Coding con Scratch: logica (1° parte)

In questo articolo vedremo come “fare logica” con Scratch, grazie ai suoi semplici ma potenti operatori logici.

Logica con Scratch? Sì! In Scratch sono disponibili, nella categoria “Operatori”, tre operatori logici (Figura 1). Sono operatori booleani (con riferimento all’algebra di Boole) in quanto elaborano i dati in ingresso e restituiscono un valore uguale a falso (0) oppure vero (1).

Figura 1

Solitamente un operatore logico collega due proposizioni (A e B) per generare una terza proposizione (C) avente valore vero o falso.

Il funzionamento di un operatore logico può essere descritto mediante una tabella di verità.

Tabella di verità dell’operatore logico OR ABC000011101111Disgiunzione OR Tabella di verità dell’operatore logico AND ABC000011101111 Congiunzione AND

La negazione logica NON agisce su un’unica proposizione. Se questa è vera il risultato sarà falso,

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In questo articolo continueremo a esplorare Scratch e la logica, combinando gli operatori tra di loro e con altri blocchi.

Accediamo a Scratch. Clicchiamo su “Scegli uno Sfondo” (pulsante in basso a destra) e carichiamo prima “Caste 1”, poi “Castle 3” (Figura 1).

Figura 1

Torniamo a selezionare il gatto (basta cliccare sulla sua miniatura) e lo programmiamo con lo script in Figura 2.

Figura 2

Il gatto non può entrare nel castello perché deve prima raccogliere due oggetti magici.

Clicchiamo su “Scegli uno Sprite” (pulsante in basso a destra) e carichiamo prima “Key” e poi “Wand” (Figura 3).

Figura 3

Dalla categoria “Variabili” creiamo due variabili: “chiave magica” e “bacchetta magica”.

All’inizio il loro valore sarà uguale a 0, perché il gatto deve ancora prendere i due oggetti.

Figura 4

Prepariamo per “Key” lo script di Figura 5. Inizialmente la chiave è visibile. Quando viene toccata dal gatto (“Sprite 1”) la chiave scompare e la variabile “chiave magica” viene portata a 1.

Lo script viene fermato, perché non serve più.

Figura 5

Per fermare uno script si usa il blocco mostrato in Figura 6.

Figura 6

Prepariamo per “Magic Wand” lo script di Figura 7. Inizialmente la chiave è visibile. Quando viene toccata dal gatto (“Sprite 1”) la bacchetta scompare e la variabile “bacchetta magica” viene portata a 1.

Lo script viene fermato, perché non serve più (come nel caso precedente).

Figura 7

Selezioniamo il gatto e modifichiamo la sua programmazione (Figura 8). per fargli seguire il movimento del mouse (ma solo la coordinata x, mentre l’altezza rimane invariata. 

Vediamo che ora il gatto è in grado di “prendere” i due oggetti.

Figura 8

Per fare entrare il gatto nel castello, solo dopo che avrà preso entrambi gli oggetti, modifichiamo il suo script come mostrato in Figura 9.

Figura 9

Più operatori logici insieme

Aggiungiamo un terzo oggetto, lo sprite “Potion”, per cui creiamo la variabile “pozione magica” (Figura 10).

Figura 10

Programmiamo questo sprite come mostrato in Figura 11.

Figura 11

Per ora la pozione magica non influisce nel programma.

Possiamo però fare in modo che per entrare nel castello sia necessario soddisfare una delle due condizioni:

avere la chiave;

avere sia la bacchetta sia la pozione.

In Figura 12 è mostrato come modificare la programmazione del gatto.

Puntata precedente: Coding con Scratch: logica (1° parte)

L’analisi del periodo: cos’è e come si svolge

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L’analisi del periodo è una delle attività fondamentali nello studio della grammatica italiana. Essa consiste nell’esaminare un periodo, ovvero una sequenza di frasi collegate tra loro, per individuare e comprendere le varie relazioni sintattiche, semantiche e logiche che sussistono tra le parole, le frasi e le proposizioni che lo compongono. In altre parole, l’analisi del periodo ci permette di capire come una serie di enunciati, anche complessi, si intrecciano e si organizzano per formare un discorso coerente e strutturato.

Cos’è un “periodo” in grammatica?

In grammatica, il termine “periodo” indica una costruzione sintattica complessa che può essere composta da una o più proposizioni, le quali sono legate tra loro da coordinazione o subordinazione. La proposizione è l’unità minima di significato, che può essere indipendente (proposizione principale) o dipendente (proposizione subordinata). Un periodo può quindi essere formato da una singola proposizione (un periodo semplice) o da più proposizioni collegate tra loro (un periodo composto).

Struttura di un periodo

Un periodo si compone di una o più proposizioni, e queste si suddividono in:

Proposizione principale: È la proposizione che regge l’intero periodo e che contiene l’idea principale, ovvero quella che regge il significato fondamentale del periodo stesso. Ad esempio: “Maria ha studiato tutto il pomeriggio.”

Proposizione subordinata: È una proposizione che dipende dalla principale e che svolge una funzione specifica rispetto ad essa. La subordinata non potrebbe esistere senza la principale. Un esempio potrebbe essere: “Maria ha studiato tutto il pomeriggio perché doveva prepararsi per l’esame.”

Le proposizioni subordinate possono essere di vari tipi: causali, temporali, finali, condizionali, relative, ecc. Ogni tipo di proposizione subordinata ha una funzione particolare all’interno del periodo e può essere introdotto da congiunzioni o pronomi relativi.

Proposizione coordinata: Quando due proposizioni sono coordinate, sono collegate da congiunzioni come “e”, “ma”, “o”, “però”, “quindi”, ecc., e ognuna di esse ha un valore autonomo. Per esempio: “Maria ha studiato tutto il pomeriggio, e poi è uscita con gli amici.”

Proposizione incidentale: Talvolta, nel periodo si inseriscono proposizioni che interrompono il fluire del discorso principale, le cosiddette proposizioni incidentali. Queste sono solitamente racchiuse tra virgole, trattini o parentesi. Un esempio: “Maria, che è molto diligente, ha studiato tutto il pomeriggio.”

Come si svolge l’analisi del periodo?

L’analisi del periodo si svolge in vari passaggi, e uno degli obiettivi principali è comprendere come le singole proposizioni si relazionano tra loro.

Individuare le proposizioni: Il primo passo consiste nel separare il periodo nelle sue singole proposizioni, distinguendo la principale dalle eventuali subordinate e coordinate. Questo aiuta a comprendere la struttura del periodo.

Identificare i legami tra le proposizioni: Una volta individuate le proposizioni, è necessario capire come sono collegate tra loro. Si tratta di stabilire se le proposizioni sono collegate da coordinazione o subordinazione e quale tipo di relazione esiste tra di esse.

Analizzare le funzioni sintattiche: Ogni proposizione ha un ruolo specifico all’interno del periodo. Ad esempio, in una proposizione subordinata causale, la subordinata svolge la funzione di motivare l’azione espressa dalla principale. È importante identificare anche i complementi e i vari elementi che costituiscono ciascuna proposizione.

Osservare il tipo di proposizioni: Successivamente, occorre analizzare il tipo di proposizione subordinata, che può essere causale, temporale, finale, ecc., e determinare il significato che essa apporta al periodo.

L’analisi del periodo è una tecnica fondamentale per comprendere e produrre correttamente frasi complesse in italiano. Non si tratta soltanto di una pratica scolastica, ma di una competenza linguistica che aiuta a strutturare in modo chiaro e preciso il pensiero e a comprendere meglio i testi scritti e parlati. Attraverso l’analisi del periodo, è possibile scomporre e ricomporre i vari elementi di un periodo per comprendere la relazione tra idee e argomenti, migliorando così la propria capacità di espressione linguistica.

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