Dimensionamento scolastico in Friuli Venezia Giulia: esito del confronto con la Regione

A cura della FLC CGIL Friuli Venezia Giulia
“Non si tagliano classi, non si tagliano plessi, la Regione ci mette i soldi”, ha ribadito l’assessore Rosolen nel corso del confronto odierno con le OO.SS., questa è la sua posizione a difesa della proposta di dimensionamento scolastico in corso di delibera in regione FVG.
Una posizione legittima, ma che non condividiamo. Attribuisce alla finalizzazione di risorse economiche una improbabile caratteristica taumaturgica e crea un corto circuito deliberativo: con una mano si taglia e con l’altra si impegnano somme per lenire gli effetti dei tagli stessi. Anche su questa dimensione verificheremo poi la qualità della spesa.
Il piano di dimensionamento:
taglia 10 Dirigenti Scolastici, 10 Direttori dei servizi amministrativi; dà origine a istituti sovradimensionati, ed affida non più a due, ma ad un solo DS e un solo DSGA, fino a 18 plessi su 7 comuni (v. Bassa Friulana occidentale); concede nel contempo una trentina di deroghe per plessi e sezioni fuori dai parametri di piano, sia in difetto che in eccesso, e della dotazione organica; registra la chiusura di 3 plessi realizza aggregazioni di Istituti disomogenei per ordinamento, gestione e progettualità (v. area Cividalese).
Ulteriori effetti che non si leggono nel piano, ma che accadranno (il decisore ne è a conoscenza):
Riduzione del personale ATA (amministrativi e collaboratori scolastici) in conseguenza delle fusioni e dei criteri di calcolo alla base della costituzione consistenza degli organici; Aumento smisurato della composizione dei Collegi Docenti;
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