Pensioni, a docenti e Ata con 35 anni di contributi stipendio tagliato fino a 500 euro. Cosa fare? Sciandrone (Uil): aderite ad Espero – INTERVISTA

Gli insegnanti e gli Ata che andranno in pensione nei prossimi anni sono destinati a percepire come assegno di quiescenza molto meno dell’ultima retribuzione: è uno degli effetti della riforma Monti-Fornero, che nel lungo periodo produce conseguenze sui compensi dei pensionati sempre più severe. Ad esempio, un docente di scuola secondaria con 35 anni di contributi e 67 anni di età che oggi ha uno stipendio di oltre 2 mila euro al mese netti, si ritroverà da pensionato con un assegno attorno ai 1.600 euro netti, con una riduzione rispetto agli ultimi compensi di fine mese che sfiora i 500 euro.

Per il personale Ata, che può contare si stipendi più bassi, la riduzione è meno consistente, ma sempre forte: un assistente amministrativo, ad esempio, che prima di lasciare il lavoro prende circa 1.500 euro, potrà contare su una pensione di vecchiaia di circa 1.200 euro.

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