” Instinto de del con conocimiento&#039,” the Spanish translation of the Fagioli book

Instinto de muerte Massimo Fagioli

In uscita la versione spagnola dell’opera dello psichiatra Massimo Fagioli 

‘Istinto di morte e conoscenza’  l’opera dello psichiatra Massimo Fagioli che nel 1970 ha destabilizzato l’establishment culturale e scientifico e ha di fatto fondato la psichiatria con la Teoria della nascita, diventa 53 anni dopo ‘Instinto de muerte y conocimiento’ (L’Asino d’Oro Editore, euro 28.50) nella versione, edita da L’Asino d’oro edizioni, in spagnolo, a cura di Isabella Traverso e della psichiatra e psicoterapeuta Raffaella Poggi come consulente scientifico.

Il libro, che in una intervista allo psichiatra dell’Analisi collettiva nella trasmissione ’28 minuti’ su Radiorai-Rai2, per la riedizione 40 anni dopo, la conduttrice Barbara Palombelli così si esprimeva: “lo consiglio a tutte le mamme perché racconta quanto siamo fragili e quanto tutto parta da lì. La ripetizione, cento volte, di questo abbandono è la ferita che dobbiamo curare per vivere”, sarà presentato domani a Roma nella sede della casa editrice. 

Trattasi di un lavoro enorme, delicato, ambizioso per lo sfondo  culturale con cui si vuole “trasmettere e diffondere la conoscenza  e lo studio della natura umana, universale – affermano le autrici del testo in spagnolo – lontanissimo da qualsiasi differenza di colore o etnia e una teoria che pone le fondamenta all’idea della uguaglianza assoluta di tutti gli esseri umani”.  

Questa traduzione in spagnolo si accompagna poi agli altri tre libri che  Fagioli ha scritto tra il 1974 e il 1980 e che fanno la sua rivoluzionaria Teoria della nascita: ‘Marionetta e burattino’, ‘Teoria della nascita e castrazione umana’, ‘Bambino donna e trasformazione dell’uomo’, ora in corso d’opera e tradotti dai laboratori di ricerca a cura della Fondazione Massimo Fagioli. 

L’obiettivo è assai alto e in linea con i tempi attuali caratterizzati dalle centinaia di efferati omicidi delle donne e dalle incomprensibili stragi familiari che non possono esser affrontati con i classici ‘pannicelli caldi’, vuoi dell’educazione o vuoi dell’insegnamento: “occorre che lo studio e , la formulazione della psicologia della mente umana diventino- avvertono le autrici – la base fondamentale di un nuovo approccio psicoterapico psicodinamico”.

Ci sono contestualmente dogmi e luoghi comuni, da ribaltare e rigettare, come la prassi senza teoria e come nell’irrazionale ci sarebbero il Male, la cattiveria, l’animalità: saremmo per il Logos occidentale e la Bibbia tutti figli di Caino. “Poiché non può esserci una prassi senza teoria e non si può affrontare la malattia mentale senza fare ricerca è necessario avere un pensiero valido sulla realtà psichica dell’uomo”, ribattono le autrici. Sul drammatico fenomeno degli omicidi delle donne, aggiungono, “la domanda sul femminicidio si aggancia a quanto detto: una natura umana non violenta, non nasciamo violenti, ci possiamo ammalare perdendo la caratteristica umana, gli affetti, che sono originari”. 

Qui arrivano la critiche al progetto nelle scuole, ossia “l’insegnamento all’affettività: gli affetti quando si perdono fanno si che l’altro non sia più un essere umano, ma diventi una cosa, un oggetto dal quale liberarsi”. Ecco allora perché la Palombelli acutamente consigliava questo libro alle mamme, “proprio perché sono fondamentali i primi anni di vita del bambino nella sua crescita umana nel rapporto con la madre, è necessario che le donne che poi renderanno i bambini uomini, siano valide nel pensiero e nella loro identità, che sappiano – evidenziano la autrici – e vedano nel neonato un essere umano non solo da allattare ma soprattutto da crescere e da sviluppare nel rapporto umano”.

Ma il libro, che contiene una eloquente fascetta con cui si chiamano le cose della mente con il loro nome: Fagioli sostiene che il sogno è un pensiero per immagini. Un pensiero non cosciente la cui comprensione può portare ad una ulteriore realizzazione dell’essere umano. Fondamentale è la distinzione tra frustrazione e aggressione, identità e identificazione, desiderio e bramosia, indifferenza e anaffettività, rifiuto e negazione, alienazione fuori di sé e proiezione, memoria-fantasia e ricordo cosciente, ricreazione e regressione-ripetizione”, non è solo consigliabile alle mamme, è indispensabile anche ai papà, insomma ai genitori rispetto ai loro figli. 

Alle avance della Palombelli, così rispondeva in quell’intervista Fagioli per il quale “la malattia più grande è l’anaffettività”, per cui di fronte all’abbandono la reazione del neonato è “Non è che mi si abbandona sono io che abbandono”. Per la pulsione di annullamento – scoperta da Fagioli -quando si perde la vitalità.  E allora cosa fare di fronte ai distacchi, visto che le storie d’amore non sono solo quelle tra adulti, ma anche e soprattutto tra figli e genitori?  “Lo dovrebbero essere, sì. Purtroppo invece tante volte è solo un fatto biologico e – rispondeva Fagioli – non una storia d’amore”. 


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