Le anime della matematica
È in libreria Le anime della matematica. Da Pitagora alle intelligenze artificiali. L’autore è Vincenzo Vespri, il matematico chiamato dal Ministro per collaborare con lui al progetto di migliorare gli apprendimenti nelle discipline Ste(A)m. Nelle librerie è dai primi giorni di luglio.
Che libro è? E di quali anime della matematica parla? Rino Caputo – è sua la bella Prefazione – inizia scrivendo che è un (bel)libro per poi concludere, dopo una serie di argute argomentazioni, che è un bel libro. Scritto così al modo solito, senza più l’artificio delle parentesi tonde. R. Caputo ha dimostrato che vanno tolte. È una delle poche dimostrazioni presenti nel libro. Anzi, chi pensa che il libro possa contenere pagine di simboli e composizioni di simboli, calcoli e dimostrazioni, si sbaglia. Ci sono, ma a conti fatti, sono pochissimi. C’è, ad esempio, la dimostrazione che √2 è irrazionale.
Verrebbe da dire che della matematica l’anima, anzi le molte anime, ci sono. È del corpo che un po’ si sente la mancanza.
Già nelle prime pagine, però, quelle della Introduzione, ci si imbatte nell’equazione funzionale f(a+b) = f(a) + f(b) che è la proprietà additiva delle funzioni lineari: y=ax. Al lettore risulta subito chiaro comunque che quell’equazione è solo uno strumento che l’Autore tira in ballo per raccontare un episodio importante della sua vita e allo stesso tempo anticipare molto delle finalità che attraverso il libro si propone di raggiungere. Infatti, quella relazione simbolica così fredda e inespressiva la si può arricchire di un