A Trento, le maestre si ribellano alla scuola a luglio: “Non siamo babysitter”

A Trento, le maestre si ribellano alla scuola a luglio: “Non siamo babysitter”

La proposta del governo di prolungare l’anno scolastico fino a luglio per recuperare le ore perse a causa della pandemia non è piaciuta alle maestre di Trento, che hanno organizzato una protesta davanti alla sede della provincia. “La scuola non può colmare gli sbagli nelle politiche sociali”, ha detto una docente, sostenendo che il provvedimento sarebbe solo una forma di “babysitteraggio” per i genitori che lavorano.

Le maestre chiedono invece di poter dedicare il mese di luglio alla formazione, all’aggiornamento e alla programmazione didattica per il prossimo anno. “Non vogliamo fare le vacanze, ma lavorare in modo diverso e più efficace”, hanno spiegato. La protesta ha ricevuto il sostegno dei sindacati e di alcuni genitori, che hanno espresso la loro solidarietà alle insegnanti e la loro preoccupazione per la qualità dell’offerta formativa a luglio.

Il governo, dal canto suo, ha ribadito che la scuola a luglio sarà facoltativa e basata su progetti educativi e ludici, non su lezioni tradizionali. Ha inoltre assicurato che ci saranno risorse economiche e organizzative per garantire il servizio. Il dibattito è ancora aperto e si attendono le decisioni delle singole regioni e province autonome.

L’opposizione all’estensione del calendario scolastico, voluta dall’assessore Mirko Bisesti

La proposta di estendere il calendario scolastico fino a luglio ha incontrato anche l’opposizione dell’assessore all’istruzione della provincia di Trento, Mirko Bisesti, che ha definito l’iniziativa “inaccettabile” e “irrispettosa” nei confronti delle insegnanti e delle famiglie.

Bisesti ha accusato il governo di scaricare sulle scuole la responsabilità di gestire l’emergenza sociale causata dalla pandemia, senza fornire adeguati sostegni economici e psicologici. Ha inoltre sottolineato che la scuola a luglio sarebbe un ulteriore stress per gli alunni, che hanno già subito un forte disagio a causa della didattica a distanza e delle restrizioni imposte dal virus. Bisesti ha quindi chiesto al governo di ritirare la proposta e di lasciare alle scuole la libertà di scegliere come organizzare il recupero degli apprendimenti.

Ha anche annunciato che la provincia di Trento si attiverà per offrire ai genitori delle alternative valide alla scuola a luglio, come centri estivi, campi sportivi e attività culturali.

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