Merito? In Italia solo a parole: i figli dei laureati si laureano tre volte più di chi ha i genitori con la terza media

Nicola Vernola, il più giovane laureato in Italia

Da più parti si continua a parlare di “merito” e di “ascensore sociale”. Lo stesso ministero dell’Istruzione, con l’avvio dell’attuale legislatura, ha cambiato nome. Tuttavia, i numeri dicono che in Italia siamo fermi ai meri auspici. La realtà è ben diversa da come si vorrebbe. A descriverla, con una certa preoccupazione, è stato l’Inapp, l’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche, descrivendo una mobilità intergenerazionale sostanzialmente bloccata rispetto al titolo di studio: è tutto dire che il figlio di un padre laureato ha oltre il triplo delle possibilità di laurearsi rispetto al figlio di chi si è fermato alla terza media.

Come cambiano le probabilità di arrivare alla laurea

Entrando nel dettaglio, nella fascia d’età 30-39 anni la probabilità di laurearsi per il figlio di un laureato è del 61%, percentuale che scende al 30% per il figlio di un

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