Studentessa salva la vita al nonno usando il defibrillatore dopo un corso fatto a scuola: invitata a parlarne alla Camera

L’Aula della Camera dei deputati

Una storia davvero commovente, riportata da Il Corriere della Sera. Una studentessa di 22 anni lo scorso giugno, mentre stava studiando per la tesi, ha ricevuto una chiamata dal proprio nonno quasi novantenne: “Mi fa tanto male il petto, venite a casa”. Da lì la corsa a casa sua, la chiamata al 118 e la ricerca spasmodica nel paese per cercare un defibrillatore.

La ragazza si è così ricordata di un corso svolto a scuola quattro anni prima, al liceo scientifico. La ragazza riesce così a salvare la vita all’anziano. I medici dicono alla giovane che il suo intervento è stato provvidenziale, perché ha evitato che i danni si estendessero al cervello. La ragazza nel frattempo si è laureata con 110 e studia per la magistrale in Design del prodotto.

La ragazza è stata invitata a parlare alla Camera dei Deputati dove ieri, 16

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Di redazione

Il 15 giugno è una data che Beatrice Bandiera Marlia, una futura designer industriale di 22 anni, ricorderà per sempre. Mentre era immersa nello studio per la sua tesi, una chiamata del nonno Piero, quasi novantenne, ha interrotto la sua tranquillità.

“Mi fa tanto male il petto, venite a casa“, ha esclamato. Insieme alla madre, Beatrice ha percorso correndo i cento metri che separavano le loro abitazioni a Nozzano Castello, un piccolo comune appena fuori Lucca.
Al suo arrivo, lo zio aveva già chiamato il 118, ma l’ambulanza doveva ancora raggiungerli dalla città vicina. Nel frattempo, le è stato consigliato di praticare il massaggio cardiaco al nonno e di cercare un defibrillatore. Con il cuore in gola, Beatrice si è precipitata in piazza, entrando dapprima in farmacia e poi, su indicazione, al bar La Ciocca, dove ha ottenuto il defibrillatore necessario.
Il corso di primo soccorso che aveva seguito durante l’ultimo anno di liceo scientifico si è rivelato fondamentale. Gli insegnamenti di quel corso sono tornati alla mente in modo automatico, permettendo a Beatrice di applicare le piastre sul petto del nonno e di fornire quattro scosse vitali prima dell’arrivo dell’ambulanza.
Con l’intervento tempestivo, Beatrice ha evitato danni cerebrali al nonno, che, dopo essersi svegliato dal coma il mattino seguente, è ora completamente recuperato e si diletta tra l’oliveto e l’orto. Questo episodio non solo ha cambiato la vita di Beatrice e del nonno Piero, ma ha anche evidenziato l’importanza della formazione in rianimazione cardiopolmonare (RCP) nelle scuole.
Il 16 ottobre, Beatrice ha raccontato la sua esperienza emotiva alla Camera dei Deputati a Roma, invitata dall’Italian Resuscitation Council, in occasione della Giornata mondiale della rianimazione cardiopolmonare

Pubblicato in Cronaca

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