ARTICOLO SCRITTO DA: GABRIELLA PERUGINI, AUTRICE SCUOLA OLTRECare docenti e cari docenti, anche quest’anno desidero offrirvi alcuni spunti di riflessione in occasione di questa festa magica, che fin da quando ero bambina mi ha regalato emozioni e tanti ricordi di momenti allegri in famiglia: tavole curatissime, agnolotti preparati il giorno della vigilia, canzoni suonate e cantate insieme, e il panettone basso senza crosta che adora mia madre ma piace solo a lei, così come il pandoro innevato con lo zucchero a velo che mio fratello mi soffiava in faccia. E come non ricordare la messinscena complicatissima della notte di Natale, con tanto di pacchetti sparpagliati per casa e latte con biscottini rosicchiati sul camino, e gli occhioni dei miei figli che la mattina di Natale venivano a svegliarci perché si doveva rigorosamente scendere insieme per vedere se Babbo Natale fosse arrivato e per leggere la sua letterina bruciacchiata.Il periodo natalizio è l’occasione per riscoprire antiche tradizioni e storie tramandate da secoli, dando vita a microstorie personali e familiari, rituali, consuetudini e momenti indimenticabili. Nonostante il bombardamento commerciale di luci, colori, nenie natalizie che riempiono le strade di ogni città e la volontà economica di trasformare il Natale nel più imponente business dell’anno, continuano a insinuarsi timidamente i racconti antichi, semplici, che ci lasciano intravedere uno spiraglio della vera essenza di questa festività.La scuola è il luogo in cui si può scegliere di chiudere la porta al “Natale dei soli regali” per aprire la finestra al “Natale del cuore”. Le storie di tradizioni del passato, molto distanti dalla realtà della nostra società attuale, narrano la vita quotidiana del mondo contadino ed esprimono valori universali. In queste storie si intrecciano culture e credo religiosi provenienti da ogni parte del mondo. Si può narrare il Natale a ogni classe, raccontando le vicende nordiche di Santa Claus e delle sue renne o del presepe e di Gesù bambino, indipendentemente dalla fede che ogni famiglia professa. Non si richiede a nessuno di adottare particolari gesti religiosi, ma semplicemente di conoscere alcune tradizioni che da sempre caratterizzano questa festa.Oggi vorrei concentrarmi sugli animali che più ci riconducono al Natale, proponendo alcuni suggerimenti operativi per attività musicali. Ho scelto questa tematica perché nei giorni scorsi, durante un laboratorio con bambini di 5 anni di una Scuola dell’Infanzia, ho scoperto che nessuno di loro conosceva il significato della parola “bue“. Così ho pensato di celebrare il povero bue e altri animali protagonisti delle storie di Natale. Provate anche voi a stilare un elenco di animali che appaiono in diversi contesti di Natale secondo i vostri ricordi.La tradizione del presepe ha inizio esattamente 800 anni fa, nel Natale del lontano 1223, quando San Francesco, dopo essere stato in pellegrinaggio a Betlemme, concepì l’idea di far rivivere alla gente comune la nascita di Gesù. Organizzò quindi l’allestimento di un presepe vivente a Greccio, un piccolo comune montano in provincia di Rieti, coinvolgendo anche gli animali che abitavano in quei luoghi.E così nei nostri presepi, ancora oggi, troviamo:il bue e l’asinello, sempre insieme impegnati a scaldare il bambino Gesù. Ma non dimentichiamo che l’asinello ha trasportato Maria con il pancione per almeno 150 km, da Nazareth a Betlemme attraversando la Galilea.Il gregge di pecore, quelle che nel presepe non stanno mai in piedi e il cane da pastore.Gli animali da cortile: oche, galline, papere, comunemente collocati nei pressi dello stagno costruito con la carta d’alluminio.In alcune storie popolari compaiono anche le lucciole, incaricate di illuminare il cammino ai pastori nel buio della notte.Per quanto riguarda gli animali che accompagnano i Re magi la discussione è ancora aperta: i tre Re rappresentavano i ceppi provenienti da continenti diversi, a testimonianza dell’universalità dell’evento. In alcuni presepi anche gli animali da sella sono abbinati al proprio personaggio sottolineando l’area di provenienza: Gaspare sull’elefante africano, Baldassarre sul cammello in rappresentanza dell’Asia e Melchiorre sul cavallo europeo.Divertiamoci con i bambini più piccoli a sonorizzare i versi degli animali del presepe, utilizzando le statuine oppure gli animaletti di plastica o gomma. Fin dalla primissima infanzia, tutti i bambini imparano a riprodurre i suoni delle onomatopee corrispondenti alle voci degli animali, dimostrando così di esprimersi più facilmente attraverso il linguaggio dei suoni rispetto a quello delle parole. Enfatizziamo i versi degli animali, sottolineando il “MUUUU” lungo e possente del bue e la successione di suoni acuti e gravi tipica dell’ “IH OH” dell’asino. Accompagniamo il suono acuto “IH” con il movimento della testa verso l’alto e quello grave “OH” verso il basso.Se desideriamo introdurre le lucciole cantiamo la melodia popolare ispirata all’inconsueto coleottero:Lucciola lucciola vien da meTi darò il pan del rePan del re e della reginaLucciola lucciola pellegrina.Essendo una filastrocca tramandata oralmente molti di voi conosceranno delle versioni con testi o melodie diverse, vanno benissimo tutte, meglio ancora se raccontate alla classe chi ve l’ha insegnata o in quale occasione l’avete cantata.Per quanto riguarda gli altri animali del presepe, muoviamoli secondo il loro naturale andamento, il bue lento con passo pesante, mentre le pecorelle cammineranno in modo più agile e leggero. Le tradizioni legate a Babbo Natale invece ci presentano la slitta trascinata dalle renne, animali che vivono nelle zone artiche dell’Europa, dell’Asia e dell’America. Vi propongo una filastrocca che racconta la storia di un cucciolo di renna che non è ancora in grado di trasportare la slitta. Giochiamo con le parole e con il ritmo.FILASTROCCA della RENNA PICCINSon la renna più piccinaSon vivace e ballerina,trallallà trallallàtrallallà trallallàSalto un po’ fra gli alberellifaccio tanti bei saltelli.hop hop hop, hop hop hop.Sul laghetto a pattinare mi diverto a scivolarescium scium scium sciumscium scium scium.Ho ancor molto da impararese io voglio trainarequella slitta assai specialeche è del buon Babbo Natale!Oh Oh Oh!!! Oh Oh Oh!!!Spero di avervi dato qualche piccola idea da utilizzare a scuola nelle prossime settimane per celebrare la festa più emozionante dell’anno in compagnia dei nostri amici animali!E con questo non mi rimane che augurare a voi, ai vostri bambini e alle vostre famiglie un Natale del cuore, semplice ed emozionante!