Nuovo contratto scuola, più soldi ai docenti per ore extra-aula ma il Fis per incarichi aggiuntivi è fermo: chi collabora col preside prenderà meno
Con il nuovo contratto di lavoro 2019/21, sottoscritto lo scorso 14 luglio, per i docenti aumenta del 10% il pagamento orario delle attività extra didattiche e dei corsi di recupero. Ma, salvo gli impegni legati al Pnrr e finanziamenti ad hoc subentrati per alcuni nuovi incarichi, le risorse continueranno ad essere attinte sempre dal medesimo Fondo d’Istituto (che non risulta ampliato): un “tesoretto” che dovendo assegnare importi maggiori per le stesse prestazioni e anche qualcosa di aggiuntivo, andrà per forza di cose a ridurre i compensi annuali cosiddetti forfettari.
Questo significa che i soldi che al tavolo contrattuale, preside e Rsu dovranno fare i salti mortali per non ridurre gli importi di chi svolge lavoro aggiuntivo extra-didattico, ad iniziare da quello che si riguarda i coordinatori di classe, i tutor (Pcto, orientamento in entrata, uscita, ecc.), coordinamenti e vari responsabili (di aule speciali, sostegno alunni con