Il lavoro sommerso degli insegnanti, una sfida per la salute mentale: stress, ansia e burn-out tra i rischi più frequenti
La scuola italiana è un settore che richiede un impegno considerevole da parte dei docenti, ma spesso si
nasconde un aspetto poco conosciuto e discusso: il lavoro sommerso. Si tratta di tutte quelle attività che gli
insegnanti svolgono al di fuori dell’orario di lavoro e che non vengono adeguatamente riconosciute o
compensate. Quanto tempo e quanto denaro rappresentano il lavoro sommerso dei docenti?
Secondo uno studio commissionato dalla giunta provinciale dell’Alto Adige, le ore lavorative annue di un docente
sono circa 1643, ovvero 36 ore a settimana per 45 settimane. Di queste, solo 18 ore sono dedicate
all’insegnamento in classe, mentre le altre 18 ore sono impiegate in attività extra, come la preparazione delle
lezioni, la correzione dei compiti, la partecipazione a riunioni e formazioni, la gestione delle pratiche
amministrative e la comunicazione con i genitori. Queste attività richiedono tempo e impegno extra, che spesso
vanno a sacrificare il tempo personale e il riposo degli insegnanti.
Se si considera che un’ora di lavoro viene retribuita 17,50 euro, il lavoro sommerso del docente ha un valore medio di circa 14mila euro annui. Si tratta di una cifra considerevole, che però non viene riconosciuta né pagata agli insegnanti. Al contrario, gli stipendi dei docenti italiani sono tra i più bassi d’Europa e sono fermi da cinque anni. Secondo il rapporto Ocse – Education at a glance 2020, un professore di scuola media nel 2021 percepiva in media 42.800 dollari l’anno, cioè attorno ai 1.700-1.800 euro al mese.
Il lavoro sommerso dei docenti è quindi un fenomeno invisibile ma reale, che ha un impatto negativo sulla professione nel suo complesso. Non solo mette a rischio il benessere degli insegnanti, ma può anche influire sulla qualità dell’istruzione offerta agli studenti. Un insegnante che si sente sopraffatto e sottopagato potrebbe non essere in grado di fornire il massimo delle proprie capacità e di dedicare l’attenzione necessaria ai propri studenti.
Ma quali sono le conseguenze del lavoro sommerso dei docenti sulla loro salute mentale? Secondo alcuni studi, il lavoro sommerso dei docenti può essere associato a diversi rischi psicologici, tra cui:
- Lo stress: il lavoro sommerso dei docenti comporta un carico di lavoro aggiuntivo che va oltre le ore contrattuali e che spesso non viene riconosciuto o compensato. Questo può portare a un aumento dello stress e della fatica, con possibili ripercussioni sulla qualità dell’insegnamento e sulla salute fisica e mentale degli insegnanti stessi.
- L’ansia: il lavoro sommerso dei docenti può anche generare ansia, soprattutto se gli insegnanti si sentono sopraffatti e sottopagati. L’ansia può manifestarsi con sintomi come nervosismo, preoccupazione, paura, insonnia, difficoltà di concentrazione e problemi di memoria.
- Il burn-out: il lavoro sommerso dei docenti può anche portare al burn-out, ovvero una sensazione di esaurimento fisico ed emotivo causata da una prolungata esposizione a situazioni stressanti. Il burn-out si caratterizza per una riduzione delle prestazioni professionali, una perdita di motivazione e di interesse per il lavoro, una diminuzione dell’autostima e una maggiore vulnerabilità a disturbi psicologici come depressione e ansia.
Queste sono solo alcune delle possibili conseguenze del lavoro sommerso dei docenti sulla loro salute mentale. Per prevenire o contrastare questi effetti, è importante che gli insegnanti si prendano cura di sé e della propria salute mentale, cercando di mantenere un equilibrio tra vita lavorativa e personale, di praticare attività rilassanti e piacevoli, di chiedere aiuto in caso di bisogno e di rivolgersi a professionisti qualificati se necessario.
Affrontare il problema del lavoro sommerso dei docenti richiede un approccio sistematico e un impegno da parte delle istituzioni scolastiche e delle autorità competenti. È fondamentale riconoscere il valore del lavoro svolto dagli insegnanti al di là delle sole ore di lezione e garantire una remunerazione adeguata per le attività extra svolte. Inoltre, è necessario rinnovare il contratto e aumentare gli stipendi dei docenti, che sono tra i più bassi d’Europa.