Quando al richiamo del docente seguiva lo scappellotto del genitore

L’articolo “Gli alunni al rogo e l’esasperazione del prof” invita a riflettere e dibattere. L’azione del docente in oggetto forse non è da approvare e condividere, ma quantomeno da comprendere. Sì, perché solo la disperazione può indurre a compromettersi così gravemente. Ritengo che il collega in questione sapesse che il suo gesto potrà avere per lui conseguenze assai gravi, ma – come si dice – bisogna togliersi i sassolini dalle scarpe, quando ce vo’ ce vo’.

Ho frequentato le elementari in una scuola di Stato dal ’65 al ’70 e ricordo che maestri e maestre non lesinavano scappellotti o “reclusioni” nell’angolo con la faccia al muro oppure nel famigerato banco dell’asino. Sebbene io fossi un bambino alquanto tranquillo qualche volta è toccato anche a me. Senza drammi, senza sentirmi umiliato e senza che nel corso degli anni successivi mi siano venuti complessi o frustrazioni. Anzi: raramente

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