Formare giovani con grande cultura e coscienza critica… o no?

Nell’ultima Indagine Pisa (Programme for International Student Assessment) pubblicata recentemente dall’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) sulle competenze in lettura, matematica e scienze, un quindicenne italiano su cinque non sa leggere. Alle prese con una pagina di giornale o un brano scolastico la sua lettura è incerta, eccessivamente lenta o troppo veloce. E, soprattutto, nel leggere commette diversi errori.

I dati sono inquietanti se pensiamo che oltre alla lettura molti giovani non sono in grado di comprendere quello che leggono.

Questa deriva culturale nasce dalla continua e sciagurata insistenza di voler trasformare una scuola nazionale dei saperi critici in una incentrata su competenze e abilità.

Da almeno vent’anni che il Ministero dell’istruzione ha scelto questa strada, anche l’Associazione Nazionale Presidi vuole una scuola per competenze.

Puntare il dito sui giovani, sugli studenti è troppo semplice, bisognerebbe tutelarli, sono il patrimonio di questa bellissima Nazione.

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