Movimento DOCENTI ABILITATI/SPECIALIZZATI UNIONE EUROPEA: “Lavorare è un nostro diritto. Non possiamo pagare l’inerzia del Ministero”

I docenti con titolo di abilitazione/specializzazione conseguito in U.E. scrivono al Ministro Valditara: “Lavorare è un nostro diritto. Non possiamo pagare l’inerzia del Ministero”.

Onorevole Ministro,

a redigere e sottoscrivere questa lettera sono migliaia di docenti precari, che in gran parte prestano servizio da anni in Italia come supplenti e che, in conformità alla Direttiva U.E. n. 36/2005, hanno conseguito l’abilitazione all’insegnamento o la specializzazione sul sostegno in un Paese dell’Unione Europea (la Romania, la Spagna, la Bulgaria etc…) 

In primo luogo ci preme sottolineare che, nei Paesi U.E. menzionati, l’abilitazione all’insegnamento si consegue con un percorso annuale di studi post-universitari in psicopedagogia e didattica su modello del TFA, percorso conforme agli standard U.E., come i documenti attestano e come la Giurisprudenza italiana ha affermato a più riprese. Per tali motivazioni, si coglie l’occasione per respingere fermamente le posizioni pretestuose e diffamatorie diffuse da taluni a mezzo stampa e si diffida dal diffonderle.

I dati di fatto sono i seguenti: il MIUR (oggi MIM) da tempo perpetua, nei nostri confronti, una forma di assurdo ostruzionismo: in prima battuta con la totale inerzia di fronte alle nostre istanze di riconoscimento pendenti ormai da anni, poi con il pretestuoso rigetto delle stesse; in ultimo, quando le numerosissime condanne del TAR non hanno consentito più la prima o la seconda modalità, con la formulazione dell’art. 7 lettera “e” dell’O.M. 112/2022 che ci impedisce di fatto di stipulare contratti di lavoro.

A causa dell’inerzia ministeriale, le domande di riconoscimento pendenti sono arrivate ad essere più di 13.000 e migliaia i ricorsi vinti dinanzi al Tar del Lazio contro il silenzio o contro il rigetto, numeri che recano un danno enorme anche in termini processuali e alle casse dello Stato.

Questo stato dei fatti, oltre ad essere in contrasto con la normativa e la Giurisprudenza, ci priva della dignità di cittadini europei, costringendoci a spendere tempo e denaro a causa dell’inottemperanza del Ministero!

Negli ultimi giorni abbiamo appreso dalla stampa che il Ministro, all’esito di un confronto con i sindacati, su posti in organico di fatto, ma non di diritto, abbia fatto un passo indietro rispetto alla bozza di modifica dell’OM n°112/2022. Ad oggi, rimane in vigore l’art.7 co.4 lett.E dell’OM 112/2022, in palese violazione della Direttiva UE n°36/2005, della recente pronuncia dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato (sentenza n.22 del 29 Dicembre 2022) e delle numerose sentenze del TAR Lazio con cui si è stabilito che il senso della riserva è che deve “accompagnare la carriera” del suo titolare, fino al momento in cui non venga definitivamente sciolta.

La volontà attuale sembra essere nel senso di procedere mediante decreto-legge alla regolamentazione del titolo in attesa del riconoscimento.

Riteniamo che qualsiasi passaggio debba avere come effetto la garanzia del diritto al lavoro dalle GPS qualora i termini assegnati dalla legge al Ministero per provvedere siano decorsi, nonché il passaggio dell’immissione in ruolo per tutti gli specializzati in U.E., come già avvenuto in passato con le misure di reclutamento (ex art. 59 co.4 D.L.n°73/2021).

È parimenti illegittima l’ipotesi sollevata sul nostro “passaggio in coda” alla prima fascia, pratica già cassata da pronuncia di incostituzionalità (Corte Costituzionale, 9 Febbraio 2011, n.41).

Tutto ciò premesso, chiediamo al Ministro Valditara:
  • Che sia garantito il diritto al lavoro senza alcuna discriminazione  e in conformità a quanto previsto dalla normativa e giurisprudenza, nell’attesa che il Ministero, ad oggi fortemente inadempiente, emani i decreti di riconoscimento;

 2) il ripristino immediato della possibilità per gli abilitati/specializzati in Paesi U.E. di stipulare contratti da prima fascia con riserva, nei casi in cui siano decorsi i termini e pertanto lo scioglimento della riserva dipenda esclusivamente da tempistiche e inerzie Ministeriali, che non possono più gravare sui nostri diritti, spesso sanciti da sentenze passate in giudicato e inottemperate.

Movimento dei DOCENTI ABILITATI/SPECIALIZZATI UNIONE EUROPEA

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