La preside dell’istituto di Caivano: “Carcere per chi non manda i figli a scuola? Molti genitori in queste zone stanno già dentro”

Di redazione

Eugenia Canfora, preside dell’Istituto Morano di Caivano, è stata recentemente ospite del programma radiofonico “Non è un Paese per Giovani”, trasmesso su Rai Radio2.

In una conversazione con i conduttori Massimo Cervelli e Tommaso Labate, ha offerto una panoramica sulla difficile situazione dell’abbandono scolastico a Caivano e sulle sfide per il nuovo anno scolastico.

“Non tutti gli alunni sono venuti a scuola il primo giorno. Il nostro obiettivo è non lasciare nessuno a casa. È una lotta difficile ma doverosa”, afferma Canfora. L’abbandono scolastico è un problema che affligge numerose aree in Italia, e Caivano non è un’eccezione. Canfora, con la sua squadra, sta lavorando instancabilmente per risolvere questo problema.

Mentre alcune voci suggeriscono punizioni severe come il carcere per i genitori che non mandano i figli a scuola, Canfora si discosta da

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Eugenia Canfora, preside dell’Istituto Morano di Caivano, è stata recentemente ospite del programma radiofonico “Non è un Paese per Giovani”, trasmesso su Rai Radio2.

In una conversazione con i conduttori Massimo Cervelli e Tommaso Labate, ha offerto una panoramica sulla difficile situazione dell’abbandono scolastico a Caivano e sulle sfide per il nuovo anno scolastico.
“Non tutti gli alunni sono venuti a scuola il primo giorno. Il nostro obiettivo è non lasciare nessuno a casa. È una lotta difficile ma doverosa”, afferma Canfora. L’abbandono scolastico è un problema che affligge numerose aree in Italia, e Caivano non è un’eccezione. Canfora, con la sua squadra, sta lavorando instancabilmente per risolvere questo problema.
Mentre alcune voci suggeriscono punizioni severe come il carcere per i genitori che non mandano i figli a scuola, Canfora si discosta da questo approccio punitivo. “Io sono un’educatrice e come tale voglio sempre cercare di trovare una soluzione per tutti,” sottolinea. La preside crede che non sia la paura, ma un’offerta formativa stimolante, a dover attrarre gli studenti.
Riguardo alla situazione a Caivano, Canfora osserva un’ondata di sostegno e solidarietà da parte della comunità. “Per cambiare cultura e modo di fare ci vorrà un po’ di tempo. Non sono i soldi o i progetti che cambieranno Caivano, ma la voglia di essere protagonisti di un nuovo bene,” afferma.
Eugenia Canfora evidenzia l’importanza dell’educazione come strumento di cambiamento sociale. “Chi va a scuola diventerà un uomo libero,” conclude. È un messaggio che sottolinea la necessità di un impegno collettivo per affrontare l’abbandono scolastico e promuovere una cultura dell’apprendimento.

Pubblicato in Cronaca

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In una conversazione con i conduttori Massimo Cervelli e Tommaso Labate, ha offerto una panoramica sulla difficile situazione dell’abbandono scolastico a Caivano e sulle sfide per il nuovo anno scolastico.
“Non tutti gli alunni sono venuti a scuola il primo giorno. Il nostro obiettivo è non lasciare nessuno a casa. È una lotta difficile ma doverosa”, afferma Canfora. L’abbandono scolastico è un problema che affligge numerose aree in Italia, e Caivano non è un’eccezione. Canfora, con la sua squadra, sta lavorando instancabilmente per risolvere questo problema.
Mentre alcune voci suggeriscono punizioni severe come il carcere per i genitori che non mandano i figli a scuola, Canfora si discosta da questo approccio punitivo. “Io sono un’educatrice e come tale voglio sempre cercare di trovare una soluzione per tutti,” sottolinea. La preside crede che non sia la paura, ma un’offerta formativa stimolante, a dover attrarre gli studenti.
Riguardo alla situazione a Caivano, Canfora osserva un’ondata di sostegno e solidarietà da parte della comunità. “Per cambiare cultura e modo di fare ci vorrà un po’ di tempo. Non sono i soldi o i progetti che cambieranno Caivano, ma la voglia di essere protagonisti di un nuovo bene,” afferma.
Eugenia Canfora evidenzia l’importanza dell’educazione come strumento di cambiamento sociale. “Chi va a scuola diventerà un uomo libero,” conclude. È un messaggio che sottolinea la necessità di un impegno collettivo per affrontare l’abbandono scolastico e promuovere una cultura dell’apprendimento.

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