Scrutini: valutare soprattutto il livello finale raggiunto dall’alunno o il miglioramento dimostrato? Scienze per la Scuola
Nuovo appuntamento con la rubrica Scienze per la Scuola: oggi parliamo di scrutini e valutazione.
“Gli ho messo 7 perché voglio premiarlo per il suo impegno”
“Le ho dato 7 perché è migliorata molto, anche se in effetti sarebbe più un 6 stentato”
“Gli ho messo 5 perché non ha fatto niente durante tutto l’anno, ma non voglio scoraggiarlo”
“Gli ho messo 4, così impara!”
Nella accidentata e multiforme realtà valutativa che caratterizza gli scrutini, l’attribuzione dei voti (risultante numerica di un ben più complesso processo valutativo) può avere le più svariate e originali funzioni: fotografico-oggettiva, compensativa, ammonitoria, gratificante, augurale, buonistico-assolutoria. Discretamente gettonata è anche la temibile variante punitivo-giudizio universale.
Al di là delle svariate interpretazioni personali del processo valutativo, ci sono però alcuni parametri di fondo che guidano (spesso implicitamente) le scelte degli insegnanti. Ecco quelli evidenziati dalla letteratura sul tema.
Diversi insegnanti adottano un approccio fortemente