Il futuro sostenibile passa dall’educazione civica, Giovannini: “I ragazzi di oggi sono più consapevoli”
Di redazione
Il futuro sostenibile ha un punto di partenza chiaro: l’educazione degli alunni. Da quando, nel 2019, l’educazione ambientale ha trovato spazio nei programmi scolastici, un vento di cambiamento ha soffiato nelle classi, soprattutto tra la generazione Alpha e la generazione Zeta.
Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS, evidenzia, in un colloquio con La Repubblica, l’importanza di questa evoluzione: “Da anni lavoriamo con il Ministero dell’Istruzione fornendo materiale didattico e formando docenti su temi di sostenibilità”. L’obiettivo è quello di garantire un’istruzione basata sull’equità, come previsto dal quarto obiettivo dell’Agenda 2030.
L’educazione civica, reintrodotta nelle scuole nel 2020, dedica 33 ore all’anno all’educazione ambientale, uno dei suoi tre pilastri. Giovannini sottolinea: “È fondamentale che studenti e docenti conoscano gli obiettivi ONU e cosa significhi transizione ecologica”.
Le mobilitazioni giovanili, come Fridays for Future, hanno aumentato
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