Scuola senza voti, Gramellini: “Forse i fragili sono insegnanti e genitori?”

Di redazione

“Comincia a venirmi il dubbio che a dettare certi provvedimenti difensivi non sia tanto l’aumentata fragilità dei destinatari, quanto quella di genitori e professori, terrorizzati all’idea che i giovani si misurino con una prova che tra i suoi esiti prevede l’insuccesso”.

Sono le parole che scrive nel suo Caffè del Corriere della Sera Massimo Gramellini, a proposito dell’abolizione dei voti in un liceo di Milano.

Il giornalista nella sua riflessione racconta la sua esperienza da studente: “Forse un tempo si era meno sensibili, ma ricordo la sera in cui, durante la cena, confessai a mio padre di aver preso un brutto voto in matematica. Avevo lo stomaco chiuso e non toccai cibo. Lui invece mangiò con gusto e al momento di alzarsi da tavola si limitò a dirmi: “Vai a studiare le equazioni

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