Pensione 2024, addio Quota 103, Ape sociale e Opzione donna: le misure contenute in manovra
Lunedì 16 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo della Legge di Bilancio 2024: grandi assenti sul fronte pensione Quota 103, Ape sociale e Opzione donna. Al loro posto spuntano Quota 104 e il Fondo per la flessibilità in uscita.
Pensione 2024: Quota 104 al posto di Quota 103
Al contrario di ogni ipotesi, nel 2024 non si potrà più andare in pensione con Quota 103. Al suo posto il Governo ha deciso di introdurre all’interno della nuova Legge di Bilancio una sorta di Quota 104 in cui rimane invariato il requisito contributivo e viene invece innalzato di un anno quello anagrafico. I lavoratori, quindi, potranno andare in pensione in anticipo con 41 anni di contributi e 63 di età (non più 62). Tuttavia, sarà comunque possibile per chi lo desidera lasciare prima il lavoro in cambio di una penalizzazione sull’assegno. Per chi, invece, vuole rimanere a lavoro non mancheranno incentivi come il bonus Maroni.
Addio Ape sociale e Opzione donna
Quota 104, però, non sarà l’unica novità presente in manovra. Per quanto riguarda l’Ape sociale ed Opzione donna, infatti, le due misure così come le conosciamo non esisteranno più. Questi strumenti saranno di fatto sostituiti da un unico Fondo per la flessibilità in uscita, che consente di andare in pensione a 63 anni con 36 anni di contributi per caregiver, disoccupati, disabili e lavori gravosi e con 35 per le donne. Insomma, come ha annunciato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti l’anno prossimo l’accesso alla pensione anticipata sarà nel complesso più restrittivo rispetto al passato.
Infine, sempre all’interno del capitolo pensionistico è prevista anche la rivalutazione delle pensioni e la super rivalutazione delle minime per gli over 75. Si ricorda nel frattempo che a novembre scatterà il conguaglio dello 0,8% dovuto all’adeguamento relativo a quest’anno. A favore dei più giovani, invece, il Governo eliminerà il vincolo che prevede a chi è interamente nel sistema contributivo di andare in pensione solo se l’importo dell’assegno supera 1,5 volte quello della pensione sociale.
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