Andy Warhol per gli animali in pericolo

Quando pensiamo ad Andy Warhol ci vengono subito in mente i suoi ritratti in serie di Marilyn Monroe, la sua zuppa Campbell o il detersivo Brillo: tutte icone dei consumi di massa, persone che diventano merci o merci che diventano feticci.

Ma c’è un lato meno noto del famoso artista pop statunitense e cioè il suo impegno per le specie animali in via d’estinzione.

Tutto ha inizio nel 1983, da una discussione tra l’artista e il gallerista Ronald Feldman sul problema dell’erosione delle coste, un argomento che Warhol conosceva bene essendo proprietario di un’ampia spiaggia a Long Island di circa 60.000 mq.

Dopo quello scambio di idee il gallerista decise di commissionare a Warhol un portfolio di dieci opere dedicate ad altrettanti animali in pericolo per via della distruzione dell’habitat, dell’abbattimento per scopi commerciali o sportivi o per altre cause artificiali o naturali.

Le serigrafie, dal formato quadrato di circa 96 cm di lato, raffigurano gli animali nel classico linguaggio pop, fatto di campiture squillanti sfalsate rispetto alla stampa dell’animale in bianco e nero e linee di contorno in tinte contrastanti.

Brownie Harris, Andy Warhol nella Factory, NYC

Il primo animale che ha realizzato è stato l’Elefante africano, il più grande animale terrestre ma anche uno di quelli a maggiore rischio di estinzione per via del bracconaggio e del commercio illegale dell’avorio. Il caso ha voluto che quest’opera sia stata realizzata in corrispondenza del decimo anniversario dell’Endangered Species Act, una legge federale dedicata proprio al finanziamento di progetti per la conservazione delle specie in pericolo.

Il secondo animale è la Raganella Pine Barrens (Dryophytes andersonii), una rana arborea presente solo nel sud-est degli Stati Uniti la cui esistenza è minacciata dalla progressiva perdita dell’habitat specifico di questo animale.

La terza opera raffigura il Panda gigante, una specie originaria della Cina centrale che è diventata simbolo degli animali in via di estinzione fin dalla metà del Novecento. Per fortuna, grazie ai grandi sforzi per tutelare il plantigrado, oggi il rischio è diminuito e il panda è classificato semplicemente come “vulnerabile“.
Nella versione definitiva, dopo innumerevoli prove di colore, Warhol ha scelto di privilegiare il rosso, in modo da creare un evidente rimando alla bandiera della Repubblica Popolare Cinese.

Il quarto animale è l’Aquila di mare testabianca (o aquila calva), l’uccello nazionale degli Stati Uniti, presente nell’iconografia governativa e nell’immaginario patriottico. Ma proprio per questo motivo è stato cacciato a lungo per farne un trofeo arrivando nel 1920 sull’orlo dell’estinzione. Oggi ne esistono 150.000 esemplari e non è più nella lista degli animali in pericolo.

In questo caso Warhol si concentra sulla testa vista di profilo, come nel sigillo ufficiale degli Stati Uniti e non ne altera più di tanto i colori originali.

Il quinto animale è la Tigre siberiana, un felino presente in parte della Russia e della Cina nord-orientale. L’animale è tutt’ora in forte pericolo di estinzione essendo presente in poche centinaia di esemplari. Le cause della sua progressiva scomparsa vanno ricercate nell’alterazione del suo habitat ma anche nella caccia di frodo e nella diminuzione delle prede.
Per questo soggetto Warhol ha scelto di evidenziare molto i contorni e il disegno della pelliccia colorando gli occhi di un azzurro profondo che contrasta con il suo complementare arancione.

Il sesto animale del portfolio è la Farfalla San Francisco Silverspot (Speyeria callippe callippe), un insetto che è stato inserito tra le specie in pericolo dal governo federale solo nel 1997, nonostante fosse una sottospecie molto rara presente solo nel territorio attorno San Francisco.
La stampa della farfalla, una vera esplosione di colore, a metà tra un sogno psichedelico e una vetrata medievale, è considerata una delle opere più riuscite della raccolta.

La settima serigrafia raffigura l’Orangutan, un animale straordinariamente intelligente ma anche in grave pericolo di estinzione. È l’unico grande primate presente fuori dall’Africa. Ne esistono tre specie che vivono nelle foreste del Borneo e di Sumatra. Complessivamente ne rimangono 70.000 esemplari.
Warhol ha scelto un primo piano del volto, il cui sguardo spiritato riesce a quasi a ipnotizzare l’osservatore.

L’ottavo animale del portfolio è la Zebra di Grévy (o zebra imperiale), un animale simbolo dell’Africa, assieme al rinoceronte e all’elefante. Questa zebra è tipica del Kenya e dell’Etiopia e prende il nome dal presidente francese Jules Grévy a cui venne dedicata negli anni ’80 dell’Ottocento dal governo dell’Abissinia.

Rispetto alle altre specie di zebra, che ricordano i cavalli, questa ha le proporzioni simili a quelle del mulo ma è anche la più grande di dimensioni. Dagli anni ’70 è in pericolo di estinzione per via della caccia: il suo mantello infatti viene venduto a prezzi altissimi.
La versione di Warhol ha colori sgargianti e fitte striature che sembrano trasformare la testa in una composizione astratta.

La nona opera è dedicata al Rinoceronte nero, un animale di cui tre sottospecie si sono già estinte. Storicamente i rinoceronti erano diffusi in tutta l’Africa subsahariana, ma oggi il loro numero si è drasticamente ridotto a causa del bracconaggio e dei cambiamenti dell’habitat legati alle tante guerre civili. Per esprimere questo dramma Warhol sceglie l’immagine di un rinoceronte crollato per terra, sconfitto, quasi impossibilitato a rialzare la sua grossa mole.

La scelta dei colori in questo caso è lontanissima da quelli dell’animale e della savana, ma non sono tinte casuali: per ogni specie Warhol ha provato decine di combinazioni prima di arrivare a quella finale. Ecco altre versioni del rinoceronte nero.

Il decimo e ultimo animale è la pecora delle Montagne Rocciose, nota anche come Bighorn per via delle grosse corna ricurve. Si tratta di un ovino selvatico nordamericano che fa parte della mitologia dei popoli nativi. Ma nel 1900 la popolazione scese a poche migliaia di esemplari, rischiando l’estinzione (la sottospecie Bighorn di Audubon, endemico del Dakota, si è estinta nel 1925). Oggi non è più in pericolo grazie al pluridecennale impegno dei Boy Scout dell’Arizona.

In verità Warhol aveva sempre amato gli animali fin dai tempi della scuola, quando ne disegnava a decine durante l’ora di scienze e una delle sue prime carte da parati, del 1967, era dedicata alla mucca.

Ma questa volta era diverso: gli animali non erano visti come semplici soggetti dalle forme interessanti, ma come fragili esseri viventi, da proteggere facendone conoscere attraverso l’arte la drammatica condizione di pericolo. “Penso che avere la terra e non rovinarla sia l’arte più bella che chiunque possa mai voler possedere“, disse l’artista a questo proposito.

Coerentemente con questa visione, nel 1992, cinque anni dopo la morte dell’artista, la spiaggia di Warhol è stata donata dall’omonima Fondazione a The Nature Conservancy, un’organizzazione ambientalista no profit, ed è diventata una riserva protetta in cui è possibile creare opere d’arte e studiare da vicino l’ambiente costiero oceanico.

Dagli animali più piccoli come rane e insetti, fino ai giganti del pianeta, Warhol ci ha lasciato un segno tangibile di arte impegnata ma mai retorica. Una lezione di cui oggi c’è un gran bisogno.

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P.S. Per questo articolo ho consultato il sito della Revolver Gallery

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Valutazione dei Dirigenti scolastici

Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei Dirigenti scolastici

Nota 26 febbraio 2025, AOODGOSV 8369Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei Dirigenti scolastici – Adozione del D.M. del 21.02.2025 n. 28

Decreto Ministeriale 21 febbraio 2025, AOOGABMI 28Adozione del Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici

Emanato il Decreto Ministeriale 21 febbraio 2025, AOOGABMI 28 di adozione del Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici, in attuazione delle recenti disposizioni legislative promosse dallo stesso Ministro.

Con questo provvedimento, a decorrere già da questo anno scolastico 2024/2025, la valutazione dei dirigenti scolastici avverrà tenuto conto della specificità delle funzioni e sulla base degli strumenti e dei dati a disposizione del sistema informativo del Ministero e del Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici. Il procedimento sarà articolato in una fase di assegnazione degli obiettivi, anche di rilevanza regionale, e in una di valutazione, a cura dei direttori degli Uffici Scolastici Regionali, garantendo altresì un eventuale momento di contraddittorio con gli interessati e il ruolo di un organismo di garanzia. Agli esiti della valutazione sarà collegata la retribuzione di risultato.

“Si tratta di un momento storico per il comparto scuola”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, “perché il sistema di valutazione ora introdotto, che partirà già da quest’anno, arriva dopo 25 anni di assenza normativa, segnalata più volte a livello istituzionale e dovuta anche ad una forte ostilità culturale. Il nuovo sistema di valutazione consentirà di verificare e accompagnare il raggiungimento dei risultati, al servizio degli studenti e delle famiglie, anche nella prospettiva di una crescita professionale dei dirigenti scolastici, che svolgono una funzione fondamentale per un sistema scolastico sempre più efficiente”.

Nota esplicativa 2 aprile 2019, n. 4Il procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici per l’a.s. 2018/19

Cronoprogramma 2018/2019

Struttrura Portfolio

Firmato il 4 marzo 2019 l’Accordo MIUR-OO.SS. relativo al procedimento di valutazione dei Dirigenti Scolastici per l’a.s. 2018/2019

Con Nota 16 luglio 2018, AOODGOSV 12106, la scadenza per la chiusura delle funzioni per la compilazione online del Portfolio del Dirigente scolastico è stata prorogata dal 31 luglio al 31 agosto 2018.

A partire dal 20 aprile 2018 sul Portale del Sistema nazionale Area Dirigenti – Portfolio DS – Accedi ai servizi di valutazione (raggiungibile all indirizzo https://snv.pubblica.istruzione.it/snv-portale-web/) sono aperte le funzioni per procedere alla compilazione online del Portfolio del Dirigente scolastico.

Cronoprogramma procedimento di valutazione DS – A.S. 2017/18

Come previsto dalla Nota 27 aprile 2017, AOODGOSV 4555, a partire dal giorno 27 aprile 2017 e fino al 30 giugno 2017 (prorogato al 31 luglio 2017 dalla Nota 8 giugno 2017, AOODPIT 1182) sul Portale del Sistema nazionale di valutazione (Area Dirigenti – Portfolio DS) sono aperte le funzioni per procedere alla compilazione online del Portfolio del Dirigente scolastico, strumento alla base del procedimento di valutazione, previsto dalle Linee guida di attuazione della Direttiva 18 agosto 2016, AOOUFGAB 36 (vd. Nota esplicativa n. 2).

Non saranno svolte visite da parte dei Nuclei nell’a.s. 2016/17; la valutazione di prima istanza da parte del Nucleo di valutazione e la valutazione finale da parte del Direttore dell’USR avverranno, rispettivamente, entro novembre ed entro dicembre 2017.

La Direttiva ministeriale n. 239, firmata il 21 aprile 2017, avente ad oggetto “Modifiche alla Direttiva 18 agosto 2016 n. 36 sulla valutazione dei dirigenti scolastici“,  prevede che il procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici non avrà effetto sulla determinazione della retribuzione di risultato per l’anno scolastico 2016/17, ma a partire dall’anno scolastico 2017/18.I riscontri e le osservazioni degli Uffici scolastici regionali sulla procedura di valutazione  saranno inviati ad un Osservatorio (previsto dall’art. 12 della Direttiva), in via di definizione con specifico decreto ministeriale.

Come previsto dalla Nota 11 luglio 2017, AOODGOSV 8603, dal 14 luglio al 31 agosto 2017, sul Portale del Sistema nazionale di valutazione, sono aperte le funzioni per procedere alla compilazione online del Portfolio per i Dirigenti scolastici con incarichi presso l’Amministrazione centrale e periferica del MIUR, altra amministrazione dello Stato, enti pubblici o privati, con retribuzione a carico dell’Amministrazione scolastica.

Faq – Domande Frequenti

IL PORTFOLIO E LA SUA COMPILAZIONE

Parte prima del Portfolio – Anagrafe professionale

Che rilievo assume la parte prima del Portfolio nel procedimento di valutazione?

La prima parte del Portfolio ha l’obiettivo specifico di illustrare e descrivere la “storia” professionale del Dirigente adottando un modello unico di riferimento a livello nazionale e perciò comparabile. L’anagrafe professionale intende raccogliere tutte le informazioni professionali più rilevanti e sarà aggiornabile annualmente. Ogni Dirigente avrà la possibilità di integrare l’anagrafe allegando il proprio curriculum vitae e alcuni documenti che attestino aspetti particolarmente significativi della propria professionalità. Il contenuto dell’anagrafe professionale non influisce sulla compilazione delle rubriche di valutazione da parte dei componenti dei Nuclei di valutazione, ma permette ad essi di poter focalizzare con immediatezza gli elementi informativi più rilevanti sul Dirigente da valutare.

Parte seconda del Portfolio – Autovalutazione e bilancio delle competenze

Che scopo ha la parte seconda del Portfolio?

L’autovalutazione intende tracciare un profilo professionale organico del Dirigente scolastico ed è strutturata prendendo in considerazione le cinque dimensioni professionali riprese dai criteri del comma 93 (citate sotto ogni definizione delle cinque sezioni), dall’esperienza professionale e dalla letteratura nazionale e internazionale sulla leadership. L’obiettivo della compilazione della parte relativa all’autovalutazione è “consentire al Dirigente scolastico una riflessione sul suo ruolo e sui suoi punti di forza/debolezza, nell’ottica dello sviluppo e del miglioramento della professionalità” (Portfolio, p. 8). L’autovalutazione è dunque uno strumento di utile riflessione sul proprio lavoro e sulla coerenza tra le azioni dirigenziali “quotidiane” e gli obiettivi strategici. Non è necessario che il Dirigente scolastico alleghi documentazione a conforto dei livelli che egli stesso si attribuisce, avendo comunque la possibilità di motivare la scelta nell’apposito campo libero.

Che rilievo assume l’autovalutazione nel procedimento di valutazione?

L’autovalutazione non è elemento di valutazione e non influisce sulla compilazione delle rubriche di valutazione da parte dei componenti dei Nuclei di valutazione. Il procedimento di valutazione non prevede che i Nuclei debbano procedere ad una conferma o meno dell’autovalutazione del Dirigente scolastico. Ciò dovrebbe essere ancora più chiaro se si riflette sul fatto che la compilazione della parte seconda del Portfolio è facoltativa. Sia nelle rubriche di autovalutazione sia nelle rubriche di valutazione vengono utilizzati i medesimi descrittori, quantunque raggruppati diversamente, con lo scopo di permettere al Dirigente di compiere un’autovalutazione che prenda in considerazione tutti gli aspetti oggetto di valutazione della sua azione professionale complessiva.

È opportuno compilare il campo “Elementi di contesto”?

La descrizione del livello di complessità del contesto in cui il Dirigente scolastico opera può risultare sicuramente utile per comprendere vincoli e opportunità che impattano sulla sua azione professionale. Molte scelte strategiche del Dirigente scolastico sono orientate, e a volte condizionate, dal contesto nel quale si trova ad operare. Una sintetica ma significativa descrizione del contesto può perciò servire al Dirigente scolastico per meglio motivare le scelte concernenti gli obiettivi e le azioni professionali, e sarà anche di fondamentale importanza per il Nucleo di valutazione, al fine di poter comprendere meglio il contributo del Dirigente scolastico al processo di miglioramento.

Parte terza del Portfolio – Obiettivi e azioni professionali

Che rilievo assume la parte terza del Portfolio nel procedimento di valutazione?

La parte terza del Portfolio assume un rilievo fondamentale tra le fonti da cui il Nucleo di valutazione trae elementi utili per la formulazione del giudizio complessivo per ognuna delle tre aree, in quanto grazie ad essa si può evincere specificatamente “il contributo del dirigente al perseguimento dei risultati per il miglioramento del servizio scolastico previsti nel rapporto di autovalutazione” (Portfolio, p. 22).

È opportuno che il Dirigente scolastico nella parte terza del Portfolio indichi tutte le azioni professionali svolte per la realizzazione degli obiettivi di processo indicati nel RAV?

È opportuno che il Dirigente scolastico si concentri, a propria scelta, sulla base delle risultanze del RAV e degli obiettivi inseriti nella lettera di incarico, su alcune azioni professionali significative (indicativamente due o tre) e descriva brevemente le azioni realizzate, documentando anche i processi più significativi avviati per il perseguimento degli obiettivi di miglioramento della scuola, con la possibilità di allegare file con dati ed evidenze, se non già contenuti nella documentazione inserita in piattaforma. In particolare il Dirigente scolastico, nella parte terza, dovrebbe riportare quelle azioni che evidenziano il valore aggiunto del proprio specifico professionale nella scuola.

Perché la parte terza del Portfolio è strutturata su otto aree?

Le prime sette aree di processo non sono altro che le “le aree di miglioramento organizzativo e gestionale delle istituzioni scolastiche e formative direttamente riconducibili al dirigente scolastico, ai fini della valutazione dei risultati della sua azione dirigenziale, secondo quanto previsto dall’articolo 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, e dal contratto collettivo nazionale di lavoro”, ai sensi dell’art. 6 comma 2, punto 2 del D.P.R. 80/2013. Inoltre, sono le aree all’interno delle quali si riconducono gli obiettivi di processo del RAV, interni al Piano di miglioramento, cui si collegano le più significative azioni professionali messe in atto dal Dirigente scolastico per il perseguimento degli obiettivi di miglioramento della scuola inseriti nella lettera di incarico (Portfolio, p. 15). Ad ogni modo il Dirigente scolastico nella compilazione della parte terza del Portfolio può decidere di non riferirsi esclusivamente alle azioni collegate con le sette aree degli obiettivi di processo, ma può inserire anche le azioni per il perseguimento degli obiettivi nazionali e regionali (tutti gli obiettivi presenti nella lettera di incarico saranno infatti riportati proprio all’inizio della parte terza). A tale scopo è presente l’area di processo “Altro”. In sostanza ciò che si chiede al Dirigente scolastico è di fare una selezione mirata delle azioni più significative che permettano al Nucleo di rilevare lo specifico della sua azione professionale.

Quale è la funzione della parte terza del Portfolio rispetto alla compilazione delle rubriche di valutazione da parte del Nucleo di valutazione?

La parte terza del Portfolio è ineludibile nel processo di valutazione: in essa il Dirigente scolastico deve riportare e documentare cosa secondo lui è significativo e specifico della sua professionalità. Al Nucleo spetta valutare il contributo al perseguimento dei risultati di miglioramento previsti nel RAV (così come previsto dal comma 93 dell’art. 1 della L. 107/2015), facendo riferimento a diverse fonti ed evidenze, fra cui sicuramente la parte terza del Portfolio, ma anche ad altri documenti e la stessa visita e/o interlocuzione diretta (Portfolio, p. 23). La valutazione del Nucleo, quindi, deve tener opportunamente conto delle azioni professionali indicate dal Dirigente scolastico nella parte terza, ma deve anche rilevare tutti gli aspetti interni ai criteri del comma 93.

Non sussiste il rischio che l’esplicita connessione delle azioni del Dirigente scolastico soltanto con gli obiettivi desunti dal RAV porti a sottovalutare aspetti rilevanti dell’azione del Dirigente scolastico non contemplate nel RAV?

Tale rischio potenzialmente non sussiste, in quanto il procedimento di valutazione del Dirigente scolastico è rivolto a tutta la sua azione professionale, che deve essere letta in modo globale e unitario, e il Nucleo di valutazione, proprio per valutare gli aspetti più generali dell’azione dirigenziale collegati con i criteri del comma 93 dell’art. 1 della Legge 107/2015, deve prendere in considerazione tutta una serie di documenti specificamente indicati nel Portfolio. È ovvio che nella sua quotidianità professionale il Dirigente scolastico svolge molte azioni, ma all’interno del procedimento di valutazione i passaggi ineludibili in cui si può riscontrare la pertinenza e la coerenza dell’azione dirigenziale volta al perseguimento dei risultati per il miglioramento del servizio scolastico sono le azioni legate agli obiettivi di processo interni al Piano di miglioramento.

Considerato che ad oggi non è stato definito un modello specifico di RAV per i CPIA e pertanto per i Dirigenti scolastici dei Centri non è stato possibile definire degli obiettivi da inserire all’interno del nuovo incarico o ad integrazione dell’incarico in essere a partire dal RAV, il perseguimento di quali obiettivi il Dirigente è tenuto a documentare?

Tutti i CPIA hanno definito all’interno del proprio PTOF le priorità di miglioramento per il prossimo triennio. Il MIUR ha chiesto ai CPIA la trasmissione del PTOF e lo stralcio degli obiettivi di miglioramento ove inseriti nel Piano Triennale deliberato. Tali obiettivi, a seguito di verifica da parte del Direttore USR, sono stati utilizzati per la definizione dell’incarico dei Dirigenti scolastici in quanto a tutti gli effetti obiettivi di miglioramento della scuola.

Che funzione svolge il Repertorio del Dirigente scolastico? È obbligatorio che il Dirigente scolastico vi faccia riferimento?

Il Repertorio è da intendersi come puro e semplice strumento di orientamento professionale, messo a disposizione del Dirigente scolastico esclusivamente al fine di supportarlo nella compilazione della parte terza del Portfolio: di conseguenza, non è obbligatorio che vi si faccia riferimento.

Parte terza del Portfolio – Sezione di caricamento dei documenti

Quali documenti devono essere caricati obbligatoriamente nella sezione riservata presente nella parte terza del Portfolio?

Il Dirigente scolastico avrà cura di provvedere al caricamento dei documenti indicati nell’Allegato n. 1, la cui consultazione è ineludibile da parte del Nucleo di valutazione. Il Dirigente scolastico potrà nella stessa sezione caricare pochi e significativi altri documenti che riterrà strettamente necessari per fornire al Nucleo elementi particolarmente utili per la valutazione relativamente ai criteri generali indicati dalla L. 107/2015.

IL PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI PER L’A.S. 2016/17

Cosa determinano le modifiche alla Direttiva 36 sul procedimento di valutazione dei Ds?

La Direttiva ministeriale n. 239 del 21/04/2017, avente ad oggetto “Modifiche alla Direttiva 18 agosto 2016 n. 36 sulla valutazione dei dirigenti scolastici” ed in corso di registrazione, ha stabilito che il procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici avrà effetto sulla determinazione della retribuzione di risultato a partire dall’anno scolastico 2017/2018. Di conseguenza nel corrente anno scolastico, 2016/2017, il procedimento verrà attuato ma senza produrre effetti sulla retribuzione di risultato, che sarà determinata, come negli anni precedenti, in relazione alla fascia di complessità dell’istituzione scolastica per la quale è stato conferito l’incarico dirigenziale

I Dirigenti scolastici che andranno in quiescenza a partire dall’a.s. 2017/2018 saranno oggetto di valutazione?

Le modifiche apportate dalla Direttiva ministeriale 239 del 21/04/2017 comportano di fatto l’esclusione dal procedimento di valutazione dei Dirigenti scolastici che andranno in quiescenza a partire dall’a.s. 2017/2018, in quanto la loro retribuzione di risultato non sarà determinata dalla valutazione e gli stessi consigli di miglioramento interni al procedimento di valutazione non saranno ovviamente attuabili nei prossimi anni. I Direttori degli USR comunicheranno ai Dirigenti scolastici che saranno posti in quiescenza a partire dall’a.s. 2017/2018 l’esclusione dal procedimento di valutazione e dalla richiesta di compilazione del Portfolio.

Per il corrente anno scolastico sono previste le visite presso le istituzioni scolastiche?

In considerazione del fatto che quest’anno i Nuclei di valutazione potranno iniziare a operare con l’inizio di giugno e che i mesi di giugno-luglio-agosto sono densi di impegni, è diventato inevitabile, per questo anno scolastico, sospendere le visite. Sono confermati, invece, i contatti a distanza: tutti i Dirigenti scolastici verranno contattati dai Nuclei entro novembre per approfondimenti sul Portfolio e sulla documentazione allegata.

Scuola, on line il portfolio del dirigente scolasticoStrumento chiave per lo sviluppo professionale e la valutazione

La valutazione delle e dei dirigenti scolastici entra nel vivo: è disponibile da oggi, sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la versione elettronica del portfolio del dirigente scolastico che conterrà informazioni che vanno dal curriculum, al bilancio delle competenze, agli obiettivi e alle azioni professionali.

Il portfolio consentirà alle dirigenti e ai dirigenti di analizzare i loro compiti e le loro competenze, di fare il punto sugli obiettivi di miglioramento. Sarà quindi uno strumento di supporto per il loro sviluppo professionale, ma anche uno strumento chiave per il processo di autovalutazione e di valutazione.

Il portfolio si compone di quattro parti. La prima (anagrafe professionale) raccoglierà informazioni professionali, dal titolo di studio agli incarichi ricoperti, sarà compilata dalle e dai dirigenti e sarà resa pubblica. La seconda parte riguarderà l’autovalutazione e il bilancio delle competenze: ogni dirigente potrà compilarla (non è obbligatorio) analizzando la propria capacità di gestione, di valorizzazione del personale, di promozione della partecipazione, di monitoraggio e rendicontazione. Questa parte consentirà a ciascuna e ciascun dirigente di riflettere sui propri punti di forza e debolezza, nell’ottica del miglioramento della propria professionalità. La terza parte, particolarmente rilevante ai fini della valutazione, sarà dedicata agli obiettivi e alle azioni professionali, sarà obbligatoria e pubblica, sarà compilata dalle e dai dirigenti che dovranno descrivere le azioni realizzate per raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano di miglioramento della loro scuola. Infine la quarta parte sarà dedicata alla  valutazione e agli eventuali consigli di miglioramento, sarà riservata al Nucleo di Valutazione, al Direttore dell’USR e al Dirigente scolastico.

Un primo video tutorial  introduce ed illustra l’utilizzo del portfolio. Ci sarà tempo, per la compilazione, fino al 30 giugno. Le dirigenti e i dirigenti hanno già avuto, l’8 febbraio scorso, una versione cartacea del portfolio per poter familiarizzare con lo strumento. La versione on line, intuitiva e di facile utilizzo, facilita la compilazione, che non richiede un investimento di tempo gravoso: si tratta di fare sintesi di informazioni e documenti già in possesso e soprattutto di evidenziare il proprio specifico professionale per il perseguimento degli obiettivi di miglioramento della scuola. La valutazione delle dirigenti e dei dirigenti ha preso il via ufficialmente con la direttiva numero 36 dello scorso agosto.

Nel frattempo sono stati adottati e pubblicati i Piani regionali di valutazione da parte degli Uffici scolastici. Tra febbraio e marzo le dirigenti e i dirigenti sono stati abbinati ai nuclei di valutazione, nei cui confronti sono state svolte  attività di informazione e formazione, che continueranno anche nei prossimi mesi. Fino a giugno si procederà con la compilazione del portfolio. Fra l’estate e l’autunno ci sarà da parte dei nuclei la vera e propria fase di valutazione  a partire dalla documentazione interna al  portfolio. Dall’anno scolastico 2017/2018 la retribuzione di risultato delle e dei dirigenti sarà legata al processo di valutazione.

Pubblicate le Linee guida per l’attuazione della Direttiva n. 36, del 18 agosto 2016, sulla valutazione dei dirigenti scolastici

Valutazione dei dirigenti scolastici, pubblicate le Linee Guida

Giannini: “Processo atteso da 15 anni, aiuterà il miglioramento del sistema scolastico”

Sono disponibili da oggi sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca le Linee Guida per la valutazione dei dirigenti scolastici. Il documento rende operativa la direttiva firmata nei mesi scorsi dal Ministro Stefania Giannini.“Si tratta di un processo atteso da 15 anni che ha lo scopo di investire sul miglioramento della professionalità dei nostri dirigenti, figure chiave dell’autonomia scolastica – sottolinea il Ministro -. Il sistema di valutazione a cui abbiamo lavorato è un sistema leggero, che si basa sui documenti e gli strumenti di pianificazione e programmazione che le scuole già utilizzano. Nessun appesantimento burocratico. Si parte dall’autovalutazione dei dirigenti che saranno poi accompagnati nel miglioramento del loro lavoro. La valutazione che parte oggi è un processo di supporto a tutto il sistema scolastico”.

Il documento

Le Linee guida individuano la tempistica del processo, i documenti e le procedure che saranno utilizzati per valutare i dirigenti, le dimensioni professionali che avranno un peso nel giudizio formulato dai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali attraverso la valutazione elaborata dai Nuclei preposti.Prima scadenza, gli obiettivi da assegnare ai presidi: già in questi giorni i Direttori degli USR li stanno definendo ed assegnando ai dirigenti scolastici. Gli obiettivi da raggiungere, coerenti con il Rapporto di autovalutazione e il Piano di miglioramento e formativo delle scuole, saranno validi per tre anni. Entro dicembre saranno formulati i Piani regionali per la valutazione. Mentre fra gennaio e maggio i dirigenti scolastici saranno coinvolti in un processo di autovalutazione attraverso una piattaforma on line simile a quella utilizzata per la produzione del Rapporto di autovalutazione da parte delle scuole.Cosa faranno i dirigenti? Scatteranno la fotografia del loro operato. Dovranno evidenziare, fra l’altro, le modalità organizzative messe in atto nella loro scuola, le modalità di gestione del personale, le azioni messe in campo per promuovere la partecipazione della comunità scolastica e il rapporto con le realtà del territorio e come hanno promosso il raggiungimento degli obiettivi che hanno ricevuto.Entro agosto 2017 ci sarà una valutazione di prima istanza da parte del Nucleo regionale con possibili visite nelle scuole. Successivamente arriverà la valutazione finale da parte del Direttore dell’USR. La restituzione dei riscontri della valutazione da parte del Direttore avverrà entro dicembre 2017.L’azione del Dirigente sarà valutata su tre diverse dimensioni professionali:

Direzione unitaria, promozione della partecipazione, competenze gestionali e organizzative finalizzate al raggiungimento dei risultati (a quest’area viene attribuito un peso pari al 60% nel risultato finale);

Valorizzazione delle risorse professionali, dell’impegno e dei meriti professionali (avrà un peso del 30%);

Apprezzamento dell’operato all’interno della comunità professionale e sociale (avrà un peso del 10%).

La valutazione avrà cadenza annuale e inciderà sulla retribuzione di risultato dei dirigenti scolastici. Quattro i livelli di raggiungimento degli obiettivi previsti: “pieno raggiungimento”, “avanzato raggiungimento”, “buon raggiungimento”, “mancato raggiungimento”.

Martedì 28 giugno, alle ore 10.30, presso la Sala Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in Viale Trastevere 76/a, sono presentate la Direttiva e la prima nota applicativa sul Sistema di Valutazione dei Dirigenti Scolastici.

Valutazione dei dirigenti scolastici, firmata la direttivaGiannini: “Da oggi abbiamo uno strumento in più peril miglioramento del sistema”

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha firmato stamattina la direttiva per la valutazione dei dirigenti scolastici. “Dopo 15 anni di incertezze, attese e sperimentazioni, oggi siamo nelle condizioni di realizzare pienamente la valutazione dei dirigenti scolastici. Questo grazie ad un rinnovato quadro normativo, allo stanziamento di specifiche risorse economiche e alla presenza di risorse umane aggiuntive fra gli ispettori. Tutti effetti della legge 107, la Buona Scuola”, ha commentato Giannini, presentando il documento a Viale Trastevere alla presenza dei direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali.

“Ora – ha proseguito – abbiamo in mano uno strumento in più per ottenere un obiettivo importante: il miglioramento del sistema scolastico”. Tre i criteri in base ai quali saranno valutati i dirigenti: “La capacità di indirizzo e di gestione della scuola peserà per il 60% sulla valutazione complessiva – ha spiegato il Ministro -. La capacità di valorizzare le risorse umane, il personale della scuola tutto (docente, amministrativo, tecnico e ausiliario) peserà per il 30%. Il restante 10% si baserà sull’apprezzamento dell’operato del dirigente da parte della comunità scolastica, di coloro che vivono e lavorano nella scuola”. I criteri sono contenuti nelle Linee Guida che saranno abbinate alla direttiva.

Cosa accade ora, in concreto? Ad agosto i dirigenti, oltre 7.000 in tutto il Paese, firmeranno il loro incarico all’interno del quale, per la prima volta, saranno inseriti obiettivi di miglioramento di tre tipi: obiettivi generali individuati dal Ministero, obiettivi legati alle specificità del territorio individuati dagli USR e obiettivi specifici collegati alla scuola che deriveranno dal RAV (il Rapporto di autovalutazione) dell’istituto che il dirigente dovrà guidare. Il RAV è il documento che, dallo scorso anno, le scuole hanno cominciato a compilare per darsi un ‘voto’ sulle cose fatte e fissare le priorità di sviluppo per gli anni successivi.

Un apposito nucleo di esperti compilerà la valutazione dei dirigenti. Quattro i ‘gradi’ di valutazione previsti dalla direttiva: mancato raggiungimento degli obiettivi, buon raggiungimento degli obiettivi, avanzato raggiungimento degli obiettivi, pieno raggiungimento degli obiettivi. L’esito della valutazione sarà utilizzato per la retribuzione di risultato dei dirigenti. Niente più fondi a pioggia, come accade oggi. In caso di mancato raggiungimento degli obiettivi il dirigente potrà essere assegnato, in prima battuta, ad altra scuola. Se la valutazione negativa si ripeterà, sarà messo a disposizione dell’Ufficio Scolastico per svolgere altre mansioni. La valutazione si svolgerà con cadenza annuale a partire dal mese di settembre.

Illustrata alle OO.SS., il 6 maggio, la direttiva sulla valutazione dei Dirigenti scolastici

Come previsto dall’art. 1, cc. 93-94, della Legge 107/15, la valutazione dei dirigenti scolastici è effettuata dal Nucleo per la Valutazione dei Dirigenti scolastici (art. 25, c. 1, D.Lvo 165/01) ed è

coerente con l’incarico triennale e con il profilo professionale,

connessa alla retribuzione di risultato.

Nell’individuazione degli indicatori per la valutazione del dirigente scolastico si tiene conto

del contributo del dirigente al perseguimento dei risultati per il miglioramento del servizio scolastico previsti nel RAV (DPR 80/13), in coerenza con le disposizioni contenute nel D.Lvo 150/09,

dei seguenti criteri generali:

a) competenze gestionali ed organizzative finalizzate al raggiungimento dei risultati, correttezza, trasparenza, efficienza ed efficacia dell’azione dirigenziale, in relazione agli obiettivi assegnati nell’incarico triennale;b) valorizzazione dell’impegno e dei meriti professionali del personale dell’istituto, sotto il profilo individuale e negli ambiti collegiali;c) apprezzamento del proprio operato all’interno della comunità professionale e sociale;d) contributo al miglioramento del successo formativo e scolastico degli studenti e dei processi organizzativi e didattici, nell’ambito dei sistemi di autovalutazione, valutazione e rendicontazione sociale;e) direzione unitaria della scuola, promozione della partecipazione e della collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica, dei rapporti con il contesto sociale e nella rete di scuole.

Al via la valutazione dei dirigenti scolastici

Giannini: “Finalmente un sistema per valorizzarli e incentivare il miglioramento”

Le competenze gestionali e amministrative, la capacità di valorizzare il personale scolastico, l’apprezzamento del loro operato da parte della comunità scolastica. Sono alcuni dei criteri in base ai quali, a partire da settembre, saranno valutati i dirigenti scolastici.

“Dopo anni di attese, rinvii e sperimentazioni finalmente si parte. Con la Buona Scuola abbiamo messo i dirigenti scolastici al centro di un preciso progetto culturale che valorizza l’autonomia scolastica. Abbiamo dato a quelli che una volta si chiamavano presidi più strumenti per poter lavorare e più responsabilità. Per questo è necessario attivare un sistema oggettivo e trasparente di valutazione del loro operato che preveda incentivi crescenti per chi raggiunge gli obiettivi di miglioramento della propria scuola”, spiega il Ministro Stefania Giannini.

Oggi la direttiva sulla valutazione dei dirigenti scolastici è stata illustrata al Miur alle Organizzazioni Sindacali e sarà firmata nei prossimi giorni dal Ministro dell’Istruzione dopo il vaglio del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Di valutazione dei dirigenti si parla dal 2000, sono state fatte alcune sperimentazioni negli anni successivi, ma il sistema non è mai concretamente partito.Cosa accadrà con la nuova direttiva? Quando firmeranno il loro contratto, in agosto, i dirigenti scolastici troveranno inseriti in questo documento gli obiettivi di miglioramento che saranno di tre tipi: ci saranno obiettivi generali individuati dal Ministero, obiettivi legati alle specificità del territorio individuati dagli USR e obiettivi specifici sulla scuola che deriveranno dal RAV (il Rapporto di autovalutazione) dell’istituto che il dirigente dovrà guidare. Il RAV è il documento che dal 2015 le scuole compilano per darsi una ‘voto’ sulle cose fatte e fissare le priorità di sviluppo per gli anni successivi.

Un apposito nucleo di esperti compilerà la valutazione dei dirigenti con un esito che potrà andare dal mancato raggiungimento degli obiettivi al completo raggiungimento che corrisponderà ad una valutazione ‘eccellente’. L’esito della valutazione sarà utilizzato per la retribuzione di risultato dei dirigenti. La valutazione si svolgerà con cadenza annuale. In caso di valutazione negativa il dirigente sarà supportato dall’Usr nel miglioramento del proprio lavoro. Sono previsti casi di non rinnovo del contratto presso la scuola affidata al dirigente solo in caso di responsabilità dirigenziali gravi, come già stabilito dal decreto legislativo 165 del 2001.“La valutazione dei dirigenti ha come obiettivo principale – conclude il Ministro – la loro crescita professionale e, di conseguenza, il miglioramento della comunità scolastica in cui operano. È la prima volta che il nostro Paese affronta concretamente tale percorso che, secondo gli obiettivi di questo Governo, porterà ad una vera attuazione dell’autonomia scolastica, per troppo tempo attesa e mai realizzata fino in fondo”.

Le misure di massa: Schede Didattiche Semplificate

Le misure di massa sono un argomento fondamentale nell’insegnamento della matematica nella scuola primaria. Comprendere come misurare e confrontare la massa degli oggetti è essenziale per lo sviluppo delle competenze matematiche di base e per l’applicazione pratica di concetti matematici nella vita quotidiana. Le schede didattiche semplificate sono uno strumento prezioso per rendere l’apprendimento delle misure di massa più efficace e coinvolgente per gli studenti.
In questo articolo, esploreremo l’importanza delle misure di massa nella scuola primaria e presenteremo schede didattiche semplificate progettate appositamente per facilitare l’apprendimento di questo concetto. Ogni scheda didattica è stata ideata per essere intuitiva e pratica, offrendo agli studenti l’opportunità di consolidare le proprie conoscenze e competenze in modo progressivo.
A fine articolo potrete scaricare gratuitamente in formato PDF “Le misure di massa: Schede Didattiche Semplificate, Matematica per la Scuola Primaria“.
Indice

L’Importanza delle Misure di Massa nella Scuola Primaria
Le misure di massa consentono agli studenti di quantificare il peso degli oggetti e comprendere il concetto di quantità di materia. Queste competenze sono fondamentali per la vita quotidiana, ad esempio quando si misurano gli ingredienti per cucinare, si pesano pacchi da spedire o si valutano le quantità di materiali necessari per un progetto.
Le misure di massa sono strettamente legate ai concetti di addizione e sottrazione, poiché gli studenti devono essere in grado di sommare o sottrarre pesi per risolvere problemi matematici.
Schede Didattiche Semplificate per le Misure di Massa

Identificazione delle Unità di Misura della Massa:

Esercizi per aiutare gli studenti a riconoscere e comprendere le unità di misura della massa, come grammi (g) e chilogrammi (kg).
Attività di associazione tra oggetti e le rispettive unità di misura della massa.

Misurazione della Massa:

Esercizi pratici che coinvolgono la pesatura di oggetti utilizzando bilance o pesi standard.
Attività in cui gli studenti devono stimare la massa di oggetti e poi pesarli per confrontare le stime con il valore reale.

Confronto di Masse:

Esercizi che richiedono agli studenti di confrontare le masse di oggetti e stabilire quale sia più leggero o più pesante.
Attività di ordinamento di oggetti in base alla loro massa, dalla più leggera alla più pesante.

Conversione tra Unità di Misura della Massa:

Esercizi che insegnano agli studenti come convertire tra diverse unità di misura della massa, ad esempio da grammi a chilogrammi.
Attività pratiche che coinvolgono la conversione di misure di massa in contesti reali, come la preparazione di ricette.

Conclusioni e Suggerimenti Utili
In conclusione, le schede didattiche semplificate per le misure di massa sono uno strumento prezioso per l’insegnamento efficace della matematica nella scuola primaria. Gli insegnanti possono utilizzare queste risorse per creare lezioni coinvolgenti e pratiche che aiutano gli studenti a sviluppare una comprensione solida e duratura delle misure di massa. È importante variare le attività e utilizzare un approccio ludico per mantenere alta l’attenzione degli studenti e rendere l’apprendimento divertente. Inoltre, incoraggiare gli studenti a praticare le misure di massa nella vita quotidiana, come pesare gli ingredienti in cucina o misurare il proprio peso corporeo, può contribuire a rafforzare il loro apprendimento e la loro comprensione del concetto.

Potete scaricare e stampare gratuitamente in formato PDF “Le misure di massa: Schede Didattiche Semplificate, Matematica per la Scuola Primaria“, basta cliccare sul pulsante ‘Download‘:

Domande Frequenti su ‘Le misure di massa’: Matematica per la Scuola Primaria

Perché è importante insegnare le misure di massa nella scuola primaria?
È importante insegnare le misure di massa nella scuola primaria perché fornisce agli studenti una base solida per comprendere concetti matematici fondamentali come l’addizione, la sottrazione e la comparazione. Inoltre, le misure di massa sono essenziali nella vita quotidiana per attività come la cucina, il commercio e la scienza.

Quali sono le unità di misura di massa più comuni nella scuola primaria?
Le unità di misura di massa più comuni nella scuola primaria sono i grammi (g) e i chilogrammi (kg). Il grammo è utilizzato per misurare masse più piccole, mentre il chilogrammo è utilizzato per misurare masse più grandi.

Come si leggono e si scrivono le misure di massa?
Le misure di massa si leggono e si scrivono con l’unità di misura appropriata. Ad esempio, 500 grammi si scrive come “500 g” e si legge come “cinquecento grammi”, mentre 2 chilogrammi si scrive come “2 kg” e si legge come “due chilogrammi”.

Quali strumenti vengono utilizzati per misurare la massa?
Gli strumenti comuni utilizzati per misurare la massa includono bilance, bilance elettroniche, bilance a bracci e bilance a molla. Questi strumenti forniscono una misura precisa della massa di un oggetto.

Come si confrontano le masse di diversi oggetti?
Per confrontare le masse di diversi oggetti, è necessario pesarli utilizzando lo stesso tipo di unità di misura. L’oggetto con la massa maggiore sarà più pesante, mentre quello con la massa minore sarà più leggero.

Quali sono gli utilizzi pratici delle misure di massa nella vita quotidiana?
Le misure di massa sono utilizzate in molti contesti nella vita quotidiana, come la cucina per pesare gli ingredienti, il commercio per determinare il prezzo di un prodotto in base al suo peso e la scienza per misurare la massa degli oggetti.

Come si convertono le misure di massa da un’unità all’altra?
Per convertire le misure di massa da un’unità all’altra, si utilizzano fattori di conversione. Ad esempio, per convertire da grammi a chilogrammi, si divide per 1000, mentre per convertire da chilogrammi a grammi, si moltiplica per 1000.

Quali sono i concetti matematici correlati alle misure di massa che i bambini dovrebbero conoscere?
I concetti matematici correlati alle misure di massa includono la conversione tra unità di misura, l’addizione e la sottrazione di masse, il confronto di masse e l’applicazione delle misure di massa in contesti reali. È importante che gli studenti sviluppino una comprensione approfondita di questi concetti per essere in grado di applicare efficacemente le misure di massa nella vita di tutti i giorni.

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