Anno nuovo, politica vecchia

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E’ iniziato un nuovo anno, purtroppo per me sarà il settantesimo della mia vita, e la cosa non è certo piacevole. Comunque, in tutto questo tempo, ho avuto modo di osservare che mentre il costume e la mentalità degli italiani sono cambiati molto negli ultimi decenni, la politica è rimasta sostanzialmente la stessa: schermaglie a vuoto tra gli schieramenti, promesse non mantenute nei confronti degli elettori, larga prevalenza delle parole sui fatti e sugli obiettivi effettivamente raggiunti.

Da quando si è creato il cosiddetto bipolarismo, si susseguono al governo i due schieramenti di centro sinistra e di centro destra, cui si è aggiunta negli ultimi anni la presenza del Movimento Cinque Stelle che però, partito con intenzioni antipolitiche e quasi eversive, ha finito poi per allearsi ora con l’uno ora con l’altro dei partiti tradizionali, dimostrando la sua totale inconsistenza ideologica. Del resto cosa si può pretendere da un partito che è pura espressione del nichilismo e della più becera antipolitica, privo di qualsiasi base culturale e nato dal “vaffa…” di Beppe Grillo? Adesso i grillini, che volevano scardinare il sistema, sono diventati anch’essi parte di quel sistema, ne sono anzi la parte più confusa e inconcludente.

Tornando al bipolarismo, in cui ormai anche il M5S si identifica, mi sembra chiaro che assistiamo ad un singolare fenomeno: che cioè quando governa il centro-sinistra nella fattispecie politica prevale la componente centrista (nel senso che questi governi prendono ben pochi provvedimenti che si potrebbero storicamente definire “di sinistra”), e lo stesso avviene quando governa il centro-destra. Il governo Meloni, in altri termini, ha fatto poco o nulla che possa chiamarsi “di destra”, ma si è allineato supinamente, soprattutto a livello di politica internazionale, ai precedenti esecutivi di Draghi, Conte, Letta, Renzi e compagnia bella. Lo dimostra, se non altro, l’europeismo convinto della Meloni (che non aveva certo prima, quando era all’opposizione), la soggezione perpetua agli Stati Uniti d’America, la posizione presa sulla guerra in Ucraina, uguale a quella di tutti i precedenti governi.

Che significa tutto ciò? Che sia che governi il centro-sinistra che il centro-destra, cambia ben poco, per non dire nulla, nella vita dei cittadini. Tutti gli esecutivi sono uguali o molto simili e quindi diventa una presa in giro chiedere agli italiani di andare a votare quando è evidente che, qualunque sia il risultato del voto, la politica è sempre la stessa. La ragione principale di questo appiattimento è, io credo, la totale mancanza di autonomia e di sovranità del nostro Paese, che un debito pubblico ingente (ma forse non solo quello!) costringe ad essere succubi dei banchieri di Washington e di Bruxelles, dato che da decenni, con la globalizzazione, l’economia prevale di gran lunga sulla politica. Chi tenta di ribellarsi all’oppressione dei mercati viene schiacciato, come avvenne al governo Berlusconi nel 2011: con il ricatto dello “spread” i potentati economici, appoggiati da Berlino, da Parigi e dal tradimento di Napolitano, fecero cadere un esecutivo legittimamente eletto dagli italiani. Che vuol dire questo? Che il nostro voto non conta nulla, e non mette neanche conto di andare a votare: perciò, se i politici si rendessero conto di questo ragionamento che tanti italiani fanno, non si meraviglierebbero tanto dell’astensionismo che sempre di più prevale alle elezioni. L’Italia non è un paese libero, siamo una colonia americana e franco-tedesca, non possiamo più decidere nulla autonomamente, e qualunque governo ci sia ha l’obbligo di inchinarsi davanti ai nuovi padroni stranieri. Per questo i nostri governi sono tutti uguali, ormai destra e sinistra sono solo slogan vecchi e superati privi di qualunque valore effettivo.

Come sa chi mi conosce, io sono sempre stato un elettore di centro-destra, anzi più di destra che di centro, ma – a meno che non cambi idea di qui a giugno – ho deciso di non votare più. Avevo riposto nel governo Meloni la speranza che cambiasse effettivamente qualcosa nel nostro Paese, e invece la sudditanza ai potentati stranieri ha prevalso fino a far divenire questo esecutivo una fotocopia di quello di Draghi e dei precedenti. Cosa pretendevo? Nulla di eclatante, ma che almeno sul piano della politica interna si facesse finalmente qualcosa “di destra”, cioè si attuassero quei valori di ordine e giustizia che dovrebbero ispirare questa parte politica. Faccio tre esempi. Il primo è l’immigrazione clandestina, che porta in Italia un degrado tale che siamo diventati la pattumiera d’Europa, alcuni quartieri delle nostre città sono ormai invivibili ed in mano agli spacciatori ed ai violenti: ecco, qui non pretendevo che si attuasse la fanfaronata del blocco navale, ma che almeno si riducessero gli sbarchi, che invece – proprio con un governo falsamente di destra – sono triplicati. Il secondo esempio è la criminalità, sia quella organizzata che quella urbana delle baby-gangs, degli scippi, dei borseggi, delle occupazioni delle case ecc. In questi casi un governo che si dice di destra avrebbe dovuto intervenire inasprendo le pene e rendendole effettive, togliendo i criminali dalla circolazione, restaurando i riformatori per i minorenni che delinquono, cacciando a calci dopo un minuto chi occupa abusivamente le case altrui. Invece niente. Il terzo esempio, infine, è quello che più da vicino mi interessa, il mondo della scuola: qui il ministero affidato a Valditara, che ipocritamente è stato ribattezzato “dell’istruzione e del merito” non ha fatto nulla per valorizzare i meritevoli e restituire serietà agli studi. Anzi, avviene tutto il contrario: nelle scuole si perdono ore e ore di didattica per progetti inutili come le 30 ore obbligatorie di orientamento inserite proprio quest’anno, la lingua italiana è sempre meno studiata e conosciuta, le promozioni di massa continuano a riempire la società di analfabeti di ritorno che pur sono usciti dalle scuole con votazioni alte ed altissime. Il ministro Valditara, che pur si dice uomo di scuola e di cultura, cosa ha fatto per fermare questa deriva? Nulla di nulla, anzi ha peggiorato la situazione precedente. E allora, cara Meloni e altri componenti dell’esecutivo, non meravigliatevi se saranno proprio i vostri sostenitori ad abbandonarvi, perché non c’è maggior delusione di quella di coloro che si sentono traditi nei loro ideali e nelle loro aspirazioni.

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Schieramenti: Schede Didattiche Semplificate

Nell’ambito dell’insegnamento della matematica nella scuola primaria, la comprensione dei concetti di base è fondamentale per la costruzione di una solida base cognitiva. Uno di questi concetti cruciali è quello degli schieramenti, che rappresenta un pilastro per lo sviluppo delle competenze matematiche dei bambini. Le schede didattiche semplificate sono uno strumento prezioso per rendere l’apprendimento di questo argomento più accessibile e coinvolgente per gli studenti.
In questo articolo, esploreremo in dettaglio l’importanza degli schieramenti nella matematica per la scuola primaria e come le schede didattiche semplificate possano facilitare il processo di apprendimento. Scopriremo anche alcuni esempi pratici di attività che possono essere utilizzate in classe per consolidare la comprensione degli schieramenti tra i bambini.
A fine articolo potrete scaricare gratuitamente in formato PDF “Schieramenti: Schede Didattiche Semplificate, Matematica per la Scuola Primaria“.
Indice

Schieramenti nella Matematica per la Scuola Primaria
Gli schieramenti sono un concetto matematico fondamentale che i bambini devono imparare fin dalla scuola primaria. Essi sono alla base della comprensione dei concetti di numeri, operazioni e logica, e forniscono una base essenziale per lo sviluppo delle abilità matematiche più avanzate.
Importanza degli Schieramenti
Gli schieramenti insegnano ai bambini a organizzare e raggruppare gli oggetti in modo ordinato e sistematico. Questo concetto è cruciale non solo per la matematica, ma anche per la vita quotidiana, poiché aiuta i bambini a sviluppare capacità di ragionamento logico e di problem solving. Comprendere gli schieramenti consente loro di affrontare in modo più efficace problemi legati alla numerazione, alla comparazione dei numeri e alla risoluzione di operazioni matematiche di base.
Utilizzo delle Schede Didattiche Semplificate
Le schede didattiche semplificate sono strumenti preziosi per insegnare gli schieramenti in modo efficace e coinvolgente. Queste risorse forniscono agli insegnanti modelli visivi e attività pratiche che aiutano i bambini a comprendere e applicare i concetti in modo più concreto. Le schede didattiche possono includere esercizi di conteggio, ordinamento di numeri, confronto di quantità e problemi di logica legati agli schieramenti.
Esempi di Attività Pratiche

Conteggio e Ordinamento: Utilizzare blocchi logici o manipolativi per creare schieramenti di diversi colori e forme. I bambini possono contare gli oggetti in ciascuno schieramento e ordinare gli schieramenti in base a criteri specifici, come il colore o la forma.
Confronto di Quantità: Mostrare ai bambini due schieramenti di oggetti e chiedere loro di identificare quale schieramento contiene più o meno oggetti. Questo aiuta a sviluppare la comprensione delle relazioni di grandezza e il concetto di maggiore e minore.
Creazione di Pattern: Chiedere ai bambini di creare schieramenti seguendo un determinato pattern, ad esempio alternando colori o forme. Questa attività stimola la creatività e il pensiero critico, oltre a consolidare la comprensione dei concetti di sequenza e ricorrenza.

Suggerimenti Utili

Introdurre gradualmente concetti più complessi sugli schieramenti, passando dai semplici alla combinazione di più criteri di ordinamento.
Utilizzare giochi e attività interattive per rendere l’apprendimento degli schieramenti più divertente e coinvolgente.
Incorporare gli schieramenti nelle attività quotidiane, come la pulizia della classe o la disposizione dei giocattoli, per mostrare ai bambini come questo concetto si applica nella vita reale.

In conclusione, gli schieramenti sono un elemento chiave nell’apprendimento della matematica per la scuola primaria. Le schede didattiche semplificate e le attività pratiche sono strumenti efficaci per facilitare la comprensione e l’applicazione di questo concetto fondamentale. Incorporando approcci innovativi e divertenti, gli insegnanti possono rendere l’apprendimento degli schieramenti un’esperienza stimolante e significativa per i loro studenti.

Potete scaricare e stampare gratuitamente in formato PDF “Schieramenti: Schede Didattiche Semplificate, Matematica per la Scuola Primaria“, basta cliccare sul pulsante ‘Download‘:

Domande Frequenti sugli Schieramenti: Matematica per la Scuola Primaria

Qual è l’importanza degli schieramenti nell’apprendimento della matematica per i bambini più piccoli?
Gli schieramenti sono fondamentali perché aiutano i bambini a sviluppare la comprensione dei concetti matematici di base, come il conteggio, il confronto di quantità e il raggruppamento. Queste abilità sono essenziali per il successo nell’apprendimento della matematica più avanzata.

Come posso insegnare agli studenti a creare schieramenti?
È possibile utilizzare materiali manipolativi, come blocchi logici, bottoni colorati o altri oggetti contabili, per consentire agli studenti di creare e manipolare schieramenti fisici. Inoltre, le attività digitali o i giochi interattivi possono essere utilizzati per praticare la creazione di schieramenti su dispositivi digitali.

Quali sono alcuni esempi pratici di attività sugli schieramenti per la scuola primaria?
Alcuni esempi di attività sugli schieramenti includono il conteggio e l’ordinamento di oggetti secondo criteri specifici, il confronto di quantità tra diversi schieramenti e la creazione di pattern o sequenze utilizzando diversi colori o forme.

Come posso integrare gli schieramenti nella vita quotidiana in classe?
Gli schieramenti possono essere integrati in varie attività quotidiane, come la pulizia della classe, la disposizione dei materiali o la distribuzione di snack. Questo consente agli studenti di vedere l’applicazione pratica dei concetti matematici nella vita reale.

Quali sono alcuni suggerimenti per insegnare gli schieramenti in modo efficace e coinvolgente?
Utilizzare approcci variati, come giochi, attività pratiche e risorse digitali, per mantenere gli studenti coinvolti e motivati. Inoltre, differenziare le attività in base al livello di competenza degli studenti può aiutare a garantire che tutti gli studenti traggano beneficio dall’insegnamento degli schieramenti.

Come posso valutare la comprensione degli studenti sugli schieramenti?
È possibile valutare la comprensione degli studenti mediante osservazioni durante le attività pratiche, discussioni di gruppo, compiti scritti o quiz a breve termine. Inoltre, l’uso di problemi o situazioni di vita reale che richiedono l’applicazione degli schieramenti può essere un modo efficace per valutare la loro comprensione.

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