D’Aprile: va definito nel contratto un quadro di regole certe

LA POLITICA SCOLASTICA E FORMATIVA ALL’ESTERO – Mobilità, permessi, prerogative professionali, flessibilità e autonomia organizzativa: sono le richieste del nostro personale all’estero. Vanno regolate per via contrattuale.
Il liceo del Made in Italy viene dipinto come “necessità”, ma il vero Made in Italy lo portano avanti le scuole italiane all’estero, il cui personale rappresenta l’espressione più autentica del valore della cultura italiana. Anni di esperienze professionali e umane che andrebbero meglio valorizzate – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile oggi nella Scuola Statale Italiana di Atene.
Non si tratta di una generica affermazione ma di un richiamo diretto al contratto nazionale di lavoro che si va definendo per questo personale il cui rapporto di lavoro è regolato da ministeri diversi – Istruzione e Esteri – con il risultato che la loro condizione lavorativa è diversa da quella di tutti gli altri insegnanti.
È il momento
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