Evoluzione e intensità della grande storia d’amore
Romeo e Giulietta: evoluzione e intensità della grande storia d’amore descritta nel linguaggio delle equazioni differenziali. Un’opera innovativa che può gratificare gli amanti delle lettere e delle scienze. Luigi Arcari, Romeo e Giulietta. Il gioco dell’amore, copyright dell’autore, 2023
Johan Huizinga ci accompagna nel corso della storia alla scoperta dell’homo ludens. Luigi Arcari ci conduce in una realtà metafisica al cospetto del Deus ludens. Il demiurgo platonico ama il gioco. Gioca con l’amore. Per noi partecipare al gioco significa cimentarci con le equazioni differenziali. Come si realizzi questa occulta simbiosi fra l’esperienza erotica e la scienza dei numeri è il senso profondo della ricerca dell’autore, il quale ben sa con Novalis che “la vita degli dèi è matematica” e i modelli matematici sono indispensabili per la comprensione del mondo:
“Il gioco è un’esperienza sui sentimenti. È il gioco dell’amore. Ma il fine truffaldino non si esaurisce in una disordinata e confusa congerie di ipotesi. Le correlazioni sottendono, senza esplicitamente richiamarli, modelli matematici di evoluzione che hanno alla loro base strumenti rigorosi e sofisticati, utili per analizzare non solo le relazioni sentimentali, come in questo caso, ma nel campo della fisica, della biologia, della dinamica delle popolazioni, della meteorologia e dell’economia, solo per citare qualche esempio. Il gioco, quindi, anche come facilitatore dell’apprendimento, subdolamente.”
Perché il demiurgo si dedica al gioco? Perché soffre di accidia. Decide allora di giocare con gli esseri umani. È lui che genera a dispetto di William Shakespeare i moderni Romeo e Giulietta, l’uno laureato in matematica,