Personale Ata, una riforma senza senso

In questi giorni i sindacati contrattano con l’Aran la parte normativa, l’ordinamento del personale ATA, in un contesto particolarmente complesso: DSGA di ruolo con laurea e senza laurea, facenti funzioni con laurea e senza laurea, assistenti amministrativi prestati al ruolo di DSGA.

Insomma una casino totale, per una figura che vede concentrati numerosi compiti, con una retribuzione iniziale di tutto rispetto, quasi un reddito di cittadinanza. Senza poteri, senza prerogative e senza facoltà. Con il dovere della conoscenza e delle competenze.

Eppure non basta, chi dirige si lamenta che non riceve adeguato supporto giuridico, magari un legale sarebbe stato meglio o magari un commercialista, forse no meglio un subalterno.

Gli assistenti amministrativi, a cui sono affidate funzioni importanti e delicate, sono assunti ancora con un concorso per titoli. La figura del Coordinatore amministrativo, indispensabile per migliorare l’organizzazione ed il funzionamento dei servizi, mai attivata. I collaboratori

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