Guerra Israele Hamas: il ruolo delle scuole nella crisi umanitaria e nella strategia militare

L’attuale situazione nel delicato cuscinetto cisgiordano mediorientale, con alle spalle oltre 75 anni di tensioni, frizioni etno-religiose e territoriali, porta ad una generale e sempre più internazionale riflessione circa le responsabilità collettive e l’applicazione, spesso con risvolti sempre meno pratici, di elementi attinenti alla morale. Il ruolo dell’identità, dell’educazione e talvolta dei diritti spesso negati costituisce il caposaldo, il fulcro della turbine identitaria scatenatasi nelle potenze belligeranti. Le scuole, analogamente a quanto accade sul suolo ucraino a seguito della recente escalation militare, divengono tragicamente obiettivi militari perché trasformati in questi ultimi o perché oggetto di azioni ostili – contro tutte le risoluzioni internazionali che regolano “l’arte della guerra” (mero e dovuto riferimento a Sun Tzu)- oppure dei luoghi di rifugio perché inattaccabili.

Quanto accade a Gaza, luogo divenuto a seguito dell’isolamento in termini di materie prime quali elettricità, acqua, gas e derrate alimentar ed oramai inabitabile

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