Riforma filiera tecnologico-professionale: aumentano i dubbi e il dissenso; secondo Proteo è un progetto miope
La riforma della filiera tecnologico-professionale che secondo il Ministro Valditara dovrebbe rivoluzionare l’intero impianto della scuola secondaria italiana non convince tutti.
La bocciatura del progetto da parte del CSPI è solamente uno dei tanti indicatori dello scontento diffuso non solo nel mondo sindacale ma anche fra gli operatori della scuola.
Vale la pena segnalare, in proposito, le osservazioni di Dario Missaglia, presidente di Proteo Fare Sapere fino a poche settimane fa e ancora adesso molto attivo all’interno della associazione.
Secondo Missaglia i punti deboli del progetto sono più di uno:
non si può fare la riforma di un “pezzo” della secondaria superiore senza rimettere mano a una scuola media che ancora disloca i ragazzi più “fragili” verso il settore tecnico-professionale sulla base di un esame che precede il compimento dell’obbligo, riproducendo e aggravando la discriminazione sociale;il biennio obbligatorio dislocato nei percorsi di indirizzo è palesemente inadeguato a recuperare