Pensioni 2024: Opzione o Ape donna? Allo studio un nuovo mix per le lavoratrici
Una dei nodi più complicati da sciogliere in previsione della prossima Riforma pensioni è quello riguardante il futuro delle lavoratrici, per questo il Governo starebbe studiando una nuova misura a metà strada fra Opzione donna e l’Ape sociale.
Pensioni 2024: Opzione o Ape donna?
Come precedentemente anticipato, molto probabilmente l’anno prossimo Opzione donna sarà riconfermata, ma con alcune modifiche. La versione attuale della misura risulterebbe infatti troppo stringente (uscita anticipata a 60 anni di età con uno sconto fino a due anni in base al numero di figli per le lavoratrici caregiver, invalide al 74%, disoccupate o impiegante in aziende in crisi). Per questo motivo, il Governo starebbe al momento lavorando ad una nuova misura.
Fra le varie ipotesi in campo ci sarebbe quella introdurre un meccanismo simile all’Ape sociale. Le donne alle quali è attualmente consentita l’uscita anticipata che abbiano maturato 61-62 anni d’età e 30 anni di contributi (28 per le madri con due figli) avrebbero la possibilità di beneficiare fino al raggiungimento della soglia di vecchiaia di un sussidio non superiore ai 1.500 euro lordi “non rivalutabili” per 12 mensilità e svincolato dal ricalcolo contributivo dell’assegno. Sussidio che sarebbe garantito anche alle lavoratrici impegnate in mansioni gravose con 36 anni di contribuzione o 34 in presenza di due figli.
La seconda ipotesi consisterebbe nell’eliminazione del criterio dei figli, lasciando l’accesso consentito alle categorie di lavoratrici per le quali è attualmente utilizzabile questa uscita anticipata.
L’ipotesi di un nuovo mix
Nelle ultime settimane si sarebbe inoltre cominciato a parlare di un possibile mix fra le due ipotesi precedenti, qualora ovviamente ci fossero le risorse necessarie. In questo modo, da un lato alcune categorie di lavoratrici potrebbero uscire prima dei 60 anni con il ricalcolo contributivo dell’assegno, dall’altro ci sarebbe la possibilità di optare per l’indennità da 61-62 anni, in attesa di beneficiare della pensione di vecchiaia senza alcuna penalizzazione sull’assegno.
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