Abilitazione 30 cfu, chiarimenti su riserva ed eventuale selezione

Il nuovo percorso abilitante continua a destare dubbi. Tra i vari interrogativi che emergono si riscontrano quelli attinenti l’abilitazione conseguibile tramite percorsi da 30 cfu. Facciamo quindi chiarezza sulla riserva di posti e sull’eventuale selezione prevista per prendervi parte.

Percorsi 30 cfu: chi riguarderanno

In attesa che entri a regime la cosiddetta riforma Bianchi, che prevede il conseguimento dei 60 CFU per ottenere l’abilitazione, fino al 31 dicembre 2024 è prevista una fase transitoria durante la quale gli aspiranti potranno ottenere solamente 30 oppure 36 CFU. Per quanto riguarda nello specifico i percorsi da 30 cfu questi riguarderanno solo determinati soggetti.

Innanzitutto questi percorsi saranno rivolti a coloro che hanno già ottenuto un’abilitazione su una determinata classe di concorso o su un diverso grado di istruzione, oltre a coloro che hanno conseguito la specializzazione sostegno. I nuovi percorsi permetteranno di ottenere, un’altra abilitazione in altre classi di concorso o gradi di istruzione, previo possesso comunque del titolo di studio richiesto per la classe di concorso d’interesse.

Inoltre anche i docenti precari con almeno tre anni di servizio alle spalle nelle scuole statali o paritarie e i docenti che hanno partecipato al concorso straordinario bis accedono al corso da 30 CFU per ottenere l’abilitazione, anziché seguire il percorso standard da 60 CFU. I tre anni di servizio possono anche essere non continuativi, ma almeno un anno deve essere stato svolto nella classe di concorso specifica per cui si consegue l’abilitazione.

Abilitazione 30 cfu: riserva e selezione

Cosa sappiamo riguardo la riserva dei posti e l’eventuale selezione? Per le categorie di personale indicate è prevista una riserva di posti del 45% nel primo ciclo e del 35% per i due successivi.

Dai contorni meno certi è invece il discorso attinente la selezione. Allo stato attuale possiamo solo dire che sarà probabile una selezione all’ingresso, perché ogni università organizzerà i corsi per un certo numero di candidati; se il numero di domande sarà superiore ai posti garantiti dalla riserva, non potrà che esserci una selezione di entrata, sulle cui modalità verranno inseguito forniti chiarimenti.

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