Quale relazione tra i 4 bambini smarriti nella Foresta Amazzonica e una scuola che promuova un “uomo nuovo”, la resilienza e il rapporto con la natura. INTERVISTA a Suor Anna Monia Alfieri

Quando i militari della Tap1 delle forze speciali colombiane hanno avvistato i bambini nella giungla hanno messo mano alla loro radiotrasmittente gridando “miracolo”: la parola in codice concordata per indicare il successo dell’Operazione speranza, quaranta giorni nella selva amazzonica e 2.500 chilometri di foresta battuta, alla ricerca dei quattro fratellini scampati ad un incidente aereo. Il termine “miracolo”, lanciato al mondo dalle ricetrasmittenti dei soccorritori, non sembra inadeguato o esagerato di fronte al ritrovamento dei quattro fratellini vivi.
“Ci si chiede, infatti, come sia stato possibile un evento del genere. Di certo una misteriosa concatenazione di condizioni favorevoli ha portato a questo risultato abbastanza improbabile rispetto allo shock dell’incidente aereo, alla giovanissima età dei protagonisti, allo scenario naturale che ha accolto i sopravvissuti” come ha sottolineato, Suor Anna Monia Alfieri, da anni
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