Prima guerra mondiale, Nello Pappalardo pubblica cartoline dal fronte in “Credimi tuo Sebastiano”
Per alleviare le sofferenze dei soldati al fronte e per allontanare per qualche ora le paure e gli orrori accumulati nelle trincee, a Udine fu allestito il “Teatro del soldato” nel quale fu chiamata a esibirsi anche Eleonora Duse che in una corrispondenza scriveva il suo sconcerto per lo stato di decadimento morale nel quale i nostri soldati erano caduti, non per debolezza loro ma per ferocia del contatto giornaliero con la morte, con le atrocità, con la barbarie dei comandi, con la bestialità senza fine di una guerra guerreggiata perfino corpo a corpo fra contadini di due schieramenti opposti e per affermare un ideale sconosciuto.
E dentro le trincee, scavata qualcuna perfino con le mani per proteggersi dalle bombe nemiche, i soldati, la stragrande maggioranza contadini con moltissimi analfabeti, quando la censura non le bloccava, scrivevano, nelle brevi pause e nelle soste dei cannoneggiamenti, lettere ai