I giovani sono violenti per colpa della scuola? Non è così: famiglie disastrate, individualismo sfrenato e social media hanno preso il sopravvento

“Se i ragazzi sbagliano e commettono reati la responsabilità è degli adulti assenti o all’opposto troppo presenti, e della scuola che non li aiuta e non li accompagna“. Come abbiamo già riportato, è forte il monito di don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile ‘Beccaria’ e docente alla Cattolica a commento di casi di violenza sessuale che nei giorni passati hanno coinvolto delle giovani bambine e ragazze di Palermo e Caivano.

Il monito del sacerdote

Don Claudio Burgio ha detto al quotidiano Il Messaggero che quelli che commettono reati sessuali vanno catalogati come “analfabeti dal punto di vista emotivo-sentimentale. Oggi i ragazzi – continua il sacerdote – si formano più su internet che con i propri genitori, forse complice un’educazione cattolica che ha messo in difficoltà i genitori ad affrontare questi argomenti”.

Rispetto al ceto, dice sempre don Claudio Burgio, “l’analfabetismo emotivo è trasversale,

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