Spari con pallini di gomma alla docente, voto abbassato in condotta. I genitori non faranno ricorso

Non avranno più 9 in condotta, gli studenti dell’istituto “Viola Marchesini” di Rovigo, che, lo scorso ottobre, hanno sparato pallini di plastica in faccia all’insegnante. Il consiglio di classe ha rivisto la valutazione dei ragazzi, abbassando i voti a un 7 e tre 6.

L’avvocato difensore di uno degli studenti ha affermato al Corriere del Vento che non ci sono piani per fare ricorso contro la decisione: “L’interesse della famiglia del mio assistito è di chiudere questa triste vicenda. Quindi, al momento non c’è la volontà di fare ricorso al Tar contro la decisione, assunta dal consiglio di classe, di abbassargli il voto in condotta”.

La vittima, la professoressa Maria Cristina Finatti, intende invece continuare la lotta legale. Vuole avanzare una causa civile per il danno d’immagine subito e chiede un risarcimento alle famiglie dei ragazzi coinvolti. La professoressa sostiene che gli studenti non hanno ancora compreso la gravità del loro gesto.

A livello politico, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha avviato l’iter per riformare il voto in condotta. Valditara vuole ripensare l’istituto della sospensione, sostenendo che “tenere a casa un ragazzo non serve a nulla” e propone invece attività di cittadinanza solidale e più impegno e studio per chi si rende responsabile di atti di bullismo.

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Di redazione

Non avranno più 9 in condotta, gli studenti dell’istituto “Viola Marchesini” di Rovigo, che, lo scorso ottobre, hanno sparato pallini di plastica in faccia all’insegnante. Il consiglio di classe ha rivisto la valutazione dei ragazzi, abbassando i voti a un 7 e tre 6.

L’avvocato difensore di uno degli studenti ha affermato al Corriere del Vento che non ci sono piani per fare ricorso contro la decisione: “L’interesse della famiglia del mio assistito è di chiudere questa triste vicenda. Quindi, al momento non c’è la volontà di fare ricorso al Tar contro la decisione, assunta dal consiglio di classe, di abbassargli il voto in condotta”.
La vittima, la professoressa Maria Cristina Finatti, intende invece continuare la lotta legale. Vuole avanzare una causa civile per il danno d’immagine subito e chiede un risarcimento alle famiglie dei ragazzi coinvolti. La professoressa sostiene che gli studenti non hanno ancora compreso la gravità del loro gesto.
A livello politico, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha avviato l’iter per riformare il voto in condotta. Valditara vuole ripensare l’istituto della sospensione, sostenendo che “tenere a casa un ragazzo non serve a nulla” e propone invece attività di cittadinanza solidale e più impegno e studio per chi si rende responsabile di atti di bullismo.
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