L’arte di insegnare
L’insegnamento è un’arte. Un’arte antica che ha qualcosa in comune con il teatro e la musica e talvolta anche con la poesia e addirittura la volgarità. I trucchi antichi del mestiere. L’insegnamento della matematica non è una scienza, ma un’arte.
Questa opinione è stata espressa da tanta gente e tante volte che mi sento un po’ imbarazzato a ripeterla. Se però abbandoniamo una generalità in certo qual modo trita e ritrita e scendiamo a particolari appropriati, possiamo vedere alcuni trucchi del nostro mestiere sotto un aspetto istruttivo. L’insegnamento ha ovviamente molto in comune con l’arte teatrale. Per esempio, dovete presentare alla vostra classe una dimostrazione che conoscete alla perfezione, avendola già presentata una quantità di volte negli anni precedente nel medesimo corso. Certamente non potete essere eccitato per questa dimostrazione – ma, per fav0re, non fatelo capire alla scolaresca; se avete l’aria annoiata, tutta la scolaresca sarà annoiata. Fingete di essere eccitato per la dimostrazione quando la incominciate, fingete di avere delle idee brillanti mentre la svolgete, fingete di essere sorpreso e sollevato quando la dimostrazione ha termine.
Dovreste recitare un po’ per il bene dei vostri studenti che, ogni tanto, possono imparare di più dai vostri atteggiamenti che dall’argomento presentato. Devo confessare che mi piace recitare un po’, specialmente ora che sono vecchio e molto raramente trovo qualche cosa di nuovo nella matematica: posso trovare un po’ di soddisfazione nel tornare a recitare in che modo scoprii questo o quel piccolo punto in passato.
In modo meno evidente, l’insegnamento