa social e le storie e i personaggi prendono vita nei loro pensieri e nelle loro emozioni.
Con il social reading il libro acquisisce “nuovi poteri” e da oggetto da sfogliare si trasforma in una piattaforma di lettura, conoscenza, approfondimento, scrittura, scambio, dialogo, collaborazione e consapevolezza.
Quindi il social reading si configura come la metodologia in grado di far crollare il muro invisibile tra ragazzi e libri, tra ragazzi e lettura attraverso dinamiche che riescono ad agganciarli, incuriosirli e quindi farli passare dallo stato di lettori per dovere a quello di lettori per piacere, trasformando la lettura in una pratica che li accompagna per tutta la vita.
Ed è proprio questa la sfida: riportare la lettura a scuola come strumento trasversale e strategico per lavorare verticalmente sulle conoscenze specifiche e per attivare allo stesso tempo dinamiche di contaminazione tra discipline e di interazione tra utenti, con un conseguente lavoro sulle competenze strategiche e le soft skill.
Uno degli aspetti più interessanti del social reading sta nella sua capacità di attivare dinamiche di apprendimento che portano i ragazzi non solo ad acquisire conoscenze specifiche e hard skills afferenti a un determinato ambito disciplinare, a partire dalla reading literacy e dalla capacità di scrittura, ma anche a far esercitare loro competenze trasversali e soft skills: il pensiero critico, il pensiero creativo e il pensiero divergente, l’intelligenza emotiva, la cittadinanza digitale.
Alla fine della lettura condivisa il progetto è passato dal social reading alla lettura aumentata portando alla realizzazione di un booktrailer realizzato da un particolare punto di vista.
Dopo aver compreso anche il valore dell’utilizzo del punto di vista nella produzione letteraria, i ragazzi hanno iniziato a realizzare immagini e audio per produrre il booktrailer con l’applicativo Canva in maniera condivisa.
Nell’ultima colonna della bacheca Padlet dove è iniziato il social reading troviamo il booktrailer realizzato dal punto di vista di due personaggi importanti per Daniel nella sua storia: don Claudio o Fiorella.
ERO UN BULLO di ariannaalimonti
Social reading e lettura aumentata rientrano nelle strategie didattiche attive e inclusive da mettere in campo per lo sviluppo delle competenze disciplinari e trasversali previste dalle Competenze chiave europee e dal DigiComp 2.2.
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