Copilot, l’intelligenza artificiale di Microsoft su iPhone con ChatGPT 4 gratis

Oltre a permettere di fare domande, redigere e-mail e riassumere testi, puoi anche creare immagini attraverso l’integrazione con il generatore di immagini da testo DALL-E3

Pochi giorni dopo aver introdotto l’app Copilot su Android, Microsoft ha lanciato il suo chatbot basato su intelligenza artificiale anche per iOS e iPadOS. Entrambe le versioni dell’app sono ora disponibili per il download dall’Apple App Store. L’app (gratuita) offre accesso a Microsoft Copilot (precedentemente conosciuto come Bing Chat) e funziona in modo simile alla versione mobile ChatGPT di OpenAI, con il quale condivide lo stesso identico motore. Oltre a permettere di fare domande, redigere e-mail e riassumere testi, puoi anche creare immagini attraverso l’integrazione con il generatore di immagini da testo DALL-E3. A differenza della versione gratuita di ChatGPT che utilizza GPT-3.5, Copilot permette di accedere a GPT-4, l’ultimo modello linguistico (LLM) di OpenAI, senza dover pagare un abbonamento. Con il rebranding di Bing Chat in Copilot, Microsoft si sta orientando verso l’offerta di un’esperienza autonoma simile a ChatGPT. Oltre al lancio di app su dispositivi Android e Apple, Microsoft ha anche creato un’esperienza web per Copilot che è separata da Bing.

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Coding: OpenAI Codex 2025 e la transizione verso team ibridi

Il nuovo OpenAI Codex presentato il 17 maggio 2025 è un agente di programmazione autonomo integrato in ChatGPT. Si tratta di un sistema di AI avanzato per la scrittura di codice, descritto come l’agente di coding più potente finora disponibile.Indice degli argomenti
Caratteristiche principali di OpenAI Codex 2025Diversamente dal semplice modello di completamento codice lanciato nel 2021 (che aveva lo stesso nome), questa nuova versione di Codex è un “software engineering agent” cloud-based in grado di operare in parallelo su più task di sviluppo. In pratica, Codex funge da “collega virtuale” per gli ingegneri del software, capace di collaborare su compiti complessi e prolungati e non solo di rispondere a domande immediate.Al momento l’azienda americana ha rilasciato Codex in modalità research preview (anteprima di ricerca), inizialmente ai soli abbonati ChatGPT di livello Pro, Team ed Enterprise, con l’intenzione di estenderlo successivamente anche agli utenti Plus ed Edu.Codex opera tramite l’interfaccia di ChatGPT, in particolare attraverso una barra laterale dedicata. L’utente può assegnare un nuovo compito di programmazione descrivendolo in linguaggio naturale e cliccando su “Code” (per far scrivere/eseguire codice) oppure fare domande sul codice cliccando “Ask”. Ogni richiesta viene gestita in modo isolato all’interno di un ambiente cloud sandbox: Codex clona il repository di codice pertinente (tramite integrazione con GitHub) e carica i file in un ambiente virtuale sicuro, configurato per rispecchiare il setup di sviluppo reale dell’utente. All’interno di questa sandbox, Codex può leggere e modificare file, oltre a eseguire comandi (per fare qualche esempio: lanciare test, compilatori o altri tool).Tecnologie e modello alla base di OpenAI CodexDal punto di vista dell’IA, Codex è alimentato dal modello “codex-1”, una variante specializzata del più potente modello di ragionamento di OpenAI o3, ottimizzata specificamente per compiti di ingegneria del software. I ricercatori hanno addestrato questo modello tramite tecniche di Reinforcement Learning su attività di coding reali per produrre codice aderente alle istruzioni fornite e agli standard di stile dei programmatori umani.Una caratteristica chiave del modello è la sua capacità di “auto-correzione”: Codex può iterare sulle proprie soluzioni, ad esempio eseguendo test sul codice generato e continuando a modificarlo affinché tutti i test possano essere eseguiti con successo.Il modello supporta anche un contesto esteso (fino a 192.000 token) per poter gestire codebase molto grandi.In termini di integrazioni tecnologiche, Codex si collega direttamente a servizi come GitHub: l’utente può autorizzare Codex ad accedere ai propri repository, in modo tale che l’agente possa pre-caricare il codice del progetto su cui lavorare.La piattaforma consente di configurare l’ambiente di esecuzione in modo da allinearlo al proprio stack (ad esempio specificando versioni di linguaggi, dipendenze, variabili d’ambiente, ecc.). Inoltre, OpenAI ha introdotto uno speciale file di configurazione denominato AGENTS.md che gli sviluppatori possono inserire nel repository: simile a un README, questo file fornisce a Codex linee guida su come navigare il codice, quali comandi usare per build e test, e come aderire alle convenzioni del progetto. Ciò aiuta l’agente a comprendere il contesto applicativo e a comportarsi in modo più conforme alle aspettative del team di sviluppo.Da notare che Codex mantiene un approccio trasparente e verificabile nelle sue operazioni: mentre esegue un task, registra log delle azioni (es. output del terminale, risultati dei test) e li cita nelle sue risposte finali. In questo modo l’utente può ispezionare il processo svolto passo-passo e verificare cosa ha fatto l’agente prima di integrare qualsiasi modifica. Una volta completato un compito, Codex effettua un commit delle modifiche nel suo ambiente virtuale e presenta all’utente un riepilogo delle modifiche effettuate, includendo differenze di codice e risultati dei test per facilitare qualsiasi possibile attività di code review.Funzionalità operative di OpenAI Codex 2025Il nuovo Codex offre un ampio spettro di funzionalità per automatizzare compiti di sviluppo software.Scrittura di nuove funzionalità: dato un requisito in linguaggio naturale, Codex è in grado di implementare codice corrispondente, creando nuovi moduli o funzioni nel progetto. Ad esempio, si può chiedere “implementa la funzionalità X secondo queste specifiche…” e Codex svilupperà il codice necessario (seguendo lo stile del progetto) e lo testerà fino ad assicurarsi che funzioni.Correzione di bug: l’agente può localizzare e risolvere bug nel codice esistente. Si può, ad esempio, indicare “trova e correggi il bug introdotto negli ultimi 5 commit” e Codex analizzerà la cronologia del repository per identificare il problema e proporre una correzione. Durante questo processo, eseguirà i test pertinenti per verificare che il bug sia effettivamente risolto.Answering sul codice (Q&A): Codex può rispondere a domande sul codebase dell’utente. Ciò significa che può fungere da assistente di documentazione: ad esempio si può chiedere “Dove viene calcolata la variabile Y nel progetto?” oppure “Cosa fa esattamente questa funzione?”, e l’agente fornirà spiegazioni basate sul codice, citando i file e le linee rilevanti.Refactoring e miglioramenti del codice: l’agente eccelle in compiti di manutenzione come rifattorizzare porzioni di codice per migliorarne la leggibilità o l’efficienza, rinominare variabili/funzioni per seguire uno standard, eliminare codice duplicato, ecc.. Questi sono compiti “meccanici” che spesso interrompono il flusso di lavoro umano, e Codex può gestirli autonomamente su richiesta.Scrittura ed esecuzione di test: Codex può generare test automatici per il codice (ad esempio creando casi di test per funzioni non ancora coperte) e poi eseguirli. Può quindi aiutare a aumentare la copertura di test e a garantire che nuove modifiche non introducano regressioni. Se qualche test fallisce, l’agente tenterà di correggere il codice fino a farlo passare, oppure segnalerà chiaramente il problema all’utente.Impostazione di workflow CI/CD o strumenti di supporto: come parte delle sue funzionalità, Codex può configurare file di build o pipeline di integrazione continua. Ad esempio, può creare un workflow per eseguire automaticamente l’ESLint ad ogni pull request, bloccare merge che violano le regole di lint, ecc., come mostrato da uno dei task nell’interfaccia Codex. In generale, può occuparsi di compiti infrastrutturali ripetitivi come setup di ambienti, aggiornamento di configurazioni o script di deployment.Proposta di Pull Request e documentazione: una volta completata una modifica, Codex permette di preparare direttamente una pull request con le modifiche proposte, pronta per la revisione umana. Inoltre, può aiutare a redigere documentazione o commenti descrittivi per il codice che ha scritto, facilitando la comprensione da parte del team.La capacità di parallelismo di OpenAI Codex 2025Una caratteristica distintiva di Codex è la sua capacità di gestire più incarichi contemporaneamente (parallelism): l’utente può lanciare diversi task in parallelo (ad esempio, far lavorare l’agente su più bug o su differenti feature allo stesso tempo) e controllarne l’avanzamento simultaneamente. Mentre Codex elabora questi compiti in background (ciascuno isolato nel proprio sandbox), lo sviluppatore può continuare a fare altro e/o utilizzare altri strumenti, senza doversi fermare ad aspettare.Questa esecuzione asincrona e parallela consente di risparmiare tempo e di ridurre i tempi morti: in pratica, Codex può occuparsi di “lavoro noioso” (come potrebbero definirlo molti sviluppatori) mentre la persona può dedicarsi ad attività più creative o critiche.Molto probabilmente l’adozione di un flusso di lavoro multi-agente asincrono, inaugurato da Codex, potrebbe diventare uno standard per la produttività di chi si occupa di ingegneria del software in futuro.Impatto di OPenAI Codex 2025 su team e aziendeIl nuovo Codex è rivolto principalmente a sviluppatori e team di ingegneri che vogliono aumentare la produttività automatizzando compiti ripetitivi o time-consuming.La stessa OpenAI ha raccontato come i propri ingegneri interni abbiano già integrato Codex nel loro toolkit quotidiano per attività come refactoring, scrittura di test, scaffolding di nuove funzionalità e triage di problemi durante il turno di reperibilità. L’obiettivo è permettere ai programmatori umani di concentrarsi sui compiti più creativi e critici, delegando all’IA le parti più meccaniche o che potrebbero interrompere l’attenzione.Naturalmente, oltre ai singoli sviluppatori, Codex è pensato per intere aziende e team software. Durante il periodo di test iniziale, OpenAI ha collaborato con alcune organizzazioni per valutare l’impatto di Codex su codebase e workflow diversi.Casi d’uso aziendaliAd esempio, Cisco ha esplorato l’uso di Codex per accelerare la realizzazione di idee ambiziose da parte dei propri team, fornendo feedback a OpenAI come partner di design.La startup Temporal lo utilizza per velocizzare lo sviluppo di feature, debug e refactoring di grandi basi di codice, sfruttando la possibilità di eseguire task complessi in background così che i loro ingegneri possano rimanere concentrati.L’azienda Superhuman ha impiegato Codex per automatizzare piccoli task ripetitivi (come migliorare la copertura dei test o correggere errori di integrazione), arrivando persino a permettere ai product manager di apportare piccole modifiche al codice (con l’assistenza di Codex) senza coinvolgere direttamente un ingegnere, se non nella fase di code review finale.Kodiak Robotics, nel campo della guida autonoma, ha usato Codex per scrivere strumenti di debug, migliorare la suite di test e rifattorizzare codice, in modo da accelerare lo sviluppo del loro software di guida,In molti, tra l’altro, raccontato come Codex sia diventato anche un prezioso strumento di apprendimento interno, aiutando le persone a capire parti di codice non familiari grazie alla capacità dell’agente di fornire contesto e richiamare modifiche storiche rilevanti.Interessante sottolineare che OpenAI intende rendere Codex accessibile anche a studenti, educatori e ricercatori tramite account ChatGPT Edu. Questo potrebbe aprire le porte a utilizzi in ambito formativo: ad esempio, come assistente nei corsi di programmazione (per aiutare gli studenti a capire e correggere codice) o come strumento per insegnanti che vogliono generare esempi di codice o test automaticamente.Guida pratica all’uso di OPenAI Codex 2025Per utilizzare Codex è necessario avere accesso a ChatGPT con un piano supportato (inizialmente ChatGPT Pro da $200/mese, o un account Team/Enterprise; l’accesso per utenti Plus da $20/mese e per account Edu sarà aggiunto in seguito). All’interno dell’interfaccia web di ChatGPT, gli utenti abilitati vedranno una barra laterale o sezione dedicata a Codex. Prima di iniziare, è consigliabile collegare il proprio account GitHub o fornire a Codex l’accesso al repository di codice su cui dovrà operare, in modo che l’agente possa clonarlo e analizzarlo.Fatto questo, si possono seguire diversi passi:Impostare il contesto: selezionare dall’interfaccia il repository e il branch su cui lavorare (oppure permettere a Codex di clonare un repo pubblico/privato autorizzato). Assicurarsi che il file AGENTS.md sia presente e configurato (opzionale, ma migliora la qualità del risultato) con istruzioni su build/test e convenzioni del progetto.Formulare una richiesta (prompt): nella casella di input di Codex, descrivere in linguaggio naturale il compito da svolgere o la domanda da porre. Esempi di prompt possono essere: “Correggi il bug che causa il crash quando l’utente clicca sul pulsante X”, oppure “Implementa la funzionalità Y seguendo le specifiche Z”, o ancora “Qual è la differenza tra la funzione A e B in questo progetto?”. Una volta scritto il prompt, si clicca “Code” se si tratta di un task operativo, oppure “Ask” se si tratta di una domanda di chiarimento.Esecuzione asincrona: a questo punto Codex avvia il lavoro in background. Nell’interfaccia, l’utente vedrà il task elencato in una lista di attività con uno stato (ad esempio “In esecuzione”). È possibile lanciare ulteriori task nel frattempo. Ogni task viene eseguito isolatamente: Codex carica il codice, analizza il problema, genera eventuale nuovo codice e lo testa. L’utente può monitorare in tempo reale l’avanzamento: ad esempio, vedere log di test che appaiono, o uno stato percentuale di completamento, a seconda di come OpenAI visualizza il progresso. In genere, ogni attività può durare da pochi minuti fino a una mezz’ora circa, a seconda della complessità.Revisione del risultato: quando Codex completa un task, lo stato nell’elenco passerà a “Completato” e l’utente potrà cliccarlo per vedere i dettagli. Codex fornirà:Un riepilogo di cosa ha fatto (es: “Ha identificato che il bug era causato da X e ha modificato Y per risolverlo”).Le differenze di codice (diff) con evidenziate le aggiunte (+) e rimozioni (-) nei file modificati.Gli output di test e log pertinenti, ad esempio indicando “ Tutti i test sono passati” oppure mostrando eventuali errori incontrati. (Vedi immagine sotto per un esempio di schermata di risultato di Codex.)Azioni successive: dopo aver esaminato il lavoro di Codex, l’utente ha varie opzioni. Se il risultato è soddisfacente, può scegliere di integrarlo nel codice base: ad esempio, Codex offre un comando per aprire direttamente una pull request su GitHub con le modifiche effettuate, pronta per il code review umano e il merge. In alternativa, l’utente può scaricare/applicare le patch al proprio repository locale manualmente. Se il risultato non è del tutto soddisfacente, si può chiedere a Codex di apportare revisioni o miglioramenti (ad esempio: “Ottimo, ora applica la stessa correzione anche alla classe correlata XYZ” oppure “Puoi ottimizzare questo algoritmo?”). In ogni momento, l’utente mantiene il controllo: tutte le modifiche di Codex avvengono nel sandbox e nulla viene cambiato nel repository reale finché l’utente non decide di applicarle.OpenAI Codex 2025: limitazioni e considerazioni pratiche Grazie al suo utilizzo, credo sia utile condividere alcune considerazioni pratiche.Essendo un agente autonomo, Codex non sempre avrà successo al primo tentativo su compiti complessi: potrebbe segnalare nei log di non essere certo di una soluzione o di aver incontrato un test fallito. In tali casi, Codex esplicita l’incertezza o l’errore invece di procedere alla cieca, e attende indicazioni dall’utente su come procedere. Ad esempio, potrebbe comunicare: “Alcuni test stanno fallendo; vuoi che provi un approccio diverso o preferisci rivedere tu stesso il codice?”. Ciò garantisce che il programmatore sia coinvolto nelle decisioni critiche e possa intervenire. OpenAI raccomanda comunque agli utenti di revisionare manualmente ogni modifica proposta prima di integrarla definitivamente, come buona pratica di sicurezza e qualità.Per quanto riguarda limitazioni attuali: Codex, essendo in anteprima, non supporta ancora input visivi (ad es. fornire screenshot o GUI per capire problemi di frontend) e non consente di intervenire a metà di un task già in esecuzione (non è possibile “mettere in pausa e correggere” l’agente durante il suo lavoro; bisogna attendere l’esito e poi eventualmente lanciare un nuovo task). Inoltre, delegare un compito a un agente remoto richiede tempi di attesa maggiori rispetto a eseguire modifiche minori a mano; quindi, c’è una curva di adattamento nel lavorare in modo asincrono. Tuttavia, chi ha provato Codex sottolinea che il beneficio di poter parallelizzare attività e di ridurre il contesto da tenere a mente compensa ampiamente questi tempi di attesa.L’evoluzione di OpenAI Codex 2025 rispetto al modello del 2021OpenAI Codex fu inizialmente lanciato nel 2021 come un modello di AI per la generazione di codice basato sul modello GPT-3. Quella prima versione di Codex funzionava principalmente come un motore di autocompletion: l’utente forniva un prompt (es. un commento descrittivo) e il modello restituiva codice corrispondente, eccellendo soprattutto con linguaggi come Python.Quell’iterazione originale ebbe un grande impatto (fu il motore dietro GitHub Copilot), ma presentava anche varie limitazioni: poteva generare codice sintatticamente non corretto, proporre soluzioni solo apparentemente corrette che però fallivano in fase di esecuzione. Inoltre, operava su singole richieste alla volta e non aveva alcuna capacità di “comprendere” davvero il contesto eseguendo o testando il codice – produceva output testuale e bastava.Il Codex 2025 riprende il nome, ma – di fatto – rappresenta un salto generazionale netto rispetto al 2021.Da modello a agente autonomoil Codex originale era un modello di completamento integrato via API/IDE, mentre il nuovo Codex è un vero agente software autonomo. Ciò significa che esegue attivamente operazioni (leggere/scrivere file, eseguire test, effettuare chiamate di sistema) e lavora per obiettivi di alto livello dati dall’utente. Non si limita a produrre codice in base a un prompt, ma porta a termine un compito in modo semi-indipendente. Ad esempio, se gli si chiede di “correggere un bug”, il Codex 2025 esplorerà il codice, tenterà diverse modifiche, eseguirà i test e itererà finché il bug non è risolto – comportamenti fuori portata per il modello 2021.Parallelismo e durata dei taskla nuova versione è progettata per gestire più task simultaneamente e lavorare su ciascuno per diversi minuti (fino a mezz’ora o più), riflettendo un approccio asincrono tipico di un “collega” che lavora in background. Il Codex originale generava un blocco di codice in pochi secondi come risposta diretta; non aveva alcuna nozione di esecuzione prolungata o multitasking. Questa capacità di multitasking in background è considerata da OpenAI un cambiamento fondamentale: Greg Brockman (co-fondatore di OpenAI) ha sottolineato che il vero passo avanti introdotto da Codex è proprio il parallelismo, .Integrazione con ecosistema e strumentiCodex 2025 è integrato nell’ecosistema ChatGPT e si connette con strumenti di sviluppo reali (repository Git, ambienti di test, CLI). OpenAI prevede inoltre di connettere Codex ad altri tool: ad esempio lanciare task da un IDE desktop ChatGPT, o da un sistema di tracciamento issue, o integrarlo in pipeline CI/CD in futuro. Al contrario, il vecchio Codex operava quasi esclusivamente tramite l’API OpenAI o tramite plugin dedicati (come Copilot nei vari IDE), generando codice “su richiesta” ma senza eseguire integrazioni operative dirette con altri sistemi.Qualità del codice e affidabilitàGrazie all’addestramento su RLHF specifico per coding, il nuovo Codex tende a produrre codice più pulito, aderente alle istruzioni e agli standard umani, rispetto al modello 2021. OpenAI afferma che codex-1 genera patch pronte per essere revisionate e integrate immediatamente, mentre il vecchio modello spesso richiedeva correzioni manuali e verifiche approfondite. Inoltre, Codex 2025 fornisce evidenze verificabili (log/test) di quello che fa, aumentando la trasparenza e la fiducia nel suo operato – cosa inesistente nel 2021.Modello sottostanteIl Codex originale era basato su GPT-3 (175 miliardi di parametri) con un fine-tuning su codice open source. Il nuovo Codex utilizza codex-1, un modello derivato dal più recente “OpenAI o3” (un modello di reasoning avanzato, successore di GPT-4). Ciò si traduce in maggiori capacità di ragionamento e contesto. Ad esempio, codex-1 può gestire contesti enormemente più grandi (fino a 192k token), permettendogli di avere “in mente” un intero repository di grandi dimensioni durante l’elaborazione. In più, i benchmark interni mostrano che codex-1 supera tutti gli ultimi modelli generici di OpenAI nei compiti di programmazione (SWE tasks) utilizzati nei test.Verso un nuovo paradigma di collaborazione uomo-macchinaLo strumento rappresenta un’evoluzione significativa, da semplice assistente di completamento codice a agente autonomo collaborativo: si possono immaginare scenari in cui gli sviluppatori “dirigono il lavoro che vogliono curare in prima persona e delegano il resto agli agenti”.Se il Codex originale, una sorta di prima versione, aveva dimostrato il potenziale dell’IA nel coding, la versione 2025 ambisce a rivoluzionare il modo in cui il software viene costruito, introducendo un nuovo paradigma di collaborazione uomo-macchina nello sviluppo software.Sam Altman (CEO di OpenAI), in occasione del lancio, ha paragonato l’importanza di questo agente a quella di ChatGPT al suo esordio, suggerendo che Codex potrebbe rappresentare un cambiamento di paradigma simile ma nell’ambito dello sviluppo software.OpenAI ha anche sottolineato di voler procedere con cautela ed iterazione controllata: Codex viene rilasciato come preview proprio per raccogliere feedback, migliorare la sicurezza e valutare l’impatto sul flusso di lavoro umano.L’azienda riconosce che, se da un lato strumenti come Codex possono aumentare la produttività, dall’altro è fondamentale monitorarne gli effetti su abilità umane, mercato del lavoro e sicurezza del codice prodotto.Quello che abbiamo è certamente un notevole passo avanti nell’assistenza IA alla programmazione. Le prime implementazioni indicano che non è pensato per sostituire gli sviluppatori, ma per potenziarli: l’idea è quella di poter avere al nostro fianco dei collaboratori che non rimpiazzano gli ingegneri software, ma che cambiano il modo in cui questi lavorano.Prospettive future per OpenAI Codex nello sviluppo softwareSe il 2021 ci aveva mostrato che un’IA poteva scrivere codice su richiesta, il 2025 ci sta mostrando che un’IA può diventare parte attiva del team di sviluppo, lavorando al fianco delle persone per costruire software in modo più rapido ed efficiente.Le prossime evoluzioni di Codex (e strumenti simili) ci diranno fino a che punto questa collaborazione uomo-macchina potrà spingersi nel rivoluzionare il mondo del software.

Come proteggere lo smartphone

in collaborazione con Mr Key Shop

Proteggere lo smartphone è più importante di quanto non si creda: l’avvento di questi dispositivi ha rivoluzionato il mondo e le nostre vite, ma ha anche esposto i nostri dati personali ai nuovi pericoli. Tenerli al sicuro d’altra parte è facile seguendo alcuni semplici accorgimenti.

Al giorno d’oggi basta uno smartphone per tenersi in contatto con gli amici, fare acquisti online, per lavorare e gestire la casa attraverso la domotica, per divertirsi ascoltando la musica, guardando film e serie TV o giocando ai più famosi giochi per cellulare. Trattandosi di un dispositivo che può svolgere così tante operazioni, lo smartphone spesso contiene grandi quantità di dati personali da proteggere assolutamente per evitare che finiscano nelle mani di malintenzionati e cybercriminali. Proteggere lo smartphone significa tenere al sicuro i dati sensibili, le password, i file importanti, i numeri delle carte di credito e di altri metodi di pagamento e tanto altro ancora. Oggi esistono tante modalità per salvaguardare il proprio telefono e tutto ciò che contiene: basterà adottare alcuni semplici accorgimenti per godersi le attività preferite senza il timore di subire furti di dati. Oltre a proteggere il telefono con una password si può è consigliabile acquistare un antivirus e una VPN per navigare online.

Tra le opzioni più convenienti e garantite per acquistare strumenti di protezione per smartphone c’è lo store online Mr Key Shop, un rivenditore specializzato di software che da oltre vent’anni offre ai propri clienti un vasto assortimento di prodotti per la sicurezza a prezzi competitivi. Oltre a una vasta gamma di strumenti per proteggere i propri dispositivi, sullo shop si trovano i sistemi operativi
Windows in offerta
, i prodotti Windows Server ed è possibile
acquistare Office risparmiando
fino al 70% rispetto ai prezzi tradizionali. Il rivenditore fa della
digitalizzazione aziendale
e personale la propria mission e oltre ai forti sconti offre ai suoi clienti una lunga serie di vantaggi esclusivi. Nei prossimi paragrafi spiegheremo quali sono gli strumenti che si possono adottare per proteggere lo smartphone,
come installare una VPN
e dove acquistarli al miglior prezzo.
Scaricare Antivirus per cellulare Android e iOS
Come i computer, anche gli smartphone sono soggetti a continui attacchi da parte di virus, malware e altre minacce informatiche in grado di compromettere la sicurezza del dispositivo. Ecco perché è così importante incrementare i livelli di protezione del proprio telefono. Il modo migliore per farlo è installare un antivirus, uno strumento fondamentale per svolgere tutte le tue attività preferite senza subire danni. Questi software sono pensati proprio per proteggere da tutte le minacce più recenti, per rilevare eventuali problemi legati alla privacy nelle app installate, per localizzare il dispositivo, per bloccarlo e cancellare i dati da remoto in caso di furto.

Oggi, grazie a
Mr Key Shop
è possibile trovare le migliori
offerte antivirus
per Android e iOS a prezzi competitivi, risparmiando notevolmente. Il sito è attualmente la prima scelta della maggior parte di utenti che desiderano acquistare strumenti per la protezione del proprio smartphone e di altri device. Ciò è ampiamente dimostrato dall’ottimo punteggio di 4.9 su Trustpilot
e dalle tantissime recensioni online positive e verificate. Il catalogo include i migliori marchi di antivirus in commercio, come ESET, AVAST, Norton, Bitdefender, Kaspersky e McAfee ed è possibile scegliere il piano di abbonamento più adatto alle proprie esigenze. Ecco i tanti vantaggi di cui può godere chi si affida a Mr Key Shop:

Acquistando un abbonamento a uno dei migliori antivirus Android o iOS sul catalogo l’acquisto rimarrà legato al proprio account: questo significa che, finché si rientra nel numero di dispositivi per cui è stata acquistata la licenza, in caso di guasto sarà possibile reinstallare l’antivirus su un nuovo smartphone.

Il codice di attivazione dell’antivirus viene spedito via email immediatamente dopo l’acquisto, insieme al link per il download del prodotto acquistato, alle istruzioni dettagliate per attivare l’abbonamento, alla fattura e ai contatti del servizio di assistenza tecnica, gratuita e in italiano.

Si può scegliere tra diversi metodi di pagamento sicuri e tracciati, come ad esempio Apple Pay e PayPal. Su tutti i prodotti vale inoltre la garanzia “soddisfatti o rimborsati”.

La consegna dei prodotti è interamente digitalizzata, oltre a consentire di ricevere i prodotti via email entro pochi secondi dell’acquisto, ciò permette di evitare costi aggiuntivi per le spese di spedizione.

Scegliendo Mr Key Shop per i propri acquisti si contribuisce alla salvaguardia dell’ambiente, affidandosi a un’azienda 100% eco-friendly che non genera emissioni per il trasporto fisico e non produce alcun tipo di imballaggio inquinante.

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sistemi operativi Windows
(Windows 11, Windows 10, Windows 8.1 e Windows 7),
Windows Server
e i prodotti correlati,
Office 2021
e tutte le altre versioni del pacchetto Office per PC e
Office per Mac
.

Vediamo ora come proteggere Android da virus e da altre minacce informatiche con i software disponibili.
Kaspersky
Kaspersky è attualmente uno dei migliori marchi di antivirus sul mercato e propone diverse soluzioni per proteggere i dispositivi Android. Kaspersky Total Security offre ottimi livelli di protezione per quanto riguarda sicurezza di firewall, password manager, la funzionalità Parental Control e la scansione delle vulnerabilità informatiche.

Pensata per bloccare malware, trojan, ransomware e tutte le minacce più pericolose del web, questa versione include anche una VPN gratuita con un tetto massimo di 300 MB di traffico giornaliero. Un’altra ottima versione è Kaspersky Internet Security, pensata per offrire una protezione avanzata al dispositivo e per proteggerlo contro malware, tentativi di phishing, furto di dati e violazione della privacy. L’app Android offre inoltre la possibilità di incrementare la sicurezza sul dispositivo attivando alcune funzionalità aggiuntive, come il parental control, l’ottimizzazione della batteria e altre funzioni utili in caso di furto.
ESET
ESET è un altro ottimo software pensato per proteggere i dispositivi Android da virus, malware, ransomware e altre minacce informatiche tra le più pericolose. L’antivirus è estremamente leggero in termini di risorse impiegate, si è recentemente dimostrato l’unico in grado di non rilevare falsi positivi (siti segnalati erroneamente come pericolosi) ed è molto semplice da usare anche per gli utenti meno esperti.

Si può scegliere tra la versione ESET Internet Security per proteggere lo smartphone da tanti tipi di attacchi, incrementare la privacy e godere di ottimi sistemi antifurto, e la versione ESET Mobile Security, che consente addirittura di monitorare la casa da remoto.

Oltre alla versione base Internet Security, si può optare per McAFEE Total Protection, che include un firewall, il parental control, il password manager e la scansione delle vulnerabilità.
Bitdefender
Un’altra possibilità è proteggere lo smartphone con Bitdefender, altro marchio leader del settore, capace di garantire protezione dagli “attacchi zero-day”, ossia tramite modalità ancora ignote a chi si occupa di sicurezza informatica.

La versione per dispositivi mobili Android si chiama Bitdefender Mobile Security, pensata per offrire ottimi livelli di protezione da tutte le minacce più recenti. Anche la versione Total Security è compatibile con i dispositivi Android
e iOS e può essere installata anche su computer Windows e Mac.
Avast
Avast è un altro marchio che non ha bisogno di presentazioni. La versione Premium Security è pensata appositamente per bloccare gli attacchi di eventuali hacker e per proteggere i dispositivi mobili Android e iOS.

Per chi desidera navigare su Internet in totale sicurezza godendo di un ottimo livello di protezione della privacy, Avast SecureLine VPN è un’ottima scelta.
Norton
Infine troviamo Norton, un marchio che spopola sul mercato dagli anni ‘90 e che continua a evolversi per venire incontro alle esigenze più attuali. Tutte le versioni disponibili sul catalogo di Mr Key Shop sono compatibili con la maggior parte dei dispositivi Android e iOS e con i device Windows e Mac.

Disponibile nelle versioni Standard, Deluxe e Premium, garantisce un alto grado di protezione per oltre 10 dispositivi e fino a 75 GB di spazio di backup in cloud.
Utilizzare una VPN per smartphone
Ricorrere a una VPN rappresenta un altro ottimo modo per proteggere lo smartphone durante la navigazione su Internet. Si tratta di strumenti creati appositamente per nascondere le proprie attività online e per mascherare il proprio indirizzo IP creando una rete privata a cui può accedere solo chi autorizzato. Il catalogo di Mr Key Shop include le migliori VPN attualmente sul mercato, anch’esse acquistabili con sconti fino al 70% rispetto ai prezzi tradizionali. Ecco quali sono le migliori.

HMA VPN 2022
Ecco un ottimo marchio grazie al quale si può navigare su Internet in modo sicuro, protetto e anonimo sfruttando una delle più avanzate tecnologie di tunnelling e ad ottime velocità. Acquistando HMA VPN 2022 su Mr Key Shop si può scegliere tra diversi piani di abbonamento: per un mese, un anno, due anni o tre anni a seconda delle tue esigenze. HMA VPN è compatibile sia con i dispositivi Android che con i sistemi iOS.
AVAST SecureLine VPN 2022
Ecco un’altra ottima soluzione per Android e iOS: la VPN AVAST SecureLine è stata progettata per consentire di navigare online in totale sicurezza, per tutelare al massimo i dati personali e per proteggere lo smartphone da hacker.
NordVPN
Anche NordVPN rappresenta un’eccellente soluzione per chi desidera proteggere la propria privacy mentre è connesso con lo smartphone. Disponibile sia per i device Android che iOS e progettata per crittografare qualsiasi tipo di file in pochi secondi, la VPN offre 10 GB di archiviazione privata in cloud, esegue automaticamente il backup dei dati e aiuta gli utenti a generare password complesse e sicure. Inoltre, NordVPN consente di migliorare ulteriormente la sicurezza informatica proteggendo lo smartphone da malware, tracker e annunci pubblicitari.
Scaricare le app da fonti sicure
Tra i tanti accorgimenti che si dovrebbero adottare per tutelare la propria privacy non va dimenticato di fare attenzione a scaricare le app sempre e solo da fonti sicure. Questo significa limitarsi a effettuare il download di applicazioni solamente dagli store ufficiali o da rivenditori affidabili. Scaricare un’app prima che venga pubblicata sul Play Store o sull’App Store significa utilizzarla prima che sia sottoposta ai controlli di sicurezza. Gli smartphone Android offrono diverse modalità per nascondere le app di origine sconosciuta dalla lista delle applicazioni disponibili. A chi invece usa un iPhone consigliamo di limitarsi a scaricare le app dallo store ufficiale Apple.
Gestire le password
Un altro metodo utile per proteggere i propri account e i propri file è usare password complesse ed efficaci, ma che siano anche facili da ricordare. Molto importante è anche diversificare al massimo le password utilizzate per i diversi account: in questo modo, in caso di furto di una password, tutti gli altri account rimarrebbero al sicuro. Oggi esistono anche alcuni utili tool pensati per chi fatica a tenere a mente tutte le sue password: ad esempio, il Password Manager di Android è uno strumento pensato per memorizzare tutte le proprie chiavi di accesso e per aiutarci a creare password più sicure possibile.
Aggiornare app e sistema operativo
Un altro ottimo modo per essere sicuri di proteggere al massimo lo smartphone dalle più recenti minacce informatiche è aggiornare periodicamente le app e il sistema operativo. Gli aggiornamenti periodici vengono rilasciati appositamente per incrementare la sicurezza in vista della costante comparsa di minacce informatiche. È certamente consigliabile modificare le impostazioni del dispositivo in modo da ricevere una notifica per ogni nuovo aggiornamento disponibile.
Non cliccare sui link sospetti
Infine, è estremamente importante fare attenzione a non cliccare su link sospetti che potrebbero aprire le porte del dispositivo a virus, malware e tante altre minacce informatiche estremamente pericolose. Capita sempre più spesso di ricevere email o sms da numeri e indirizzi sconosciuti – ma anche da conoscenti e amici ignari di avere un virus nel proprio dispositivo
– che contengono link ingannevoli o allegati pericolosi. Il modo migliore per proteggersi da questo tipo di attacco è contattare la persona da cui abbiamo ricevuto il messaggio sospetto per verificare che non si tratti di un tentativo di phishing.
Conclusioni
In conclusione, oggi esistono diversi accorgimenti utili da adottare per proteggere lo smartphone dalla maggior parte delle minacce del web. Sebbene alcune soluzioni possano essere spesso costose, grazie a Mr Key Shop è possibile ottenere i migliori antivirus e le migliori VPN risparmiando notevolmente, godendo di tutte le necessarie garanzie e usufruendo di un servizio efficiente e sicuro.

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