Museo d’impresa di Fondazione AEM inaugurato: racconta Milano e…

Inaugurato il nuovo spazio interattivo del museo d’impresa di Fondazione AEM

Dopo l’apertura un anno fa dell’AEMuseum, il museo di Fondazione custode dell’eredità e della grande storia di AEM e della città di Milano, si aggiunge così un nuovo spazio espositivo che ha come principio fondante l’utilizzo del patrimonio storico per comprendere il presente e proiettare i visitatori verso il futuro attraverso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030, che la Fondazione ha scelto da anni come punto di riferimento per le attività culturali-educative e le iniziative di ricerca scientifica e formazione specialistica.

Naturale prosecuzione di quella già esistente, la nuova area museale è frutto di un attento lavoro di recupero, valorizzazione ed efficientamento energetico della precedente area didattica. Esteso su circa 200 metri quadrati, questo nuovo spazio museale sarà formato da 4 exhibit interattivi: 2 ledwall, un totem, un hub educativo e un periscopio digitale che coinvolgeranno il pubblico in maniera dinamica tra le testimonianze della storia di AEM e le numerose iniziative culturali e scientifiche della Fondazione. 

In particolare, nella nuova area sono presenti due ledwall interattivi dedicati ai temi dello sviluppo sostenibile e della povertà energetica, pensati come strumento di divulgazione, ma anche come strumento per “navigare” tra il passato dell’azienda e il presente della Fondazione rispetto ad alcuni obiettivi chiave dei nostri giorni. Una sezione particolare del museo è dedicata alle giovani generazioni grazie al progetto europeo Let’s act!, pensata come una piattaforma-gioco per educare i giovani allo sviluppo sostenibile in maniera attiva. I ragazzi, infatti, saranno “ingaggiati” attraverso alcuni personaggi creati con la stampa 3D che li guideranno nella visione di filmati sul tema della sostenibilità. Attraverso un periscopio, poi, è possibile “volare” 100 metri sopra la sede della Fondazione e vedere i luoghi storici di AEM, come l’Officina del gas alla Bovisa, le colonie di Igea Marina, le dighe dell’Alta Valtellina. Infine, in una grande vela che svetta sopra alla nuova area del museo, sarà possibile fruire filmati e immagini dell’Archivio storico fotografico AEM e, durante le mostre immagini dedicate ad approfondimenti tematici.

Da sempre socio attivo di Museimpresa, l’Associazione dei Musei e degli Archivi d’impresa italiani, Fondazione AEM affianca con il museo la pluriennale attività dei suoi Archivi Storici nell’arricchire la vasta ed eterogenea rete di musei del patrimonio aziendale di cui l’associazione è rappresentante. 

“Questa nuova parte di museo – spiega Fabrizio Trisoglio, curatore di AEMuseum – è la naturale evoluzione di quella già esistente che utilizza la memoria per interpretare il presente e il futuro. Custodire la storia per costruire il futuro significa anche trasmettere e divulgare la straordinaria ricchezza dei propri archivi in maniera dinamica e con linguaggi differenti – spiega il curatore – ed è all’interno di questo solco che si deve leggere l’intenzione di una valorizzazione in chiave contemporanea del proprio immenso patrimonio storico per raggiungere in maniera dinamica ed efficace una molteplicità di pubblici”. 

La giornata è stata l’occasione per il secondo dei tre Incontri con la Storia, il ciclo di appuntamenti promosso da Fondazione AEM e Fondazione Corriere della Sera sulle moderne sfide della contemporaneità, a partire dalla storia e dal patrimonio culturale di AEM, con l’obiettivo di stimolare una riflessione sulle trasformazioni in atto nella società di oggi. Tema di questo secondo incontro, il welfare aziendale e il ruolo del fattore umano dell’impresa. A parlarne, la sindacalista Susanna Camusso, l’Assessora ai Servizi civici, Partecipazione e Trasparenza, Politiche del decentramento del Comune di Milano Gaia Romani, il Presidente di Museimpresa Antonio Calabrò, il professore di storia economica e sociale presso la Facoltà di Economia Giorgio Fuà dell’Università Politecnica delle Marche Augusto Ciuffetti, il professore ordinario di Scienza politica nell’Università Statale di Milano Maurizio Ferrera e il sondaggista Nando Pagnoncelli, moderati dal Presidente di Fondazione AEM Alberto Martinelli e dal Presidente di Fondazione Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli.

“L’attuale congiuntura economica – dichiara l’assessora ai Servizi civici del Comune di Milano Gaia Romani –  ha fatto emergere tutte le contraddizioni di un sistema basato sulla competizione esasperata, sulla polarizzazione delle ricchezze e sull’arricchimento individuale senza limiti. Questo ci spinge a credere che serva un nuovo modello di sviluppo basato su un’economia più equa, più sostenibile e più solidale. Un’economia che ha come obiettivo il bene comune non solo è eticamente più giusta, ma è anche più efficiente. Le persone lavorano meglio e sono più creative quando sono motivate dal senso di responsabilità, dalla soddisfazione per quello che fanno e quando si sentono parte di un progetto comune. Nella città di Milano, impresa e solidarietà hanno saputo crescere insieme, ma è necessario che le imprese oggi siano protagoniste di un sistema capace di creare coesione sociale e di promuovere uno sviluppo inclusivo. Tutto questo con una regia forte dell’Amministrazione comunale, ingaggiata a gestire i processi  di partecipazione, a indicare le priorità, a costruire reti, a promuovere cultura della salute e del benessere, coinvolgendo e orientando Imprese, privato sociale e Terzo settore”.

“Come Fondazione AEM siamo orgogliosi di tenere viva la memoria delle politiche di welfare dell’Azienda Elettrica Municipale di Milano, che dal secondo dopoguerra si è resa protagonista di iniziative pioneristiche in questo campo con l’obiettivo di valorizzare il fattore umano e migliorare le relazioni all’interno dell’impresa in un’ottica solidaristica e sociale – così ha commentato Alberto Martinelli, Presidente della Fondazione AEM. Il benessere dei collaboratori continua ad essere elemento distintivo dell’identità aziendale e aspetto chiave di una strategia più ampia di responsabilità sociale che viene oggi potenziata ed estesa a soggetti esterni all’azienda, a cominciare dalle comunità in cui opera, come dimostra l’impegno quotidiano del Banco dell’energia, nel dare supporto a famiglie a rischio povertà energetica su tutto il territorio nazionale, promuovendo un accesso sostenibile all’energia che sia alla portata di tutti”.

“Le imprese sono comunità di persone, legate da un progetto innovativo dell’imprenditore e da una condivisione di valori: creatività, amore per il lavoro ben fatto, passione per la ricerca, impegno per il cambiamento positivo, cura sincera per la sostenibilità ambientale e sociale.” così è intervenuto Antonio Calabrò, presidente di Museimpresa “È fondamentale la qualità dei luoghi di lavoro, la “fabbrica bella” e cioè ben progettata, accogliente, luminosa, sicura e dunque anche più produttiva. Il luogo ideale del nuovo “umanesimo industriale”. 


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