Etica, morale e diritto: a scuola insegniamo con l’esempio e rispettando le libertà dei nostri studenti

Lo stato di diritto si riferisce ad un “codex” di norme giuridiche. In tutte le maggiori democrazie, le leggi spiegano il senso dell’appartenenza ad una comunità, ad un territorio e danno il senso delle modalità di governo e, naturalmente, dell’amministrazione della giustizia. Nel corso dei secoli, le leggi si sono evolute sulla base di concetti sociali generalmente compresi tra i concetti di “giusto” e di “sbagliato”. Anche nel presente e nella nostra stessa Europa e nella nostra bellissima Italia, la legge si sta evolvendo per riflettere non solo la storia a noi coeva, ma pure le idee del come desideriamo e riteniamo sia utile e giusto essere governati. Sapere di poter dipendere da una legge, assegna una maggiore stabilità al Paese e, inutile non ammetterlo, anche a noi stessi in questo territorio nel quale siamo stanziati. Per tutte queste ragioni è utile e necessario che a scuola si abbia una maggiore attenzione della legge, senza dimenticare mai (non possiamo non tenerne conto) i temi dell’etica e della morale, con gli inevitabili dibattiti sui rapporti esistenti tra morale ed etica, morale e legge, legge ed etica. Ma vediamo meglio, in dettaglio, su cosa deve puntare la scuola, prescindendo il coinvolgimento dell’educazione civica. Sono dimensioni che investono la nostra stessa esistenza di cittadini e di uomini. E vediamo, nel corso di questo articolo, come e cosa dobbiamo insegnare ai nostri alunni e, lasciatemelo dire, a noi stessi, talvolta.

Cos’è l’etica?

L’etica è lo spazio della filosofia che esamina i valori, le azioni e le scelte per individuare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. I principi fondamentali per il comportamento etico sono stati stabiliti millenni fa dai grandi filosofi Aristotele (nato nel 384 a.C. o nel 383 a.C.), Platone (nato nel 427 a.C.) e Socrate (nato nel 470 o 469). Nel IV secolo a.C., definirono l’etica come “la scienza della morale”. L’etica – affermano Kirsch, Long e Walters Schmid – stabilisce, infatti, i principi del comportamento umano.

La morale e il dibattito in corso sul rapporto tra legge e moralità

La morale, invece, ha a che fare con le azioni quotidiane basate principi che attengono alla sfera individuale. La morale varia da una società all’altra. C’è un dibattito in corso sul rapporto tra legge e moralità. Nel 1958 la “Harvard Law Review” pubblicò il famoso “Hart Fuller Debate”, che affrontava il rapporto tra legge e moralità (Harvard Law Review, 1958). Hart affermava che la moralità e la legge sono slegate e Fuller dichiarava che la moralità è la fonte del potere vincolante della legge. Le leggi vincolano ogni cittadino a rispettarle; però, gli standard morali dipendono dall’educazione familiare e scolastica, dai valori personali e tramandati dai familiari e nel contesto nel quale si vive e opera, dal background religioso e, per una buona e rilevante parte, dalla cultura di ogni singolo individuo. Ippocrate, ad esempio, definì gli standard etici per la pratica della medicina. Oltre al suo famoso voto (“Primo, non nuocere”), ha evidenziato i principi di beneficenza, non maleficenza, autonomia e giustizia (Entwistle et al., 2016). Questi standard di fare del bene, non fare del male, consentire ai pazienti di fare le proprie scelte ed equità sono le basi, inevitabilmente, per tutti i professionisti della sanità.

Prova la tua conoscenza: quali sono i quattro valori dell’etica scolastica?

Utilizzando Kirsch, Long e Walters Schmid proviamo a verificare se si conoscono i quattro valori fondamentali dell’etica scolastica, che poi sono anche i valori dell’etica medica. Eccole le quattro ipotesi possibili:

  • Beneficenza, giustizia, autonomia e uguaglianza.
  • Giustizia, non maleficenza, autonomia e pace.
  • Beneficenza, giustizia, autonomia e libertà.
  • Beneficenza, non maleficenza, autonomia e giustizia.

Naturalmente, la risposta è “Beneficenza, non maleficenza, autonomia e giustizia”. Ci sono limiti alla legge. La legge non può rendere le persone oneste, premurose o giuste. Ad esempio, mentire o tradire una confidenza non è illegale ma non è etico . Sebbene non tutte le professioni richiedano l’adesione a un codice etico, tutte richiedono il rispetto della legge. Infine, l’etica e la legge affrontano questioni simili.

Problemi affrontati sia dall’etica che dalla legge

Le persone hanno la libertà legale di esprimersi. Perché, in effetti, questa libertà, giuridicamente concessa, l’abbiamo tutti, almeno sembra. Tuttavia, infatti, le loro espressioni possono ancora essere eticamente offensive e immorali. La libertà, la nostra libertà, finisce ove inizia, infatti, la libertà altrui, inevitabilmente. Al contrario, alcune persone possono esprimere opinioni basate sulle loro posizioni etiche o morali; tuttavia, il modo in cui esprimono tali opinioni potrebbe effettivamente essere illegale. Sarebbe utile insegnare agli alunni la differenza esistente tra legalità e illegalità, tra libertà di opinione e rispetto dell’opinione altrui… differenze non solo formali… ma sostanziali, talvolta.

Lo sapevate… che non tutte le leggi possono essere etiche e non tutte le decisioni etiche sono legali

Non tutte le leggi possono essere etiche e non tutte le decisioni etiche sono legali! Facciamo un esempio, e per farlo ci serviamo del mondo della sanità ove spesso medici e infermieri, più di quanto non capita a noi a scuola, si trovarsi di fronte dilemmi. Dilemmi a dir poco insormontabili, Il dilemma, ad esempio, che esiste nel bilanciare i due domini: quello dell’etica e della legge. L’etica è l’aspetto della filosofia che affronta questioni sulla condotta umana. Per gli operatori sanitari, il codice etico professionale determina il comportamento accettabile per quella professione, all’interno e supportato dagli standard legali. Spesso però il nostro valore etico fa ritenere inaccettabile una scelta che, solo legalmente, è possibile. E ci costringe a fare scelte, scelte che, pur rimanendo legali, contravvengono ai principi giuridici affermati dall’ordinamento. Ad esempio, in talune circostanze l’aborto è possibile ma, io medico, mi rifiuto di praticarlo, perché lo ritengo eticamente ingiusto. E la mia scelta, eticamente corretta, che solo apparentemente cozza con la libertà giuridica del paziente, è anche legalmente possibile. Essendomi permessa, ad esempio, l’obiezione di coscienza. È giusto, è corretto? La risposta è: è possibile. Non volendo entrare entro i confini tortuosi dell’etica e, talvolta, delle scelte morali.

Proviamo ad adottare, nelle nostre classi, un Codice Etico e un codice di condotta

Il codice di condotta dovrebbe basarsi sui seguenti Principi:

  • Principio 1: anteporre sempre l’interesse pubblico al proprio.
  • Principio 2: rispettare i diritti e la dignità intrinseca di tutti i compagni, gli alunni, i docenti, gli operatori della scuola.
  • Principio 3: mantenere sempre l’obiettività nei loro rapporti.
  • Principio 4: non aggirare mai l’integrità e la fedeltà.
  • Principio 5: mantenere sempre la competenza a un livello tale da garantire la massima qualità del servizio.
  • Principio 6: rispettare tutte le leggi e i regolamenti.
  • Principio 7: contribuire a mantenere l’integrità del Codice.

La legge: educare al rispetto della normativa e rispettarla noi stessi

La legge ha diverse fonti. Il diritto è stato stabilito nel corso dei decenni anche a seguito di precedenti decisioni giudiziarie. La giurisprudenza, infatti, si alimenta delle decisioni dei tribunali. Diversa cosa è la dottrina che vive delle interpretazioni autorevoli di giuristi e docenti universitari. Attenzione, dunque, alla norma che va compresa nella sua complessità e tenendo conto della giurisprudenza non proprio marginale. Dunque, nostro compito preminente è: educare al rispetto della norma. Ma non solo quello. Dobbiamo insegnare, prioritariamente con l’esempio. Essere modelli è per i docenti la scelta strategica più importante.

Continua la lettura su: https://www.orizzontescuola.it/etica-morale-e-diritto-a-scuola-insegniamo-con-lesempio-e-rispettando-le-liberta-dei-nostri-studenti/ Autore del post: Orizzonte Scuola Fonte: http://www.orizzontescuola.it

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«Legalità e Cultura dell’Etica», come insegnarla. Scarica le slide già pronte per la secondaria

Di Antonio Fundarò

«Legalità e Cultura dell’Etica»: cosa sono l’etica, la legalità, i valori, le leggi? Cosa si intende per norme culturali? Questo e altro ancora sono stati i temi su cui si sono confrontato gli alunni italiani, di scuola secondaria di I e II grado e universitari che hanno partecipato al concorso nazionale «Legalità e Cultura dell’Etica» 2022-2023 la cui premiazione è avvenuta ieri 12 maggio 2023, nella prestigiosa cornice del Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio a Firenze. Tema del concorso, al quale hanno partecipato migliaia di studenti delle scuole italiane: “Dove manca il dialogo, la mediazione, la diplomazia, prevale la violenza anche “armata” che ha nei conflitti la punta massima della sopraffazione. La convivenza civile come arma insostituibile di pace tra gli uomini”. A precedere la premiazione il “Forum legalità e cultura dell’etica”. Momento fondamentale nel percorso. Come afferma Patrizia Cardone, presidente dell’associazione che, con grande acutezza ha bandito il concorso, ha affermato “gli obiettivi primari del Rotary c’è la prevenzione delle guerre e il mantenimento della Pace”. Valori sui quali si costruiscono società pacifiche e comunità solidali. Elementi sui quali la scuola italiana si confronta quotidianamente.

La convivenza civile
La convivenza civile come arma insostituibile di pace tra gli uomini è la scelta fondamentale che, a partire dalla scuola, deve caratterizzare i percorsi di crescita umana e sociale dei nostri alunni. I Distretti italiani del Rotary International, a fronte di questa premessa, stanno proseguendo nell’azione congiunta promotrice della “Legalità e Cultura dell’Etica” con il compito di favorire nella Società e soprattutto nei giovani, negli alunni delle scuole italiane, azioni positive per lo sviluppo di una coscienza etica, consapevole e coerente con i principi della legalità. Motore di quest’azione sono i Rotary Club, i Club Rotaract e i Club Interact, che nella loro autonomia associativa si sono attivati nei loro territori per favorire la partecipazione degli Istituti scolastici (Medie, Superiori, Università) al concorso. Ogni anno è stato bandito, infatti, un Concorso a livello nazionale, finalizzato a coinvolgere gli studenti in una attività fortemente attuale e particolarmente vicina agli interessi delle “Nuove Generazioni”, su temi che cambiano di anno in anno. Il concorso è bandito, annualmente, dall’Associazione “Legalità e cultura dell’etica” presieduto dalla PDG Patrizia Cardone.
A Firenze il “Forum legalità e cultura dell’etica”
A coordinare i lavori del Forum, Gabriele Canè già Direttore de «La Nazione». Tutte interessanti le relazioni: “Il concetto di Pace”, relatore Mario Primicerio – Fondazione Giorgio La Pira; “Il Dialogo”, relatore Giuseppe Marchetti Tricamo – già Dirigente Rai, Direttore Rai Eri, Giornalista, Scrittore; “La mediazione” relatore Pietro Beretta Anguissola, Resp. Organismo di Conciliazione di Firenze; “La Diplomazia” relatore Marco Mayer Uni Firenze Master Preparazione alla Carriera Diplomatica e Carriere Internazionali.
Il processo educativo
A seguire un’utile riflessione sui termini importanti, che costituiscono la base per il processo educativo e che hanno fatto da substrato al concorso promosso dai Rotary italiani.
L’etica e i principi di giusto e sbagliato che influenzano il comportamento
L’etica sono principi di giusto e sbagliato che influenzano il comportamento. Aiutano a istruire come le persone trattano e trattano l’un l’altro. Alcuni standard etici sono quasi universali, come la convinzione che l’uccisione non sia mai giustificata, tranne che per le ragioni più giustificabili (come l’autodifesa, ad esempio). Altri standard etici sono basati sulla cultura e variano a seconda di ciò che una particolare cultura considera giusto o sbagliato.
I valori sono le convinzioni e gli atteggiamenti che determinano il comportamento delle persone
I valori sono le convinzioni e gli atteggiamenti, sottostanti relativamente permanenti e profondamente radicati, che aiutano a determinare il comportamento delle persone. I valori sono le basi per i sistemi etici (come, ad esempio, nel giuramento di Ippocrate che i medici fanno per “prima non nuocere” a un paziente), per i sistemi legali (come nelle promesse degli avvocati di rispettare la legge), per il mondo dell’istruzione (i comportamenti conformi alla normativa).
Le leggi sono regole di condotta o azione formalmente riconosciute come vincolanti
Le leggi sono regole di condotta o azione formalmente riconosciute come vincolanti o applicate dalle autorità di controllo. Nella nostra società, le leggi si basano su considerazioni e valori etici. Tuttavia, ciò che è etico potrebbe non essere sempre legale e viceversa.
Le norme culturali sono l’etica, i valori, gli atteggiamenti e i comportamenti
Le norme culturali sono l’etica, i valori, gli atteggiamenti e i comportamenti considerati normali o tipici in una data cultura. Ad esempio, una norma culturale è che ci stringiamo la mano quando incontriamo formalmente qualcuno.
È legale? È etico?
Quando le persone, i nostri alunni, si trovano di fronte a decisioni, come possono determinare l’azione più etica? Quattro domande aiutano a fare questa determinazione:

L’azione è legale?
L’azione è etica?
Vorrei essere trattato così?
L’esito della mia decisione mi farà sentire in colpa?

La vincitrice prima classificata per la sezione video Maya Tomasino con l’opera “La ninna nanna de la Guerra” di Trilussa
Tra i vincitori abbiamo voluto coinvolgere, in questo percorso didattico lungo il sentiero della proprio la giovanissima Maya Tomasino, studentessa della classe 3 D della Secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo “Renato Guttuso” di Carini presieduto dalla professoressa Valeria La Paglia, accompagnata, a Firenze, oltre che dai genitori, anche dalla professoressa Angela Lucia Giancana, docente di materie letterarie, dal presidente del Rotary Club Palermo Montepellegrino Salvatore Russo, dal vice preside dell’Istituto. Maya Tomasino e la professoressa Giancana hanno scelto “La ninna nanna de la Guerra” di Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa, perché rileggendo, a distanza di tanti decenni, questi versi, è difficilissimo non osservare quanto l’analisi di Trilussa fosse accurata e quanto, sfortunatamente, sia ancora attuale. Sono certamente cambiate le motivazioni, gli scenari, i protagonisti, il modo in cui questi eventi vengono recepiti, ma l’essenza rimane immutata. Non esistono forme di giustificazioni per la guerra, e qualunque di queste venga considerata o proposta non può essere considerata accettabile. Un plauso, dunque, alla docente e alla studentessa, con la sua eccellente interpretazione teatrale, per avere consegnato al concorso un’opera di assoluto prestigio.
Valeria La paglia: “necessità di indurre nei nostri ragazzi un atteggiamento critico e selettivo, che consenta loro di pervenire in maniera graduale alla comprensione completa e corretta dei fenomeni, all’individuazione delle cause e degli effetti degli stessi, alla formulazione di opinioni e di idee personali”
Particolarmente soddisfatta, per il risultato conseguito dalla studentessa Maya Tomasino, la dirigente scolastico dell’istituto Comprensivo “Renato Guttuso” di Carini (PA) professoressa arch. Valeria La Paglia la quale ha sottolineato che “affrontare a scuola i temi della guerra, dell’ingiustizia, della violazione dei diritti è importante quanto complesso, perché, per farlo, dobbiamo riuscire a incidere efficacemente sulla consapevolezza e sulla coscienza dei nostri ragazzi, inducendoli a fermarsi, a riflettere, ad analizzare, a comprendere, imponendoci, quasi, rispetto alla miriade di distrazioni e alla sovraesposizione agli stimoli che caratterizza le vite delle nuove generazioni. Risulta complesso anche perché non è facile occuparsi di qualcosa quando questa non ci tocca da vicino, perlomeno non direttamente, e i nostri ragazzi, per fortuna, non hanno conosciuto le atrocità della guerra. Il nostro Istituto ha inteso svolgere la propria missione educativa, infondendo i principi costituzionali, educando alla convivenza civile e perseguendo le finalità istituzionali della formazione dell’uomo e del cittadino attraverso scelte collegiali che hanno portato, con l’uso di una didattica attiva, all’introduzione di temi delicati, come quello della guerra, nelle attività di tutte le classi, nei segmenti della scuola primaria e della scuola secondaria, declinando tali temi in forma di partecipazione a concorsi, come in questo caso, incontri di legalità, riflessioni condivise sulla cultura dell’etica. Siamo consapevoli, infatti, della necessità di indurre nei nostri ragazzi un atteggiamento critico e selettivo, che consenta loro di pervenire in maniera graduale alla comprensione completa e corretta dei fenomeni, all’individuazione delle cause e degli effetti degli stessi, alla formulazione di opinioni e di idee personali. Siamo consapevoli, anche, dell’importanza delle fonti che, come in questo caso, possono essere letterarie e costituire una vera e propria denuncia che deriva dall’indignazione per l’orrore della guerra”.
Il messaggio di speranza di Trilussa secondo la studentessa Maya Tomasino
Questo il messaggio della studentessa Maya Tomasino della 3 D dell’Istituto Comprensivo “Renato Guttuso” di Carini (PA): “Sono molto contenta di ricevere un premio così importante. Questa ninna nanna mi ha emozionato tanto perché, anche se cantata da una mamma al proprio figlioletto durante la guerra, mi ha trasmesso un messaggio di speranza: arriverà tempo in cui le guerre finiranno ed i popoli saranno fratelli. Ringrazio la mia professoressa che ha visto in me la dolcezza per potere recitare il testo di Trilussa e per avermi aiutata a maturare come alunna e come persona”.
DS Valeria La Paglia: educare i giovani ai principi della tolleranza, della solidarietà, della risoluzione non violenta dei conflitti
Torna sul concorso la dirigente scolastico Valeria La Paglia stavolta per esprimere il suo “compiacimento per il risultato ottenuto dalla nostra Maya, il mio ringraziamento al Rotary, in maniera particolare a quello di Palermo Montepellegrino che ha sponsorizzato la nostra adesione, che ha offerto un’ulteriore occasione di riflessione per la tematica posta a concorso e la mia gratitudine alla prof.ssa Giancana e a tutti i docenti che, con dedizione e impegno, contribuiscono alla crescita personale, morale e culturale di questi nostri ragazzi, educandoli ai principi della tolleranza, della solidarietà, della risoluzione non violenta dei conflitti. La scuola si pone, infatti, obiettivi a lungo termine, come quello della formazione di cittadini maturi e consapevoli, correttamente informati, capaci di prendere posizione, di adoperarsi e di intervenire attivamente perché certi eventi drammatici e dolorosi della nostra storia non si ripetano”.
Angela Giancana: “Ho attivato in classe un percorso volto all’acquisizione di comportamenti orientati alla responsabilità sociale e al rispetto dei diritti”
Così la prof.ssa Angela Giancana al termine della premiazione: “Sono onorata e grata di avere avuto l’opportunità di partecipare al Concorso “Legalità e cultura dell’etica” bandito dai Distretti Rotary Italiani in quanto è stata occasione ulteriore per attivare in classe un percorso volto all’acquisizione di comportamenti orientati alla responsabilità sociale e al rispetto dei diritti. Il video prodotto è il risultato dell’impegno e delle riflessioni fatte in classe e la “Ninna nanna della guerra” scritta da Trilussa è stata magnificamente interpretata da Maya. Ringrazio, dunque, il Rotary Club Montepellegrino di Palermo ed anche tutti gli alunni della classe III sez. D dell’I.C. Renato Guttuso per essersi fatti guidare ed “emozionare” in questa attività”.
La sinossi del lavoro: il video è il prodotto finale di un percorso trasversale sul tema La violenza “armata”
Il video è il prodotto finale di un percorso trasversale sul tema La violenza “armata”, scaturito dal bisogno di far prendere coscienza alle nuove generazioni che laddove manca il dialogo, la mediazione e la diplomazia, l’uomo soccombe e ne esce sconfitto. Attenzione particolare è stata dedicata al conflitto russo-ucraino e a tutti i focolai di guerra oggi presenti nel mondo. La “Ninna nanna della guerra” di Trilussa, scritta nel 1914, quando già le cronache iniziavano a riferire dei primi massacri nelle trincee, ci è sembrato il testo giusto perché è un canto attuale, dolceamaro e semplice, capace di spiegare l’insensatezza della guerra anche a un bambino. Il video riporta immagini reali di bambini vittime di guerra, i disegni dell’artista Bansksy (“Il Lanciatore di fiori” e “La colomba della pace”), una frase tratta da “Lo Zibaldone” di Leopardi e, come musica di sottofondo, la “Ninna nanna” di Mozart.
La missione dei Rotary nelle parole di Orazio Agrò, di Giuseppe Giambrone e di Totò Russo
Apprezzamento per la vincitrice arriva anche dal Distretto 2110 del Rotary International e, in maniera particolare, dal governatore ing. Orazio Agrò che ha sottolineato come “la convivenza è da intendersi come l’adattamento dell’uomo a convivere con i suoi simili per la sua stessa sopravvivenza. Per regolare la vita complessa di un gruppo sociale, però, esistono leggi da rispettare che si affiancano a consuetudini, norme condivise secondo un codice etico, molto spesso non scritto, a cui aderisce la maggior parte della cittadinanza. A queste norme condivise secondo un codice etico dobbiamo indirizzare come cittadini e come rotariani la nostra massima attenzione. E coinvolgere, con gli esempi, le nuove generazioni”. “Ma per convivere civilmente – ha continuato l’avvocato Giuseppe Giambrone, presidente della commissione “Area Legalità” del Distretto 2110 e socio fondatore dell’Associazione “Legalità e cultura dell’Etica” – non si può escludere il rispetto per gli altri. Questo devono comprendere le nuove generazioni. Si rispetta una persona: accettandola per ciò che è; riconoscendo la sua diversità. Il rispetto porta a riconoscere diritti e doveri delle persone che abbiamo difronte. Questa la missione del Concorso: creare una coscienza critica”. E crearla in un percorso che mira a formare cittadine e cittadini in grado di socializzare. Infatti, ha affermato Totò Russo presidente del Rotary Club Palermo Montepellegrino “la socializzazione nasce dalla capacità di rispettare il prossimo. Il rispetto del prossimo è contro: La derisione; L’insulto; La prevaricazione; La prepotenza; La violenza; La discriminazione di sesso, di razze, di etnie; Diversità fisica, diversità mentale; Disabilità e patologie. Comportamenti asociali possono essere minacciati dalla crescente «crisi di valori» che influenza le nostre istituzioni educative come la scuola e la famiglia”.
Slide “Legalità ed Etica” per affrontare il tema in classe
In allegato le slide “Legalità ed Etica” per affrontare il tema in classe messe a disposizione dall’Associazione «Legalità e Cultura dell’Etica».
10.05.2023 – slide legalità ed etica

Pubblicato in Didattica

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