“Bella Ciao” cantata in una scuola, consigliere FdI si oppone. Il ds: “C’è libertà di insegnamento, canzoncina come altre”

Aula scolastica

Ancora una volta la canzone “Bella Ciao” è al centro di un intenso dibattito, in quanto da molti considerata divisiva per la sua matrice antifascista e per essere il simbolo della Resistenza. Stavolta la polemica coinvolge una scuola di Parma, la primaria Cocconi. Qui è stato scelto di far cantare ai bambini il brano in una recita di fine anno, prevista per il 24 maggio. Il fatto è stato riportato da ParmaToday, La Gazzetta di Parma e Il Fatto Quotidiano.

Un esponente di Fratelli d’Italia, il consigliere comunale Priamo Bocchi, non ci sta: per opporsi ha annunciato un’interrogazione nell’assemblea consiliare. “Il canto popolare, adottato come inno partigiano è rappresentativo di una fazione di quella guerra civile che nel 1943-45 (e anche oltre) ha conosciuto eccidi, fosse comuni, regolamenti di conti, sevizie, barbarie. Trovo triste che, invece di provare a costruire una memoria storica finalmente riappacificata, una scuola

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