Poca cybersicurezza e troppa voglia di sorvegliare: al settore pubblico la privacy importa poco
Nell’ultimo mese si sono verificati diversi eventi che confermano una amara verità: la poca attenzione del settore pubblico (enti, sindaci, ministeri, governo) per la protezione dei dati personali, sia da un punto di vista del riconoscimento del diritto stesso che da quello della cybersicurezza.
Non si tratta della prima volta, purtroppo, né sarà l’ultima. Soltanto due anni fa, in questi giorni, un eminente esponente politico accusava il Garante della privacy di costituire un “assurdo intoppo burocratico”. Per dovere di cronaca, in quel caso, il Garante aveva ragione e, grazie alle sue indicazioni, la situazione dell’app IO sui cui erano stati presentati alcuni rilievi, fu risolta in pochi giorni, senza che l’economia del Paese si bloccasse come paventato.
Andando a ritroso, in ordine cronologico, è di pochi giorni fa la notizia di un attacco al sito del Ministero del Made in Italy, che per qualche tempo è rimasto inaccessibile (è accessibile
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