Sostegno, il prossimo anno scolastico si avrà un inizio regolare?

Torniamo a parlare del sostegno agli alunni con disabilità, questione da sempre molto delicata all’interno del mondo della scuola: ogni governo che nel corso degli anni si è succeduto si è sempre prefissato di tutelare il diritto all’istruzione degli alunni più fragili, ma è stato davvero così? Le politiche scolastiche attuate hanno garantito sempre tale diritto? Di seguito alcune considerazioni in merito, alla luce anche del Piano di semplificazione presentato dal Ministro Valditara.

L’a.s. 2023/24 inizierà con regolarità anche per gli alunni con disabilità?

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha presentato al Consiglio dei Ministri il suo Piano per la semplificazione del mondo della scuola: tra i punti elencati vi è pure la “reingegnerizzazione dei principali processi funzionali all’avvio dell’anno scolastico”, che tra gli altri obiettivi si pone anche quello di accelerare le procedure di assegnazione dei docenti nelle scuole. In più occasioni Valditara ha espresso l’impegno di far in modo che dal 1 settembre in poi sia tutto pronto per il nuovo anno scolastico 2023/24: ma sarà davvero così?

Fino adesso, nonostante le buone intenzioni di tutti coloro che si sono succeduti a Viale Trastevere, ogni inizio dell’anno si è sempre caratterizzato per tante cattedre lasciate vuote in attesa delle nomine dei docenti. La situazione si è rivelata ancora più complessa per quanto riguarda il sostegno agli alunni disabili: in moltissime scuole, in tutto il territorio nazionale, infatti, molto spesso tantissimi alunni con disabilità aspettano per molte settimane l’arrivo degli insegnanti e in tanti casi l’attesa si protrae anche per tutto ottobre e le prime settimane di novembre (a volte anche oltre).

Motivi che causano la mancanza di copertura delle cattedre di sostegno ad inizio anno scolastico

Questo accade per vari fattori: il numero delle cattedre in deroga e quindi di fatto è sempre più alto dei posti in organico di diritto. In base ai dati che si ricavano tra quanto rilevato dal Focus ministeriale a fine agosto o ai primi giorni di settembre e tra quanto si desume dal Portale dati della scuola che pubblica i dati definitivi dell’anno scolastico di riferimento, sistematicamente si evince una differenza pari o superiore quasi sempre al 50% tra i posti in deroga presunti e quelli realmente attribuiti.

Del resto, il fenomeno della supplentite si manifesta in misura maggiore proprio sul sostegno: almeno la metà dei docenti è precaria e quindi costretta a cambiare scuola ogni nuovo anno scolastico, non garantendo la continuità didattica per agli alunni certificati.  Non ci resta che aspettare per capire se le intenzioni del Ministro Valditara potranno realmente essere portate a compimento e se quindi il prossimo a.s. 2023/24 potrà iniziare veramente con la regolarità sperata.

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